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Runaway: A Twist of Fate

Tradizionale fino alla fine?

Gli appassionati di avventure punta e clicca conoscono bene la serie di Runaway, che nel corso degli anni si è rivelata essere una compagna preziosa nell'era post Lucasfilm. Dopo tanti anni di attesa, si avvicina a grandi passi il momento in cui potremo finalmente concludere le vicende narrate in questa trilogia, seguendo per l'ultima volta le avventure di Brian Basco e di Gina Timmins.

O meglio... della sola Gina Timmins, visto che il gioco si aprirà con il funerale del caro vecchio Brian. No, scherzavo, l'inizio è piuttosto piacevole e perfettamente in linea con le atmosfere della serie, e permette di vestire i panni di una Gina più in forma che mai.

Il codice preview inviatoci in redazione ci ha permesso (dopo un'intensa lotta con un maledettissimo file .dll) di toccare con mano questa nuova fatica dei Pendulo Studios, e di farci una prima idea di ciò che dobbiamo aspettarci dal capitolo conclusivo di questa godibile serie. Fortunatamente possiamo ritenerci piuttosto soddisfatti di ciò che abbiamo visto e provato, segno che i programmatori stanno remando nel verso giusto, sia dal punto di vista del gameplay che da quello tecnico puro e semplice.

In questo capitolo conclusivo di Runaway incontreremo ancora una volta molti volti noti della serie.

Il cuore del gioco è rimasto immutato, e bisogna ancora sbattere la testa al muro per procurarsi gli oggetti sparsi attraverso le ambientazioni e trovare il modo più adatto di utilizzarli, ma questa volta è tutto condito da una realizzazione tecnica ineccepibile.

I Pendulo Studios stanno cercando il più possibile di assottigliare i confini tra le avventure grafiche e i film d'animazione, e bisogna dire che stanno svolgendo un ottimo lavoro in tal senso. Le ambientazioni sono ancora una volta interamente disegnate, e si distinguono per uno stile sempre pulito e dettagliato.

Il fatto di non dover rappresentare per l'ennesima volta le zone verdeggianti viste nei capitoli precedenti, inoltre, sta spingendo gli artisti responsabili degli scenari a dare sfogo alla propria creatività, almeno nella prima fase di gioco da noi testata, con ambientazioni urbane splendidamente realizzate.

In questi piccoli dipinti digitalizzati si muoveranno i personaggi, che come da tradizione saranno realizzati con modelli poligonali ammorbiditi da un sapiente uso dei filtri grafici e superbamente integrati nella visione globale grazie all'immancabile cel shading.

La mimica a la recitazione dei vari personaggi è ad altissimi livelli, tanto che a volte quasi ci si dimentica di trovarsi di fronte a un semplice videogioco, complice anche il character design gradevole ed estremamente cinematografico.

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Runaway: A Twist of Fate

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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