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Ratchet & Clank: A Spasso Nel Tempo

Un'onesta riproposizione.

Alcune delle altre nuove armi sono invece decisamente meno riuscite. Il Sonic Eruptor è divertente all'inizio (dopotutto è dura resistere all'idea di una pistola che amplifica in modo esponenziale il rutto di una ranocchia posta sulla sua estremità, con conseguente stordimento dei nemici) ma ben presto vi verrà a noia e tornerete al caro dolce Negotiator.

Rimandata a settembre la Dynamo of Doom, una sfera elettrificata da controllare con i movimenti del Sixaxis, purtroppo più appagante sulla carta che pad alla mano. Le novità insomma non mancano (pure nella gestione della customizzazione delle armi, orchestrata con menu in cui vi troverete sempre e comunque a rispondere “sì”....) anche se indubbiamente non abbondano e forse non convincono come sarebbe stato lecito attendersi. Certo, rimangono sempre le buone vecchie armi “storiche” con cui fare danni, eppure il desiderio di qualche nuovo giocattolo originale e ispirato c'è e si fa sentire, insoddisfatto.

Sarà il colore, saranno le orecchie, ma il Generale Azimuth non ha esattamente il phisique du role di un Morgan Freeman a caso.

Per lo meno Clank è stato dotato per l'occasione di qualcosa di mai visto. La storyline sarà infatti spezzettata tra i due protagonisti e una tantum vestirete i robotici panni dell'androide pasticcione alle prese con uno scettro decisamente unico. L'artefatto rivelerà infatti poteri insoliti: lanciando bombe capaci di rallentare il fluire del tempo, avrete allora modo di cavarvela in situazioni alquanto delicate, alterando ad esempio i movimenti di piattaforme impazzite o tenendo a bada creature scimmiesche dalle movenze più che repentine.

Nei livelli di Clank l'azione sarà molto meno convulsa rispetto alle gesta tipo di Ratchet, e l'enfasi si concentrerà tutta sui gustosi enigmi in salsa temporale. Vi capiterà così di registrare un'azione (ad esempio la pressione di un bottone per aprire una porta) per poi tornare nel passato e vedere un ologramma di voi stessi eseguire i movimenti impostati in precedenza, sul modello di quanto visto in un certo mondo di Braid.

Se i primi puzzle presenteranno un tasso di sfida blando ed elementare non vi scoraggiate: nel giro di qualche ora vi cimenterete con quelli a traccia multipla (in cui dovrete registrare più azioni di fila per poi riavvolgerle e svolgerle al momento più opportuno...) è lì la questione si farà davvero stimolante. Si aspettino mal di testa, nausea e un forte senso di spaesamento i bambini e i telespettatori che non hanno ancora capito una mazza dell'ultima stagione di Lost, anche se per venire loro incontro gli sviluppatori hanno pensato di inserire un apposito sistema per skippare i puzzle più complessi. Sì, è esattamente un po' come barare, lo so, ma per lo meno eviterete di bloccarvi abbandonando l'avventura frustrati e delusi.

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Alessandro Marchetti

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