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Razer DeathAdder, a volte ritornano - review

La casa del serpente adora i restyle dei suoi mouse. E noi anche.

Razer, azienda di grande successo fra i gamer alla ricerca di prodotti di livello superiore, sia per materiali che per funzionalità, dopo la prima versione del DeathAdder del 2006 e le revisioni nei sette anni successivi, ci propone un ulteriore upgrade di uno dei mouse ergonomici più apprezzati del suo catalogo. L'intento è evidentemente quello di partire da una base consolidata da anni di azione sul campo, andando ad apportare migliorie e piccoli accorgimenti senza stravolgere l'impianto essenziale.

Appena tolto dalla confezione, il DeathAdder si presenta all'aspetto con la forma ergonomica che lo ha contraddistinto fin dalla sua nascita: le dimensioni sono leggermente diverse, nell'ordine dei millimetri, ma risulta chiaro che ci troviamo di fronte ad un mouse comodo per una mano medio-grande. L'estetica è semplice, asciutta e senza fronzoli, leggermente diversa dagli standard ai quali ci ha abituato la casa del serpente: si tratta infatti di un mouse totalmente nero, in plastica opaca con una texture ruvida per migliorare il grip.

Le uniche note di colore sono fornite dalle luci led poste all'interno del mouse, che illuminano in modo permanente nel classico verde i lati della scrollwheel e il logo sul guscio, con un gradevole effetto di accensione/spegnimento graduale. Il cavo è in tessuto intrecciato, ormai diventato un must per Razer, che evita le deformazioni indesiderate tipiche dei cavi in gomma pur mantenendo un'ottima flessibilità, e termina con un connettore USB placcato in oro per migliorare la trasmissione ed evitare interferenze.

Look semplice e forma ergonomica per il mouse di casa Razer.

Il feeling dei materiali si è rivelato ottimo fin dal primo utilizzo e, aspetto decisamente più importante, si è mantenuto tale anche dopo diverse ore di gioco. Il rivestimento del dorso è ruvido e poroso, ideale per non permettere al sudore di accumularsi tra il palmo e la superficie, lasciandola pulita e offrendo una presa sempre controllata.

Questo grazie anche all'aggiunta, rispetto alle versioni precedenti, di inserti in gomma nelle posizioni del pollice sulla sinistra e dell'anulare/mignolo sulla destra, già visti e provati nel Taipan. I tasti presentano delle scanalature che seguono naturalmente la forma delle dita, e forniscono una risposta netta e immediata anche in caso di clic ripetuti velocemente, non essendo stancanti anche nel caso di una pressione prolungata.

Le caratteristiche appena citate rendono il mouse perfetto per una presa a tutto palmo, sebbene gli utenti che sfruttano il controllo di una presa claw-grip potrebbero non trovarsi altrettanto bene. La rotellina è facilmente raggiungibile con un leggero movimento dell'indice e anche in questo caso, la pressione da esercitare per azionarla è quasi nulla. Un piccolo appunto va fatto alla ghiera, i cui scatti sono inizialmente ben definiti anche ad elevate velocità di rotazione ma che diventano meno precisi dopo un utilizzo prolungato, soprattutto in fasi di gioco particolarmente convulse.

Durante i test svolti con Battlefield 4, il DeathAdder si è sempre comportato egregiamente. Giocando allo sparatutto targato DICE abbiamo sempre avuto una totale padronanza della visuale del campo di battaglia e sul controllo della nostra arma, sia che fosse un fucile automatico, sia imbracciando un'arma da cecchino. I movimenti dei nemici venivano seguiti con precisione ad elevate distanze come nelle fasi di combattimento ravvicinato condotte con pistola o mitraglietta.

Questo risultato è stato possibile grazie a due fattori che hanno operato in sinergia, vale a dire il peso ridotto, ma non troppo, della periferica (poco più di 100 grammi) e il sensore ottico 4G ad infrarossi Avago s3988, che offre una risoluzione massima di 6400 dpi. Il supporto totale del software RazerSynapse 2.0 ha fatto il resto: una volta scaricato gratuitamente dal sito ufficiale e installato sul proprio PC, abbiamo potuto sbizzarrirci con impostazioni che spaziano dalla totale customizzazione dei tasti alla sensibilità, passando per una feature davvero molto interessante, rappresentata dalla possibilità di calibrare il mouse sulla propria superficie di lavoro e salvarla.

La compatibilità del mouse è pressoché universale: in ambiente Windows partiamo da XP fino ad arrivare ad Windows 8.1, passando per tutte le declinazioni intermedie. Anche il sistema operativo della Mela è supportato dalla versione 10.7 alle successive.

Le capacità di configurazione potenzialmente molto elevate si sono tuttavia scontrate con quello che gli hardcore MMO gamer definirebbero un limite, ovvero la presenza di due soli tasti aggiuntivi oltre alla triade sinistro-centrale-destro. Abbiamo provato il DeathAdder con World of Warcraft in PvE e PvP: effettivamente la mancanza di qualche tasto in più si fa sentire, soprattutto nei battleground in cui la velocità d'esecuzione delle abilità del personaggio e la prontezza di riflessi sono fondamentali.

Nonostante tali premesse, la fluidità nel movimento, la rapidità e la precisione nel selezionare personaggi amici o nemici confermano quanto di buono visto sino ad ora. Per sopperire a questo limite, inoltre, ci viene in aiuto la suite Synapse 2.0; la possibilità di aggiungere macro dà la possibilità di avere diverse funzioni se premute in combinazione con i tasti della tastiera.

In definitiva, questa nuova iterazione del DeathAdder conferma la sua natura di mouse ergonomico per destrimani dalla linea semplice e poco appariscente, ideale per chi non ami le forme aggressive o particolarmente ricercate. La qualità costruttiva e i materiali utilizzati, in pieno stile Razer, lo rendono comodo e piacevole da usare anche dopo le diverse ore. Visto il prezzo discretamente competitivo (65€ su Amazon.it) la valutazione è complessivamente positiva, considerando comunque l'handicap di soli due tasti aggiuntivi programmabili.

Ecco i tasti laterali e gli inserti in gomma sul lato sinistro dove appoggiare il pollice.

Prima di procedere all'acquisto, meglio valutare attentamente su quale tipologia di gioco avete intenzione di concentrarvi: se siete dei fan accaniti di MMORPG forse è il caso di investire qualche soldo in più e puntare a verso prodotti dotati di un maggior numero di tasti e di possibilità di personalizzazione come l'inossidabile Naga, o anche le alternative di Logitech e Cooler Master. Per tutto il resto, questo DeathAdder potrebbe diventare parte integrante delle vostre scrivanie per parecchio tempo a venire.

8 / 10

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A proposito dell'autore

Riccardo Piano

Contributor

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