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Revolution Ace - review

Esistono ancora i bei sparatutto di un tempo?

1942, Aero Fighters, Dragon Spirit, Ashura Blaster, DoDonPachi, GigaWing. Se almeno uno di questi titoli ha fatto sobbalzare il vostro cuoricino di bimbo, questo è il gioco che stavate cercando dai tempi in cui chiedevate la "mancetta" al nonno per andare alla sala giochi dietro l'angolo. Se invece avete meno di 25 anni ma amate giochi come Ikaruga e Radiant Silvergun... continuate a leggere lo stesso.

Chi cercava da tempo uno sparatutto a scorrimento verticale che ricreasse la magia dei migliori esponenti di una volta, potrebbe aver trovato quello che cercava in Revolution Ace, gioco uscito proprio in questi giorni su PC e dispositivi iOS. Il primo impatto è di quelli buoni. Ci si ritrova infatti di colpo proiettati una quindicina di anni indietro, forse anche venti, dentro una sala giochi piena di fumo con gettoniere che vanno a 200 o 500 lire.

A muovere il gioco troviamo il "vecchio" Unreal Engine 3 che muove lo sparatutto di Laser Guided Games con estrema disinvoltura gestendo una buona dose di effetti speciali su schermo e oggetti in movimento. Ma cosa rende piacevole e appassionante uno sparatutto di questo tipo, a parte un comparto grafico di buon livello? Tre parole: complessità, ritmo e originalità.

Gran parte dei nemici che non riuscirete ad eliminare tenteranno una seconda volta di farvi fuori. Li riconoscerete dal contorno giallo.

Per quanto riguarda il primo punto, Revolution Ace si attesta su discreti livelli. I primi 2 o 3 livelli servono da riscaldamento e sono sufficienti a prendere confidenza con il semplice sistema di controllo. Inizialmente l'aereo di cui vi troverete alla guida dispone unicamente di una modalità di fuoco aria-aria e di una per gli attacchi a terra.

"Ci si ritrova infatti di colpo proiettati nel passato, dentro una sala giochi piena di fumo con gettoniere che vanno a 200 o 500 lire"

Man mano che si procede nel gioco si guadagna esperienza, che viene accumulata alla fine di ogni livello o dopo il Game Over, che permette di sbloccare nuovi slot per il velivolo utili ad aggiungere armi secondarie come missili a ricerca, mitragliatrici più veloci e così via. Già dal terzo livello è poi possibile sbloccare l'immancabile Smart Bomb e alcuni "perk" che aumentano la portata del danno, la durata dello scudo e così via.

Nel corso delle missioni è necessario tenere sotto controllo due barre, posizionate sulla parte sinistra dello schermo. La prima, blu, rappresenta il suddetto scudo e scende (come potete facilmente intuire) quando si ricevono colpi ma può essere ricaricata smettendo di sparare. La seconda, rossa, inizia a calare quando quella dello scudo si esaurisce. Niente di particolarmente innovativo ma come per altri giochi simili è vitale capire quando è meglio togliere il dito dal pulsante di fuoco per accumulare scudo utile nelle fasi successive.

In momenti di relativa calma ricordatevi di lasciare il pulsante di fuoco per ricaricare la barra dello scudo... vi servirà!

Alla classica modalità single player divisa in stage si affianca un'interessante componente multiplayer, disponibile sia in locale che online, che consente a due giocatori di affrontare Revolution Ace in coop o di competere "infastidendo" la partita altrui con malus progressivi come un numero maggiore di nemici, invisibilità temporanea dell'aereo e così via.

"Non vi sognate neanche di iniziare Revolution Ace utilizzando tastiera e mouse"

In alternativa è possibile giocare la modalità Battle Chains, che possiede una caratteristica davvero originale. In sostanza è possibile registrare una propria partita in un livello a scelta e poi caricarla online sfidando altri giocatori (presenti o meno nella propria lista amici) a superarla. Il bello di questa opzione è che ogni volta che si "passa" la partita di mano in mano vengono aggiunti ostacoli aggiuntivi, praticamente una garanzia per rendere infinita la longevità del gioco.

Tecnicamente Revolution Ace si fa notare per qualche piacevole effetto nelle esplosioni ma il comparto grafico non fa certo gridare al miracolo. Il tutto gira fortunatamente in modo estremamente fluido, cosa essenziale per un titolo del genere. Trascurabili le musiche di sottofondo, che il sottoscritto ha sempre considerato quasi inutili in un gioco del genere che richiedere una buona dose di concentrazione.

Il multiplayer coop/competitivo e la modalità asincrona Battle Chains aggiungono non poco spessore al gameplay.

Prima di finire voglio fare una raccomandazione che gli appassionati di questo tipo di giochi riterranno forse superflua, ma che risulta invece doverosa per chi volesse avvicinarsi per la prima volta al genere: non vi sognate neanche di iniziare Revolution Ace (o qualsiasi altro sparatutto a scorrimento verticale/orizzontale) utilizzando tastiera e mouse. La risposta ai comandi non è neanche lontanamente sufficiente a garantire un'esperienza di gioco sufficientemente valida.

È consigliatissimo un arcade stick ma nell'impossibilità di procurarsene uno va benissimo anche un pad per PC decente. Quello Xbox 360 può essere considerato uno dei migliori per quanto riguarda il rapporto qualità-prezzo, ma se ne trovano anche di meno famosi e altrettanto validi sotto i 30 euro. Una volta messo insieme il set-up perfetto, sedetevi comodi e godetevi la giocabilità "old style" di Revolution Ace: farà sudare i vostri polpastrelli e lampeggiare le vostre pupille, ma alla fine non potrete non ritenervi soddisfatti per quello che avrete ottenuto per poco più di 10 Euro.

7 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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