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Spirit Camera: Le Memorie Maledette - review

Sono intorno a voi, ma non potete vederli...

È un periodo piuttosto intenso per i giochi horror sulle console Nintendo. In realtà sarebbe più corretto parlare di periodo intenso per la serie Fatal Frame (nota anche come Project Zero), che si fa rivedere su Wii con una sorta di remake del gioco uscito su PlayStation 2 e Xbox, ma anche su 3DS con questo interessante spin-off.

Interessante lo è stato fin dalla sua prima presentazione. Non stiamo infatti parlando di un'altra classica avventura in terza persona, come i capitoli che l'hanno preceduto, ma di un titolo che sfrutta quasi esclusivamente le foto/videocamere della piccola console Nintendo. Si torna a parlare della famigerata Realtà Aumentata, che chi mi segue da un po' di tempo, sa bene quanto non ami particolarmente... sarà proprio un gioco horror a farmi cambiare idea?

Purtroppo no. Ho preferito dirvi subito l'amara verità per evitare di creare aspettative troppo grandi in chi, come me, è da sempre un fan di questa serie. Spirit Camera purtroppo non è un gioco in grado di fornire quel brivido che ci si aspettava. A dire la verità forse non può essere neanche considerato un vero e proprio gioco ma piuttosto una sorta di demo tecnica, vista soprattutto la sua durata.

L'effetto 3D in un gioco come questo aggiunge indubbiamente quel qualcosa in più all'atmosfera horror.

Una volta inserita la cartuccia nel 3DS bisogna prima di tutto calibrare la fotocamera e qui iniziano i primi problemi. Il "libro maledetto" incluso nella confezione deve essere posizionato su una superficie perfettamente orizzontale e l'illuminazione deve essere sufficiente a permettere una buona inquadratura.

"Il "libro maledetto" incluso nella confezione deve essere posizionato su una superficie perfettamente orizzontale."

Inizialmente pensavo che "sufficiente" significasse "normale", ma evidentemente tutte le luci di casa accese contemporaneamente sono uno standard ancora troppo basso per il team di sviluppo. Più di una volta la calibrazione non è andata a buon fine perché le pagine del libretto non venivano "viste" in maniera adeguata... e ancora non avevo iniziato a giocare veramente. Superato questo primo ostacolo (non da poco), tre opzioni di gioco principali mi si sono presentate davanti.

Ho voluto iniziare da quelle minori, una serie di mini giochi che risponde al nome di "Libretto Maledetto" e che richiede (indovinate un po'?) proprio l'utilizzo del piccolo libro incluso nella confezione. Il funzionamento è semplice: delle istruzioni sullo schermo chiedono di inquadrare una pagina particolare e di portare a termine alcune missioni, che spesso e volentieri richiedono occhio attento, spirito d'osservazione e memoria. Divertenti e alcune anche piuttosto originali, ma per portarle a termine tutte non impiegherete più di un'ora.

La libertà di movimento nell'avventura principale è scarsa e le decisioni affidate al giocatore... praticamente nulle.

Anche la modalità "Macchina Fotografica" è composta da mini-sfide, se possibile ancora più semplici. La prima prevede semplicemente lo scatto di foto all'ambiente che circonda il giocatore... il gioco provvederà poi ad aggiungere un tocco soprannaturale al tutto, sovrapponendo uno spirito, una mano stregata e altro ancora alle fotografie, che possono poi essere salvate nella memoria del 3DS.

"Più che ad un gioco assomiglia ad uno di quei "trucchetti" che si possono utilizzare con qualche amico particolarmente digiuno di videogiochi."

C'è poi la fantomatica e inquietante "Diagnosi dell'Anima", che però altro non è che un altro mini gioco che prevede la fotografia di volti (vostri o dei vostri amici) ai quali il gioco abbinerà un fantomatico spirito da cui la persona fotografata sarebbe perseguitata... con tanto di descrizione. Se cose di questo tipo vi inquietano potete stare tranquilli, il tutto infatti è assolutamente casuale e anche scattando 3 o 4 foto allo stesso soggetto si ottengono sempre risultati diversi. Più che ad un gioco assomiglia ad uno di quei "trucchetti" che si possono utilizzare con qualche amico particolarmente digiuno di videogiochi.

C'è infine la modalità "Esorcismi", simile alla precedente, ma in questo caso gli spiriti in questione attaccheranno e quindi bisognerà darsi da fare con la macchina fotografica per farli sparire dalla dimensione reale... un modo alternativo per dire "scatta e spara".

Fortunatamente però, Spirit Camera non è composto solo da mini giochi, ma anche da un'avventura principale, intitolata Project Zero: Il Diario Viola. Trattasi in sostanza di una visita guidata nell'ennessima casa maledetta, densa di mistero e, ovviamente, di fantasmi pronti a venirvi incontro per avvolgervi nel loro gelido abbraccio.

L'unica libertà concessa al giocatore è quella di spostare la console per osservare l'ambiente da punti di vista leggermente diversi, ma il movimento nelle ambientazioni di gioco sarà scriptato proprio come in un classico "sparatutto su binari".

In questo caso l'uso combinato della Realtà Aumentata, del giroscopio della console, della fotocamera e del Libretto (che di tanto in tanto rientrerà in gioco) compongono il gameplay di un prodotto che a fronte di tante promesse purtroppo regala pochissime soddisfazioni.

Alcuni scatti ottenuti tramite la Realtà Aumentata sono indubbiamente d'effetto, ma non bastano a giustificare l'acquisto.

"Qualche piccolo spavento è garantito e l'atmosfera è sicuramente il pregio maggiore di questo prodotto."

Qualche piccolo spavento è garantito e l'atmosfera è sicuramente il pregio maggiore di questo prodotto. Gli elementi che hanno reso famosa questa saga ci sono tutti: ambienti lugubri, casa abbandonata, anime disperate in fluttuazione errante e la famosa Camera Obscura, capace di intrappolare le anime dannate che si incontrano.

Peccato che, ancora una volta, per giocare al meglio sia necessaria una notevole illuminazione. Senza di questa, infatti, i sensori del 3DS semplicemente non funzionano e le pagine le libro maledetto sono davvero oscure... ma nel senso più negativo del termine.

In più, la durata di tutto questo è davvero irrisoria. I mini giochi sono poco più di un "divertissement" su cui vi soffermerete per non più di qualche decina di minuti, mentre la modalità principale, per quanto interessante, non dura più di un paio d'ore e questo porta il totale del "succo" offerto da Spirit Camera ad una consistenza decisamente deludente.

Un gioco di questo genere poteva essere tranquillamente venduto su eShop a meno della metà del suo prezzo originale, ma sinceramente per i contenuti che offre, 40 euro sono davvero troppi. Un vero peccato, perché l'idea di fondo era anche parecchio interessante... se solo fosse stata sviluppata come avrebbe meritato.

5 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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