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Samsung LS24E370DL - recensione

Quando fare altro non basta.

Il colosso coreano Samsung è sempre in prima linea per quel che riguarda lo sviluppo di nuovi prodotti nei settori più disparati, dai pannelli per monitor e TV, alla telefonia. Con l'LS24E370DL ha cercato di unire questi due campi ampliando le funzionalità dei monitor ed offrendo una base di ricarica wireless integrata nella struttura del pannello stesso.

L'LS24E370DL è un monitor Full HD con risoluzione nativa a 1920 x 1080p con frequenza di aggiornamento di 60 Hz, PLS in formato 16:9 da 23.6 pollici. La luminosità, secondo le specifiche fornite dal costruttore, è di 250cd/m2 con contrasto statico 1000:1, tempo di risposta di quattro millisecondi GTG (grey to grey) e un angolo di visuale orizzontale e verticale di 178 gradi.

Il monitor presenta un design pulito e minimalista, con piccoli dettagli che rendono il prodotto sicuramente gradevole alla vista: il bianco lucido è il colore principale che ricopre tutto il telaio, con una cornice azzurra semi-trasparente a contorno del pannello principale. La base a forma di T rovesciata ospita al suo interno il caricatore wireless e se siete in possesso di un telefono (o di un altro dispositivo compatibile) che abbia la certificazione QI wireless charging, potrete semplicemente appoggiarlo sulla base del monitor per avviare il processo di carica.

La stazione di ricarica wireless è stata posizionata sulla base del monitor: è sufficiente appoggiare il cellulare compatibile per incominciare la ricarica.

Sul retro del pannello trovano posto i connettori video: sono disponibili una porta VGA, una DisplayPort, una HDMI e la connessione per le cuffie, oltre al jack per l'alimentazione tramite trasformatore esterno. La connettività risulta un po' povera, soprattutto per chi ha diverse periferiche da collegare allo stesso monitor e in questo senso la presenza di almeno due HDMI sarebbe stata gradita. Nel caso abbiate diverse console da collegare e tutte necessitino della connessione tramite HDMI, sarà necessario armeggiare coi cavi o dotarsi di uno switch per variare la sorgente.

Non sono presenti gli attacchi VESA in quanto la natura stessa del monitor, con all'interno della base la stazione di ricarica, non prevede la rimozione del braccio che sostiene il pannello, quindi sarebbe stato inutile avere il montaggio a muro. La conformazione della struttura consente quindi la regolazione dell'inclinazione del pannello su asse orizzontale ma non permette la modifica dell'altezza.

Nell'angolo inferiore è presente un joystick a quattro direzioni per la navigazione dei menù OSD per modificare le impostazioni. Si tratta di una soluzione intuitiva che sta prendendo sempre più piede soppiantando i pulsanti multipli su diversi schermi di vari produttori. I menù sono chiari e divisi in poche macro-categorie, la navigazione tramite il joystick singolo è facile e comoda, la gamma di opzioni offerte è più che sufficiente con la possibilità di salvare anche diversi preset per variare velocemente fra diverse impostazioni che desideriamo salvare per condizioni di utilizzo differenti.

Data la conformazione della struttura, è consentita la regolazione solamente dell'inclinazione del pannello: non è possibile il fissaggio a muro in quanto la base non è removibile.

Il pannello è certificato AMD FreeSync, la tecnologia proprietaria di AMD che consente di ridurre il tearing e lo stuttering video durante il gioco. Nel caso siate possessori di schede ATI potrete sfruttarla, mentre i possessori di schede Nvidia si dovranno accontentare di sfruttare solamente i quattro millisecondi di tempo di risposta offerti dal pannello.

Abbiamo messo alla frusta l'LS24E370DL usando la sonda Spyder4Elite, sia per creare un profilo di calibrazione, sia per analizzare in maniera specifica i parametri del monitor evitando di basarci solo ed esclusivamente sulla percezione. I risultati sono altalenanti: abbiamo ottimi valori per quanto riguarda la gamma cromatica, il gamut e il contrasto, ma al contempo pessimi per quel che concerne l'uniformità del pannello, la luminosità e l'accuratezza del colore. Siamo rimasti molto perplessi dai risultati complessivi che fanno spiccare positivamente la qualità del monitor per alcune caratteristiche e sprofondare nel baratro più nero per altre.

La presenza all'interno della scatola di una nota che ci avvisava del fatto che il campione che ci è stato inviato avrebbe potuto non rispecchiare il prodotto finale messo in commercio, ci ha fatto pensare a variazioni sull'estetica e componentistica ma un tale divario di prestazioni rispetto allo standard è comunque troppo elevato per non influenzare pesantemente la valutazione finale.

I collegamenti sono posti tutti nella parte centrale posteriore del monitor ma la dotazione non è particolarmente ricca: abbiamo solamente una porta HDMI, una Display Port e una VGA.

La presenza della base di ricarica wireless è sicuramente una buona aggiunta per chi abbia un telefono compatibile e passi molte ore di fronte al monitor godendo di un comodo supporto per caricarlo senza armeggiare con cavi o doverlo collegare lontano dal PC. Ovviamente se Samsung avesse previsto la possibilità di scollegare la base di ricarica da quella del monitor e poterla utilizzare in maniera indipendente, sarebbe stato sicuramente un punto a favore per l'LS24E370DL.

Ma la qualità video è indubbiamente il parametro più importante da tenere in considerazione e in questo senso i valori sulla qualità del profilo colore e luminosità restituiti dalla sonda non ci restituiscono la certezza di un monitor di alta qualità. Sicuramente Samsung ha commesso un passo falso e, a meno di modifiche dell'ultimo minuto al pannello, ci troviamo di fronte a un prodotto venduto a un prezzo che non ne rispecchia la qualità.

Su Amazon è possibile acquistarlo a circa 225 euro ma, a meno che la base di ricarica wireless non sia imprescindibile per il vostro acquisto (e data la mancanza di concorrenza la scelta di questo monitor è quasi obbligata), il mercato non manca sicuramente di alternative migliori.

5 / 10

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Marco Ballabio

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Adepto spirituale del Pastore fin dai tempi di TGM, è sempre alla ricerca dell’ultimo pezzo per completare il suo PC definitivo. Impresa, come quella di Dylan Dog e del suo galeone, infinita.
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