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Resident Evil: The Darkside Chronicles

Nuova luce per una saga in crisi d'identità.

Il caro, vecchio Resident Evil 2 è probabilmente uno degli episodi più amati della popolarissima serie Biohazard. Contraddistinto come il suo diretto prequel da una palpabile suspense e da un opprimente senso di isolamento, ma reso al tempo stesso assolutamente unico da un'ambientazione inedita eppure strepitosamente coerente. Saranno dunque felici i fan storici nell'udire le parole di Masachika Kawata, Producer di Resident Evil: The Darkside Chronicles.

"Volevamo assolutamente inserire Resident Evil 2 in Umbrella Chronicles, ma purtroppo non ce l'abbiamo fatta per motivi di tempo..quindi per noi è un po' come finire il lavoro iniziato tempo fa. Sappiamo inoltre che Resident Evil 2 è uno dei capitoli più apprezzati della saga, quindi l'idea di lavorare insieme a Cavia usandolo come base per la storia di The Darkside Chronicles ci è parsa a dir poco allettante". Credimi, non sei l'unico a far festa Masachita.

Il sodalizio di sopravvivenza all'interno della stazione di polizia di Racoon City tra Leon S. Kennedy e Claire Redfield è dunque fortunatamente rinnovato, non senza inevitabili adattamenti in termini di gameplay e qualche novità. Al di là del cambio di genere (perché ricordiamo che The Darkside Chronicles è e rimane uno shooter su rotaie in stile House of the Dead), è stata infatti tolta al giocatore la possibilità di controllare, seppure in maniera vincolata, la visuale. Attenzione però, non si tratta di un passo falso o di un clamoroso autogoal in zona Cesarini, bensì di una precisa scelta (già dimostratasi vincente) atta ad aumentare la tensione ed il coinvolgimento. Per effetto di Cloverfield (pellicola citata come fonte di ispirazione da Kawata stesso), la telecamera appare ora meno stabile e professionale, con tanto di movimenti un po' rozzi ed inquadrature vagamente disorientate. A tutto vantaggio dell'esperienza complessiva, resa in questo modo ancora più viscerale e dirompente.

Impressionante il lavoro svolto dal punto di vista tecnico, con un inevitabile plauso da attribuire al Game Director Yasuhiro Seto ed al suo team: i ragazzi di Cavia non si sono infatti limitati a riutilizzare in maniera pigra e sbrigativa asset già esistenti, ma hanno rifatto ogni elemento (o quasi) da zero, utilizzando fra l'altro shader e filtri presi di peso dalle console HD. Il risultato è così francamente incantevole, per quello che già appare come uno dei titoli più suggestivi nella softeca Wii: dettagliatissimo e caratterizzato da un alto grado di interazione ambientale, nonché da svariati effetti atmosferici, The Darkside Chronicles sarà insomma il sogno ad occhi aperti di tanti aficionados di Resident Evil.

L'esperienza di Resident Evil 5 ha sicuramente insegnato molte cose.

Entrambi i personaggi saranno visibili contemporaneamente a schermo (con esiti esaltanti dal punto di vista dell'atmosfera!), e Kawata promette anche uno script realistico e meno sopra le righe, in accordo con l'estrema drammaticità dell'azione. Il gioco si apre con una passeggiata per le vie di una Racoon City messa a ferro e fuoco, invasa da legioni zombie feroci ed affamati. Le fiamme, il numero di nemici, i continui tentennamenti della telecamera: ogni cosa comunica una sensazione di caos e pericolosa devastazione, ben sottolineata dalla fantastica colonna sonora (peraltro eccellente anche in Umbrella Chronicles).

Non mancheranno ovviamente citazioni e rivistazioni dei passaggi chiave di Resident Evil 2, con il mitico assalto del negozio da parte dei non morti e quant'altro, così come numerosi saranno gli intermezzi dal sapore squisitamente cinematografico (con tanto di contatti ravvicinati con gli zombie...). Immancabili anche i bivi ed una tonnellata di extra, essenziali per conferire un adeguato tasso di rigiocabilità al tutto.

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Marco Mottura

Contributor

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