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Resident Evil 7 - prova

Capcom gioca il jolly e strizza l'occhio a P.T.

L'annuncio di Resident Evil 7 era nell'aria ormai da tempo e ovviamente il palcoscenico dell'E3 era perfetto come setting per il ritorno in pompa magna di una delle serie horror più amate di sempre. Alcuni temevano che Capcom si sarebbe limitata a mostrare un "semplice" Revelations 3, lasciando ancora una volta da una parte la serie principale. Così non è stato, ma le sorprese non sono comunque mancate.

Nonostante non si tratti di un'esclusiva PlayStation (il gioco uscirà anche su PC e Xbox One all'inizio del 2017), Resident Evil 7 è stato presentato nel corso della conferenza Sony e ha fin da subito spiazzato gli spettatori speranzosi.

La compagnia di Osaka prometteva da tempo un "ritorno alle origini" dopo la mezza delusione di RE5 (che, ci tengo a precisare, al sottoscritto non è dispiaciuto) e il fallimento totale rappresentato dal sesto episodio. Per far assaggiare ai suoi fan una piccola fetta dell'orrore che verrà, Capcom ha adottato la tattica Konami, o meglio... la tattica Kojima.

Capcom ha già confermato che il protagonista del gioco finale sarà diverso da quello della demo. Che gli sviluppatori ci stiano fuorviando per poi sorprenderci?

Una demo del gioco intitolata Beginning Hour è disponibile da un paio di giorni su PlayStation Store per gli utenti Plus e consente di vivere una sorta di prologo-teser giocabile sulla falsariga di P.T.. Proprio come in P.T., l'azione viene vissuta in prima persona e vede il protagonista risvegliarsi in una casa abbandonata, lurida, scricchiolante e assolutamente inquietante.

Nessun indizio su chi siamo, dove siamo e perché ci troviamo li. Anche se la demo non dà alcun indizio sull'ambientazione e la collocazione temporale di questo nuovo capitolo, il comunicato stampa ufficiale parla di eventi ambientati "nella moderna America rurale, nel periodo successivo ai drammatici eventi descritti in Resident Evil 6".

Se quanto vissuto nella demo è un indizio di quanto vedremo nel gioco finale, possiamo subito affermare che il nuovo Bio Hazard tornerà prepotentemente alla sua vena avventurosa. L'esplorazione sembra essere tornata a essere una componente fondamentale del gameplay, così come il ritrovamento e l'utilizzo di oggetti di vario tipo.

Nel prologo si viene in possesso di alcuni oggetti utili a risolvere semplici "enigmi", ma anche di altri assolutamente incomprensibili (il dito del manichino è ancora nell'inventario e non ho trovato alcun modo di utilizzarlo). Gli spazi angusti in cui ci si muove trasudano rancore, voglia di vendetta e chissà quali altre malattie dell'anima.

La demo Beginning Hour prevedere un doppio finale, che non differisce molto nell'epilogo ma nel modo in cui ci si arriva.

Non sembra esserci traccia della Umbrella e anche le armi biologiche sembrano appartenere a un altro universo. Non per questo però l'atmosfera è meno pesante, e l'idea di un pericolo sempre presente vi accompagna dall'inizio alla fine. Se avete visto il film "Le colline hanno gli occhi" avrete una minima idea dell'aria che si respira in questi 20 minuti di gioco.

Non manca neanche un po' di found-footage, lo stile cinematografico diventato famoso grazie a film quali The Blair Witch Project e Cloverfield. Ovviamente voglio evitare qualsiasi tipo di spoiler se ancora non avete giocato la demo, quindi il mio racconto relativo al "vissuto" si ferma qui.

Il nuovo engine su cui girerà Resident Evil 7 ha messo subito in mostra buone cose, come la gestione delle ombre e dell'illuminazione (dinamica e non), ma anche incertezze nel caricamento delle texture e animazioni, per ora non certo da urlo. Siamo ancora discretamente distanti dall'uscita del prodotto finale e sono certo che il team di sviluppo già da ora sta lavorando per dare al gioco tutti quegli ingredienti che i fan si aspettano... o quasi.

Sì, perché fin da subito la scelta della visuale in prima persona ha sollevato un polverone presso i fan di vecchia data, che si aspettavano la classica visuale "in terza" dei vecchi capitoli o al massimo quella da dietro le spalle del protagonista come negli ultimi episodi.

Su questo però Capcom è stata chiara: Resident Evil 7 rappresenta l'inizio di un nuovo corso per il franchise e proprio come avvenne per RE4, le novità sono state pensate e sviluppate per dare al pubblico un gioco assolutamente fantastico. Se ben ricordate, anche l'avventura spagnola di Leon venne criticata aspramente in principio mentre ora viene ricordata come una delle migliori nonostante la sua "diversità".

Sono due giorni che combatto su forum e social network con amici, colleghi e lettori che da subito hanno bollato questo gioco come una delusione, un cumulo di aspettative bruciate in pochi istanti. "Aspettate a giudicare, provate e poi parlate", ho ripetuto decine di volte. Sarò il primo a criticare il lavoro svolto dal team di sviluppo se il risultato finale non dovesse essere all'altezza, ma farlo ora non ha assolutamente senso.

Anche perché, posso dirvelo con la massima sincerità, a me la demo è piaciuta. È diversa dai soliti Resident Evil, assomiglia a P.T. e anche un po' ad Outlast, sembra non avere alcun punto di connessione con i vecchi personaggi e le vecchie storie eppure... io sono convinto fino al midollo che ci sorprenderà e che farà venire un bel po' di brividi sulla schiena anche ai fan più accaniti e oltranzisti.

"She's back", pronuncia una voce misteriosa all'inizio del trailer con cui il gioco è stato presentato. "Lei è tornata"... e questa lei non può che essere una vecchia conoscenza, non siete d'accordo? Jill, Claire, Ada o qualche altro volto noto... poco importa per ora, ma credete davvero che Capcom dopo aver annunciato il remake ufficiale di Resident Evil 2 nel corso del ventesimo anniversario della saga, voglia ora distaccarsi del tutto dal cast e dalle storie che tanto hanno significato per la compagnia e per i fan?

I salti sulla sedia di questa demo sono un po' telefonati, ma l'atmosfera, anche se distante da quella dei classici RE, è notevole.

Ben venga allora anche il cambiamento, se questo può essere utile a darci qualcosa di indimenticabile. PlayStation VR? Perché no, a me l'idea non dispiace per niente. Anche se un Resident Evil vecchio stile non mi sarebbe dispiaciuto affatto, non vedo perché P.T. sia diventato oggetto di culto mentre questa demo sia stata demonizzata fin da subito. In fondo anche Silent Hill è sempre stato contraddistinto da caratteristiche ludiche ben precise (visuale in terza in primis) che in quel "Playable Teaser" furono completamente ribaltati.

Fiducia ragazzi, so che non è una richiesta da poco ma vi chiedo di lasciar perdere quello che Resident Evil ha rappresentato per voi finora e provare ad abbracciare tutte le novità che arriveranno. Attendiamo insieme con ansia il 24 Gennaio 2017, e magari alla fine ci sorprenderemo nello scoprire che proprio questo cambiamento era ciò di cui questa amatissima saga aveva bisogno per risollevarsi definitivamente.

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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