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Samurai Warriors 4 e il suo turbinio di mazzate - prova

Schiaffi e seggiolate nel Giappone feudale.

In molti hanno visto l'arrivo di Hyrule Warriors come un evento importante per i musou, da sempre chiusi nella loro nicchia di appassionati e difficilmente avvicinabili dal grande pubblico. Il fatto che Nintendo abbia deciso di prestare uno dei propri marchi più blasonati per uno spin-off inaspettato (e più che buono, come vi abbiamo già detto nella nostra review di Hyrule Warriors), ha portato i musou sotto i riflettori stuzzicando la curiosità del giocatore occidentale.

Se anche voi volete saperne di più o pensate di poter ricavare qualche ora di divertimento da risse su larga scala, ma non avete Wii U, ecco dunque che Samurai Warriors 4 potrebbe essere la risposta che state cercando. La prima condizione da soddisfare è il possesso di una console di Sony: il titolo di Tecmo Koei nasce infatti su PlayStation 3 e PlayStation Vita per poi approdare sulla nuova ammiraglia della casa nipponica, con una versione che abbiamo provato grazie ad un invito negli uffici milanesi di Halifax, il distributore nostrano.

Freschi del divertimento con Hyrule Warriors ci siamo seduti alla postazione di prova con soprattutto la voglia di scoprire gli elementi caratterizzanti della produzione, alla caccia di aspetti che lo differenzino dalla comunque vasta offerta del genere, non sempre però altrettanto varia.

Dal punto di vista tecnico il gioco tradisce la natura old gen, ma va ricordato che il genere non hai mai brillato per livello di dettaglio.

L'ambientazione è piuttosto classica, con il Giappone feudale a fare da cornice a combattimenti tra i nostri eroi e centinaia di stupidi nemici che ci vengono lanciati addosso a vangate, alternandoli ogni tanto con personaggi almeno dotati di intelligenza artificiale e capaci di offrire quel minimo di sfida necessario al divertimento. Anche la struttura di gioco rientra pienamente nei canoni del genere: abbiamo una mappa sulla quale si combattono le nostre forze e quelle nemiche per il controllo di avamposti, con alcuni obiettivi intermedi mai particolarmente complicati (proteggi Tizio, uccidi Caio, e via dicendo).

Insomma, è un musou e potremmo cavarcela così, ma ci sono alcune trovate che si meritano la spesa di qualche parola in più. Cominciamo dalla presenza di una cavalcatura per i nostri eroi, aggiunta non solo comoda visto che permette di attraversare le grandi distanze proposte nelle mappe in tempi ristretti, ma soprattutto interessante perché apre alla possibilità di combattere senza scendere da sella, con effetti più che positivi sul divertimento.

Anche il nostro fido destriero infatti gode di diverse tipologie di attacchi, e ci farà sentire come un Carabiniere alla carica quando ci lanciamo al galoppo per travolgere decine di nemici in un colpo solo, menando fendenti sulle truppe appiedate.

Uno dei nostri eroi: i vari personaggi offrono stili di combattimento differenti, anche se alla fine ci si ritrova a premere pulsanti a raffica.

Il cavallo in campo non stravolge il gameplay, e soprattutto offre delle capacità offensive sensibilmente ridotte sul target singolo, rivelandosi utile più che altro per farsi largo tra la folla o per sbalzare lontano dei gruppi di nemici troppo numerosi, ma è chiaro che per fare danni è necessario scendere da sella e tornare alla zuffa vecchio stile. Qui troviamo un sistema di combo semplice come da tradizione, che alterna attacchi forti e normali capaci, eseguiti nella corretta sequenza, di dare vita a colpi speciali particolarmente efficaci e diversi a seconda del personaggio controllato.

Lasciato per un attimo da parte il combattimento ci siamo messi a ficcanasare nei menù di gioco scoprendo la Chronicle Mode, modalità che ci mette a disposizione una vasta mappa con diversi punti di interesse, che poi corrispondono di fatto ad arene dove combattere.

Possiamo così scegliere quale percorso far prendere al nostro personaggio e, soprattutto vederne crescere le capacità, visto che avremo a disposizione un editor grazie al quale dare libero sfogo alla fantasia e creare il più osceno e super deformed dei samurai (oppure semplicemente un bel personaggio, ma sappiamo che la chiamata del trash sarà forte) modificandone un buon numero di parametri.

Samurai Warriors 4 in azione su PS4.

Avremo il controllo nel dettaglio su volto, caratteristiche fisiche e tipologia di armi e armature indossate, potendo anche modificare il suo logo scegliendo trai tanti caratteri kanji presenti, o aggiungendone uno nostro tramite USB. Ancora più interessante però è la possibilità di scegliere in quale direzione si svilupperanno le sue abilità combattendo, impostandone l'evoluzione lungo tre assi: aggressivo, difensivo e bilanciato. Ancora è presto per poter affermare la bontà del sistema, e solo una prova approfondità ci rivelerà le effettive differenze tra gli approcci.

Samurai Warriors 4 è un tipico musou con qualche caratteristica interessante. Le partite si traducono, di fatto, in gigantesche zuffe tra il nostro personaggio fortissimo e centinaia di sacrificabili minion avversari, con qualche scontro un pelo più intrigante sul fronte tattico di tanto in tanto, e trovate carine come la cavalcatura e la fog of war che ogni tanto offusca la mappa e rende frizzanti i combattimenti.

L'idea vi stuzzica? Avete seguito con interesse le vicende di Hyrule Warriors? Allora è probabile che la produzione Tecmo Koei faccia al caso vostro, anche se per saperlo con certezza non possiamo che attendere la recensione, che arriverà in prossimità dell'uscita del gioco prevista per il prossimo 24 ottobre.

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Samurai Warriors 4

PS4, PS3, PlayStation Vita

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Alessandro Arndt Mucchi

Contributor

Giocatore cronico, lettighiere notturno, cuoco discreto, giurisprudente perplesso, musicista part-time, giornalista dal 2006. Da sempre esperto di versetti.
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