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Pro Cycling Manager 2012 - review

Da scalatore a passista.

Puntuale come la cima Coppi al Giro d'Italia ecco arrivare sui monitor di Eurogamer.it la versione annuale di Pro Cycling Manager, simulatore ciclistico di Cyanide Studios dedicato all'ormai prossimo Tour de France e appuntamento fisso per tutti gli appassionati delle due ruote virtuali.

Riuscirà il nostro nel difficile compito di risultare appetibile anche per chi, una stagione orsono, aveva effettuato il proprio acquisto? Per rispondere non ci resta che inforcare i pedali e fare uno scatto verso il traguardo, così da capire se il passo sia quello giusto o se invece il titolo dei ragazzi di Cyanide rischi di saltare alla prima salita.

Per iniziare, sfruttando ancora la metafora ciclistica, quello che emerge nelle prime pedalate è una fastidiosa sensazione di deja vu: le modalità di gioco infatti sono rimaste le stesse dell'anno passato, con la "carriera" a farla da padrone su tutta una serie di opzioni minori come la corsa di una singola tappa, di una classica o di una gara su pista.

Inquadrature di questo tipo sono buone solo per gli screen di una recensione, ma fanno sempre piacere…

Poco importa che i menù siano stati modificati e resi (verosimilmente) più invitanti all'occhio del giocatore rispetto alla versione precedente: il succo del gioco è infatti sempre lo stesso, con buona pace di chi sperava in qualche novità che potesse in qualche modo variare il pur ricco piatto messo a disposizione degli sviluppatori.

Di contro, una volta iniziata la carriera le cose cominciano a prendere la giusta piega: il numero di corse è stato notevolmente ampliato, con l'introduzione di alcune classiche imperdibili e numerosi giri più o meno importanti (qualcuno ha detto Padania?) e parimenti anche le squadre a disposizione sfriorano ora addirittura il centinaio, con una notevole varietà di corridori a disposizione grazie ai quali salire la china del ciclismo mondiale.

L'incremento del numero di squadre e gare si scontra tuttavia con la penuria di licenze ufficiali, quasi che gli sviluppatori abbiano fatto fin troppo affidamento sul lavoro di copertura degli appassionati, spesso forza invisibile capace di mantenere aggiornato un titolo anche ben dopo il rilascio.

Per un gioco realisticamente senza reali rivali sul mercato credo comunque che questa sia una pecca abbastanza evidente, considerato anche che la presenza dei propri beniamini con nomi e team corretti sia una delle poche molle che può portare l'appassionato a sborsare i propri soldini anno dopo anno.

Nelle corse più importanti il numero di corridori è una variabile significativa.

Passiamo oltre e, dopo aver assaporato il sapore agro dolce del primo impatto, spostiamoci sulla "ciccia" del gioco così che il sorriso torni a trovarci; nella micro e macrogestione del proprio team sono stati infatti inseriti diversi (notevoli) miglioramenti, capaci di rendere l'intera esperienza molto più godibile e, passatemi il termine, maggiormente realistica rispetto all'anno passato.

"il numero di corse è stato notevolmente ampliato, con l'introduzione di alcune classiche imperdibili e numerosi giri più o meno importanti."

Procediamo con ordine: come sempre potrete gestire il vostro gruppo di corridori nei minimi particolari, decidendo però fin da subito a chi far correre determinate corse, in modo da pianificare l'intera stagione nei minimi dettagli e non lasciare nulla al caso.

Qui incontriamo subito anche la prima grossa novità, ovvero la possibilità di effettuare delle puntate di esplorazione su tracciati o tappe specifiche così da ottenere successivamente dei bonus in fase di corsa; l'operazione invero è alquanto dispendiosa in termini economici, ma questo fattore, unito all'esperienza che ne deriva, concorre a mio parere ad aumentare l'impatto realistico con il mondo delle corse virtuali.

Oltre a questo, si possono apprezzare interessanti migliorie sia nella gestione degli sponsor, ora più fluida, che in quella relativa alla scelta dei materiali, con la possibilità di valutare positivamente il loro impatto sul rendimento in gara.

Per la serie: espressività alla Pirlo.

Gara che come sempre rimane il cuore dell'intera esperienza, luogo dove i tatticismi e le strategie studiate a tavolino devono trovare applicazione con la variabilità tipica della corsa.

"Si possono effettuare delle puntate di esplorazione su tracciati o tappe specifiche così da ottenere successivamente dei bonus in fase di corsa."

Partiamo anche qui subito dagli aspetti positivi: l'Intelligenza Artificiale ora risponde in maniera più consapevole alle vostre mosse e alle evoluzioni "live", regalando momenti di autentica adrenalina in quelle tappe dove l'altimetria permette di utilizzare tutte le variabili a propria disposizione.

Ad esempio è ora possibile, a differenza del passato, impostare tutta la propria tattica su un singolo avversario marcandolo a uomo fino allo stremo delle proprie forze, così come vedere le squadre concorrenti lottare con le unghie e con i denti per accapparrarsi il posto migliore per il proprio uomo di punta durante una volata.

Certo, il livello di difficoltà, soprattutto qualora usiate uno dei top team è sempre tarato verso il basso, ma perlomeno l'impressione di esserci fisicamente è sicuramente più vivida, cosa che rende anche l'utilizzo dei comandi in corsa più accattivante e, a conti fatti, più utile grazie ad un'aderenza più chiara alle caratteristiche del singolo corridore.

L'impatto scenico in alcune tappe è sicuramente interessante.

Anche i comandi sono stati resi più snelli e le variabili da considerare ora sono presentate in modo più intuitivo e con un impatto marcato sulla gestione della corsa; stesso discorso per l'interfaccia generale, capace di presentare tutta una serie di informazioni fondamentali per non perdere la rotta durante la corsa.

Tanto è stato ampliato e migliorato il gioco, quanto sono invece poco visibili i cambiamenti dal punto di vista grafico: la rappresentazione dei ciclisti pecca infatti ancora di personalità, sebbene per alcuni corrodori privilegiati sia possibile godere di una rappresentazione "realistica" del volto.

I cambiamenti a bordo strada sono invece delle semplici aggiunte stilistiche che poco concorrono a migliorare l'esperienza complessiva, sebbene effettivamente ora capiti meno spesso di chiedersi in quale brulla località si stia correndo, con la presenza di caseggiati, costruzioni e altri edifici di contorno.

"l'Intelligenza Artificiale ora risponde in maniera più consapevole alle vostre mosse e alle evoluzioni "live"."

Veloce accenno infine alla modalità multiplayer, pesantemente rimaneggiata e ora più simile a quella di controparti di altri sport: il tutto infatti è basato su un sistema di carte che permette di comprare e scambiare corridori e materiali per poi lanciarsi in sfide contro avversari in carne ed ossa.

Sulla carta tutto ok, peccato che per acquistare le carte sia necessario utilizzare la moneta virtuale del gioco, i Cyans, acquisibili sia durante la modalità a singolo giocatore che con moneta sonante, con tanti saluti alle tattiche o alle abilità di chi non decide di aprire il proprio conto in banca: tanto potè il portafoglio, quanto poco la virtù…

La versione 2012 di Pro Cycling Manager è un prodotto complessivamente godibile, capace di limare alcuni aspetti sicuramente bisognosi di miglioramenti, primo fra tutti i comandi in corsa, ma incapace di riproporre quegli scatti in avanti a cui eravamo stati abituati nei primi anni di vita della serie.

Il gioco dedicato al Tour De France si rivela infatti, in questa edizione, più simile ad un cronoman che concentra tutti i propri sforzi per limare quel secondo capace di portare al traguardo in testa al gruppo piuttosto che uno scalatore perennemente in piedi sui pedali: certo, anche così si può vincere, ma è tutto un altro gusto.

7 / 10