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Recreated ZX Spectrum - provato

Un'anima di gomma?

Gli inglesi amano le loro icone. Gli piace farsi riconoscere dagli autobus rossi, i taxi neri, le tazze di the e l'arrosto domenicale. A questa lista aggiungiamo anche l'iconico Sinclair ZX Spectrum, un pionieristico computer che è riuscito a mostrare il meglio che l'innovazione britannica potesse offrire, insieme alla sua natura più eccentrica.

Quel piccolo, piatto e nero dispositivo elettronico, con il suo arcobaleno sull'angolo e la bizzarra tastiera in gomma, forse non è famoso come i taxi di Londra, ma sembra riuscire a catalizzare un analogo sentimento patriottico, almeno volendo fidarsi della popolarità dell'umile Speccy.

Successivamente al trentennale dello Spectrum nel 2012, caratterizzato da una straordinaria attenzione dei media alle origini informatiche britanniche, abbiamo registrato un continuo crescendo d'interesse che ha portato la creazione di Sir Clive Sinclair allo stato di icona pop. A guidare la carica abbiamo spesso trovato il progetto, finanziato su Kickstarter, di una replica dello Spectrum con Bluetooth prodotta dal publisher Elite Systems.

Dopo un lungo e complesso processo di sviluppo, finalmente siamo prossimi all'uscita sul mercato. Fin dall'inizio non sono mancate le controversie, tra cinici commenti dei puristi e critiche dell'industria alla notizia che gli sviluppatori che avevano concesso i propri giochi non erano stati pagati.

L'interruttore sul retro permette di utilizzare il dispositivo sia come Spectrum che come vera e propria tastiera.

Come fan di lunga data ho seguito il progetto con molto interesse e quando mi hanno chiesto se volessi provarlo in anteprima ho colto al volo l'occasione. Non solo per il fascino che esercitano su di me le tasteire di gomma (continuo a tenere il mio Spectrum originale di fianco al PC con quattro ripiani di giochi), ma perché volevo veramente vedere l'apparecchio in azione per scoprire di cosa fosse capace.

Dal punto di vista estetico la replica è quasi perfetta. È leggermente meno pesante del vero modello da 48k, ma non troppo. La plastica è di buona qualità e dà l'impressione di un prodotto curato, con il suo frontalino metallico, lo stesso font per le scritte e le stesse funzioni di BASIC scritte sui tasti in una tempesta di indicazioni rosse e bianche. La differenza principale è che il logo in alto a sinistra è più pronunciato che sull'originale; un appassionato come me l'ha notato subito ma bisognerebbe essere eccessivamente ancorati al passato per lasciarsi dissuadere da un dettaglio così piccolo su una riproduzione altrimenti ottima.

È, comunque, solo una produzione. Il marchio di Sinclair e ZX Spectrum ora è di proprietà di Sky, dopo che BSkyB ha comprato Amstrad, che a sua volta aveva preso Sinclair negli anni Ottanta. Questo vuol dire che Elite ha potuto usare il nome ma ha dovuto differenziarlo.

"Quando abbiamo trovato un accordo un paio d'anni fa ci siamo limitati a trattare con gli avvocati," ha detto il boss di Elite, Steve Wilcox. "Ci hanno detto che non potevamo chiamarlo Sinclair ZX Spectrum, perché semplicemente non lo è. Così siamo finiti col lunghetto Recreated Sinclair ZX Spectrum, che in effetti dovremmo ridurre semplicemente a Recreated Spectrum."

Chuckie Egg è uno dei giochi confermati; al lancio dovrebbero essere più o meno un centinaio.

Quando è stata lanciata la campagna su Kickstarter nel dicembre del 2013 l'idea era di produrre più che altro un controller per le applicazioni Spectrum di Elite. Ma quando si è arrivati alla fine, con più di 63.000 Sterline raccolte, le specifiche sono cambiate drasticamente.

La decisione di espandere la compatibilità del dispositivo ad Android ha aperto le porte anche al mondo PC, rendendolo decisamente più versatile. "Avevamo pensato di creare un controller per iPad dedicato alle nostre app, ma il progetto si è trasformato in un dispositivo che permette di giocare ai titoli Spectrum su iPad o tablet Android," ha detto Wilcox. "Ma puoi anche usarlo per giocare Game of Thrones su un Mac o leggere la tua posta elettronica."

Un risultato del genere è stato possibile grazie ai due livelli di input installati su una tastiera sola e alternati dall'interruttore sul retro dell'unità. Uno è quello che viene chiamato Game Layer, quello che riproduce uno ZX Spectrum usando tutti i tasti proprio come sull'originale (compresi quelli ora defunti come Symbol Shift). In questa modalità la tastiera registra non solo le pressioni ma anche quando queste terminano, favorendo l'utilizzo ludico.

Passare al QWERTY Layer disabilita le funzioni speciali dello Spectrum e rende il dispositivo utilizzabile come una tastiera qualsiasi, anche se è necessario premere due tasti contemporaneamente per accedere ad alcuni tasti funzione (F1, F2, F3...) che non esistavano all'epoca dello Speccy.

Facciamo partire Chuckie Egg sull'iPad e, nonostante il mio iniziale scetticismo, è praticamente impossibile accorgersi che non stiamo giocando su uno Spectrum originale. La risposta dei tasti è pulita, la posizione della mano sulla tastiera torna rapidamente alla classica QAOPM e l'unica cosa che manca è il groviglio di cavi (assieme al rumore di un mangiacassette ed un poster dell'A-Team sul muro). I tasti di gomma, quasi spugnosi, fanno quello che devono soprattutto sul fronte della nostalgia.

La tastiera verrà supportata da un'app centrale con dentro vari giochi e ZX Basic. Ho provato un po' a smanettare su quest'ultimo creando una piccola stringa di codice. Ancora non è stato deciso se potrete salvare le vostre applicazioni ma già il fatto che si possa scrivere codice è un bel passo avanti rispetto al progetto originale che parlava di un semplice controller Bluetooth.

Dal punto di vista estetico c'è poco da dire: sembra l'originale.

Parlando di giochi, Chuckie Egg non mancherà, e pare che Elite abbia raggiunto un accordo con Hewson per introdurre anche i loro software (Cybernoid, Exolon, Zynaps e altri classici). Oltre a questi, Wilcox è vago su quello che potremo aspettarci: "Spero che per il lancio avremo dai 50 ai 100 giochi."

Chiaramente la ragione per l'assenza di certezza è che l'originale line-up di giochi è stata rimossa dall'app in seguito alle controversie con gli sviluppatori non pagati. È stata una brutta situazione da gestire, e la scelta degli sviluppatori coinvolti di togliere le proprie creazioni è condivisibile, ma purtroppo questo ha danneggiato non solo la reputazione di Elite ma anche l'interesse della community di retro gamer nei confronti del prodotto.

"È stata colpa mia," dice Wilcox candidamente quando vado sull'argomento. "Non ho ancora fatto una dichiarazione ufficiale sulla faccenda. Quando la questione è venuta alla luce abbiamo scritto qualcosa sul sito, e poi niente più. Dirò solo che è stata colpa mia. Abbiamo speso centinaia di ore ad inseguire i creatori dei giochi per trovare accordi, migliaia di ore per creare l'applicazione, ma non abbastanza tempo per mettere le cose insieme. È stata un'esperienza orribile per tutti e non verrà mai dimenticata dall'opinione pubblica."

Questi problemi sembra siano ora risolti tra la soddisfazione della maggior parte dei soggetti coinvolti. Elite ha ancora molta strada da fare per tornare a guadagnare la fiducia del pubblico, ma almeno non dovrebbero essere ripetuti gli errori. "Nei nostri prossimi passi non saremo più coinvolti direttamente nelle questioni di royalties. Tutti i fondi verranno gestiti da contabili specializzati."

Visto che la natura originale del dispositivo era legata a doppio filo all'allora succosa lista di app di Elite, non posso che pensare che l'apertura ad altri sistemi sia figlia dell'attuale scarsità di software. Per ora c'è una guida in fase di realizzazione sul sito, pensata per aiutare gli sviluppatori a rendere compatibile il loro prodotto con il Recreated Spectrum e tagliare fuori Elite dal processo.

È molto interessante perché uno dei dubbi iniziali era sull'eventuale compatibilità con gli emulatori rivali, ed Elite non era stata chiara nella sua risposta. Ora le cose sono cambiate: "Sì," è la risposta diretta che ricevo quando chiedo se potrò usarlo con emulatori di altri produttori come Spectaculator. "Non devono semplicemente essere giochi per lo Spectrum: ogni titolo sviluppato con in mente un controller funzionerà. Potresti anche giocare con titoli Amiga per esempio."

Lo ZX Spectrum a bordo piscina.

Chiaramente gli altri emulatori dovrebbero aggiornarsi per poter supportare la periferica ma anche così è un cambiamento decisamente benvenuto rispetto all'impostazione iniziale. Wilcox pensa che potrebbe anche funzionare con il Vega, un altro prodotto creato con la benedizione di Sir Clive Sinclair in persona.

"Pensiamo che i due dispositivi potrebbero essere complementari," dice Wilcox. "Così abbiamo suggerito a Sky, e ai progettisti di Vega, di lavorare insieme e renderli compatibili. Devo dire che non li abbiamo ancora incontrati, in effetti non ci hanno ancora invitato purtroppo. Noi pensiamo che se supportassero connessioni USB o Bluetooth, allora la nostra tastiera potrebbe funzionare con il Vega."

Gli appassionati di retro gaming pageranno davvero 99 Sterline per un Recreated Spectrum, senza contare quello che costerà un Vega? È una previsione difficile da fare ma per ora non capisco bene quale sia il mercato di riferimento. Gli amanti dello Spectrum preferiranno probabilmente l'originale (che si trova per un centinaio di Sterline, giochi compresi, su eBay o Facebook), mentre gli altri potrebbero accontentarsi di un emulatore su PC. Sicuramente non penso ci sia qualcuno che voglia usare lo Spectrum come una tastiera per tutti i giorni visto che, nostalgia a parte, i tasti di gomma sono un incubo da utilizzare per scrivere.

Detto questo, con una certa sorpresa, sono decisamente colpito dall'evoluzione del progetto. Sono particolarmente contento di scoprire che funziona come computer per scrivere in ZX Basic (pare che il Centre for Computing History ne abbia ordinato qualcuno per rimpiazzare i Model Bs nei suoi laboratori), e anche di sapere che ora non è più un sistema chiuso ma aperto a varie compatibilità.

Il fastidio per la questione degli sviluppatori non pagati non è ancora passato ma sembra essere servito da lezione e avere plasmato un dispositivo più flessibile e ambizioso di quello del progetto iniziale: consideratemi (cautamente) intrigato.

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A proposito dell'autore
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Dan Whitehead

Contributor

Dan has been writing for Eurogamer since 2006 and specialises in RPGs, shooters and games for children. His bestest game ever is Julian Gollop's Chaos.
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