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Rainbow Six Siege: Operation Void Edge - recensione

Cambiare pelle per sopravvivere.

Giunto al suo quinto anno di attività, Rainbow Six Siege è in quel delicatissimo punto del ciclo vitale che in passato altri game as a service non hanno saputo superare.

Lo sparatutto tattico di Ubisoft è chiamato a percorrere un lungo e tortuoso percorso di rinnovamento, che gli sviluppatori hanno già individuato in occasione delle finali dei Six Invitational a Montreal, la celebre manifestazione di eSport che, com'è ormai tradizione, ha fatto da palcoscenico agli annunci relativi al futuro di Siege e a quelli inerenti al suo più recente DLC, Operation Void Edge.

Rifiutando l'idea di veder scivolare il suo videogioco nell'oblio del dimenticatoio, lo studio canadese ha affrontato a viso aperto questo tema nel corso dell'intero evento, che è finito quasi per assumere un ruolo di secondo piano rispetto alle tante novità che coinvolgeranno Rainbow Six Siege nei prossimi anni. Ubisoft ha infatti svelato la roadmap di Anno 5 e Anno 6, spiegando alla platea i fondamenti di questo profondo cambio di paradigma che ha portato il team a rivoluzionare il modo in cui concepisce la pubblicazione di tutti i contenuti aggiuntivi di Rainbow Six Siege.

Se fino a questo momento i DLC prevedevano l'introduzione di nuovi operatori e di mappe inedite alternate a versioni rivisitate di quelle già esistenti, in futuro gli sforzi del team si concentreranno maggiormente su innovazioni del gameplay e interventi atti a migliorare la salute del gioco. Una serie di misure che, nelle parole degli sviluppatori, aiuteranno il titolo a trasformarsi col tempo nello shooter che Ubisoft Montreal avrebbe sempre voluto creare.

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In questo senso, Operation Void Edge sarà una delle ultime espansioni a introdurre il classico pacchetto di contenuti composto da due operatori e una nuova mappa, che in questo caso è l'atteso rework di Oregon, una delle ambientazioni più celebri di Siege.

Per quel che riguarda gli operatori, invece, la squadra Rainbow dà il benvenuto a Oryx e a Iana, i due nuovi effettivi introdotti con Operation Void Edge che sono tanto peculiari nel loro aspetto quanto ordinari sono i loro gadget. Come vedremo, sostituiscono per certi versi altri accessori già in possesso alle loro rispettive formazioni, al punto che troviamo lecito chiederci se i due riusciranno a trovare posto in esse soprattutto a livelli competitivi. Curiosamente, entrambi sono i primi personaggi a non appartenere a una specifica forza armata, e chissà se questa particolarità non riguarderà in futuro anche altri agenti.

Il primo personaggio a fare il suo esordio con Operation Void Edge è Oryx, il nuovo difensore giordano che promette di rendere molto più fisici gli scontri di Rainbow Six Siege. Saif Al Hadid, questo il nome dell'operatore, è infatti un colosso di 195 centimetri per 130 chili, un vero gigante che metterà a disposizione della squadra la propria imponente stazza. Vi starete chiedendo come i muscoli di Oryx potranno dimostrarsi utili in una sparatoria e la risposta è presto detta: il suo gadget, lo Scatto Remah, gli permette di prendere velocità e di muoversi rapidamente all'interno della mappa, ma anche di lanciarsi e di sfondare le pareti non fortificate, cogliendo di sorpresa qualsiasi cosa si nasconda dall'altra parte.

A partire dal suo aspetto, Oryx mette in chiaro che la propria risorsa più importante è la forza fisica.

Il gadget di Oryx non è solo preziosissimo per pattugliare ampie porzioni della mappa in poco tempo, ma ha anche un utilizzo attivo in combattimento poiché se rivolto contro un avversario, esso finirà a terra e rimarrà completamente inerme per qualche frazione di secondo. Lo Scatto Remah ha tre cariche distinte che si rigenerano dopo l'uso entro qualche istante, e attivate singolarmente rendono Oryx il più veloce operatore dell'intera squadra Rainbow, nonostante Al Hadid abbia di base due punti a corazza e due a velocità.

Con tutte e tre le cariche insieme, però, il giordano può sfondare qualsiasi tipo di superficie distruttibile non corazzata, aprendo varchi per gli alleati ma soprattutto andando a tagliare la strada agli assalitori durante il loro percorso verso gli obiettivi, rappresentando una variabile impazzita e del tutto inedita negli equilibri di Siege.

Oryx, inoltre, ha dalla sua un'altra importante feature che lo rende l'operatore di difesa in assoluto più mobile tra i suoi colleghi, potendo addirittura scalare dal basso le botole aperte sul soffitto, dando un'occhiata alla stanza sopra di lui prima di salire definitivamente. Ciò implica che il giordano potrà spendersi durante tutto l'arco del match in ampi movimenti per aggirare i nemici, perfino da un piano all'altro della mappa, cogliendo gli avversari di sorpresa anche attraverso i muri.

Con Void Edge fa il suo esordio anche il Battle Pass di Rainbow Six Siege, composto da 35 livelli e ricchissimo di interessanti contenuti estetici.

Ci sono alcune limitazioni all'efficacia di Al Hadid, come ad esempio la riduzione di 10 punti vita che gli viene inferta ogni qual volta infrange un muro con lo Scatto Remah. Alcuni operatori d'attacco si dimostrano poi particolarmente utili nel ridurre il suo campo d'azione, come ad esempio Gridlock e Nomad, che coi loro gadget sono perfetti per interrompere efficacemente i suoi movimenti. Al contrario Oryx gode della compagnia di Doc, che potrà curare le ferite provocate dalla distruzione delle superfici.

Com'è accaduto anche negli ultimi DLC di Siege, il loadout di Oryx è purtroppo riciclato da quelli di altri operatori e non include alcun elemento inedito. L'arma principale è il ben noto MP5, accompagnato dal fucile a pompa SPAS che Oryx può sfruttare per rompere una botola dal basso senza l'uso di esplosivi. Tra le armi secondarie troviamo le pistole USP40 e la Bailiff 410, anche quest'ultima un'ottima scelta per le botole. Al Hadid fa ovviamente parte di quel ristretto gruppo di operatori di difesa chiamati a muoversi nella mappa per aggirare il nemico, e dalla sua ha qualche cartuccia in più rispetto ad esempio a Caveira, che di certo non può sfondare le pareti o saltare da un piano all'altro di un edificio.

C'è però da sottolineare che la maggior parte dei difensori di questa categoria può equipaggiare le granate ad impatto, quei dispositivi che già permettevano in passato di infrangere le superfici per attaccare dai fianchi il nemico. Le capacità del fucile giordano non sono quindi una vera e propria novità nel panorama di Rainbow Six Siege, di conseguenza sarà curioso capire se Oryx riuscirà a vincere l'interesse delle squadre competitive di tutto il mondo.

Il fucile giordano ha a disposizione un loadout di tutto rispetto, considerando che stiamo parlando di un membro del team di difesa.

Se Al Hadid punta tutto sulla sua fisicità non possiamo dire lo stesso di Iana, che a partire dal suo stesso design si presenta ai giocatori come tutto l'opposto del suo possente collega. Nienke Meijer è una ragazza albina proveniente dai Paesi Bassi, che ha devoluto le sue conoscenze nel campo dell'ingegneria aerospaziale al servizio della squadra Rainbow. Il suo gadget, il Replicatore Gemini, le permette di ricreare una sua esatta copia olografica che può muoversi liberamente per la mappa, anche se ovviamente è incapace di svolgere qualsiasi azione fisica come ad esempio sparare, salire una scala a pioli o arrampicarsi sul rampino.

La copia, che è indistinguibile da Iana ad occhio nudo ma che può essere riconosciuta dalle telecamere termiche di Maestro, è perfetta per esplorare la mappa senza che l'operatrice corra alcun rischio, ottenendo preziose informazioni per sé e per tutti gli assalitori. La replica è inoffensiva, ma potrebbe ingannare gli avversari e spingerli a usare tutte quelle tipiche contromisure del team di difesa come le cariche C4 o i gadget di Goyo e Smoke. Nel caso dovesse essere colpita da un proiettile o dal frammento di una granata, la replica viene istantaneamente disattivata ma Iana potrà utilizzarla nuovamente dopo un breve intervallo di ricarica, che l'assalitrice può sfruttare per cambiare posizione.

Durante l'attivazione del Replicatore Gemini, infatti, Iana rimane immobile e assolutamente vulnerabile, un significativo dettaglio che ci porta a discutere di quanto sia fondamentale coordinarsi con gli altri giocatori via chat vocale se si ambisce ad essere efficaci nei panni della nuova operatrice. A differenza degli ologrammi di Alibi, quello di Iana non può in alcun modo segnalare la posizione dei nemici tramite l'interfaccia di gioco anche se dovesse ricevere dei colpi, perciò dovremo comunicare costantemente coi compagni che avranno inoltre il compito di coprirci le spalle durante l'uso del Replicatore.

Il Replicatore Gemini di Iana, secondo noi, ha qualche chance di imporsi ad alti livelli nel panorama competitivo di Rainbow Six Siege.

Il team di difesa ha naturalmente delle contromisure per arginare l'uso dell'ologramma, prima fra tutte i jammer di Mute che riescono a inibire i droni del Replicatore Gemini. Dal momento che qualsiasi tipo di danno distrugge l'ologramma, anche il filo spinato elettrificato con le cariche di Bandit ne interrompe l'uso, e non sarà una cattiva idea quella di circondare gli obiettivi di tutti questi gadget per evitare che Iana curiosi in giro da distanza di sicurezza. Tutto sommato, l'operatrice olandese ricalca un po' l'uso stesso del drone di ricognizione, che ciascun personaggio può utilizzare durante la fase d'azione per dare un'occhiata all'area di gioco.

A differenza dei droni, il Replicatore Gemini ha evidentemente qualche marcia in più potendo ingannare i difensori facendogli commettere degli errori, che i compagni possono a quel punto sfruttare in maniera decisiva per conquistare la vittoria. Iana, che ha due punti a velocità e due a corazza proprio come Oryx, conta anche lei su di un arsenale preso in prestito da altri personaggi, composto per quel riguarda le armi primarie dai fucili d'assalto ARX200 e G36C e dalla pistola MK1. Il set di armi in suo possesso non le farà fare faville durante le sparatorie, ma siamo convinti che il Replicatore Gemini convincerà molti giocatori a sceglierla.

Oltre ai nuovi operatori, Operation Void Edge segna il ritorno di Oregon, una delle mappe più apprezzate dalla community di Rainbow Six Siege e che ora riaffiora nelle rotazioni ufficiali dei server dopo aver affrontato un lungo processo di rinnovamento. La rielaborazione della mappa ha introdotto alcuni significativi cambiamenti agli ambienti della struttura, che in generale ora sono più aperti grazie alla rimozione di molteplici colli di bottiglia che rendevano dura la vita di assalitori e difensori.

L'elevata efficacia del Replicatore Gemini è bilanciata da un loadout che non suscita particolare entusiasmo.

Uno di questi era rappresentato dalla porta verso l'esterno nel Refettorio, proprio davanti agli obiettivi, spesso sede di spettacolari sparatorie che però non giovavano agli equilibri di gioco. Anche l'area del Seminterrato è stata notevolmente ampliata con l'introduzione della Cella Frigorifera, che offre un ulteriore punto d'accesso ai piani superori grazie a una nuova rampa di scale. Gli interventi apportati alla mappa sono incredibilmente a fuoco rispetto agli obiettivi della rielaborazione, e Oregon ora non solo è una mappa al passo coi tempi, ma ancor più divertente da giocare. Segnaliamo infine una cospicua novità relativa alle barricate di legno che coprono porte e finestre, i cui detriti non ostruiranno più la visuale del giocatore dopo essere state infrante.

Operation Void Edge inaugura un anno di forte transizione per Rainbow Six Siege, che nei prossimi mesi abbandonerà l'idea di proporre sempre più contenuti a discapito della loro qualità. Forse era il momento giusto d'intraprendere questa strada, poiché se Oryx e Iana sono molto interessanti sulla carta, non siamo convinti potranno dimostrarsi delle reali alternative al meta del gioco. I loro gadget sono decisamente divertenti da utilizzare in azione ma sono una replica di due accessori già in dotazione agli operatori e dubitiamo che le formazioni competitive tenderanno a sacrificare altri personaggi per includerli nel loro roster.

Sarà curioso vedere come il cambio di filosofia impatterà sulla qualità dei contenuti aggiuntivi in futuro, e non vediamo l'ora di scoprire quali innovazioni al gameplay stiano venendo discusse negli uffici di Ubisoft Montreal.

7 / 10