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Secret Ponchos, pistole già fumanti in early access - prova

Lo spaghetti western al tempo dei twin-stick shooter.

Si dovesse fare una classifica dei temi più utilizzati nel mondo dei videogiochi, il western non ne uscirebbe benissimo. Tra sci-fi, Seconda Guerra Mondiale, Medioevo e universi fantasy, le ambientazioni più gettonate sono ben altre e il motivo risiede probabilmente in una sorta di rinforzo positivo: ciò che riscontra più successo ora è quello che riscontrerà più successo anche domani.

In pratica più si semina in un tema e più è possibile che in quel particolare tema germogli una serie di prodotti che stabiliscano convenzioni, stereotipi e personaggi che fungano poi da "ispiratori" per altri titoli con la stessa ambientazione. È una sorta di circolo virtuoso che però non aiuta i generi poco frequentati e favorisce invece la reiterazione di formule di successo; da qui il sempiterno problema della mancanza di originalità nel settore dei videogiochi.

Entri ora, dopo questa breve chiosa sui temi culturalmente più gettonati, Secret Ponchos, un twin-stick shooter ambientato nel vecchio west americano che pesca a piene mani dall'omonimo e scanzonato genere cinematografico, lo spaghetti-western.

Con diverse combinazioni tra arma primaria e secondaria ogni personaggio è completamente diverso dagli altri.

Il gameplay di Secret Ponchos ruota intorno all'idea di un'arena competitiva in cui i giocatori si affrontano in brevi duelli 2vs2 (in futuro anche 4vs4 e deathmatch free for all) per aumentare la taglia sulla loro testa. Meglio si combatte e più alta sarà la propria taglia: ciò renderà l'uccisione del nostro personaggio più ghiotta per i nostri avversari ma ci permetterà anche di aumentare, una volta raggiunte certe cifre, le nostre statistiche.

I personaggi disponibili sono cinque, ognuno dotato di armi e abilità completamente differenti (oltre ovviamente a look e animazioni personalissime). Si va da KidRed (una sorta di ragazzino-prodigio con le pistole e la dinamite) a Deserter (un disertore dell'esercito nordista con fucile, baionetta e medikit), passando per Phantom Poncho (un fantasma dotato di fucile a pompa e frusta), Matador (affascinante esperta di corride armata di mantello e bandierillas) e Killer (un anziano cacciatore di taglie esperto nel corpo a corpo). Come vedete, gli stereotipi abbondano ma lo stile artistico, eccessivo e fumettoso, nonché il gameplay, immediato e frenetico, si adattano perfettamente a questa scelta.

Sul lato del gameplay, i personaggi dispongono di attacchi a corta e lunga distanza, abilità di stun, scivolate, mosse speciali e possibilità di utilizzare le coperture (che nascondono anche il personaggio). Il mix di queste possibilità distribuite su tutti i personaggi è già in grado di creare un gameplay frenetico e molto avvincente che ha solo bisogno, al momento, di qualche ritocco (uno dei personaggi, Deserter, al momento è probabilmente sbilanciato).

Il deposito dei treni offre molti (forse troppi) ripari da cui tendere imboscate al team nemico, visto che il cover nasconde il personaggio.

In particolare, il fatto che ogni arma e abilità abbia un tempo di cooldown (sia esso cooldown vero e proprio o ricarica dell'arma), accoppiato con la possibilità di usare qualsiasi elemento come copertura, rendono l'esperienza un continuo alternarsi tra frenesia e riflessione tattica. Giocando si passa costantemente da momenti di sparatoria furibonda a fughe, nascondimenti e disperate ricariche dell'arma: la sensazione di trovarsi in un duello western c'è tutta, insieme con la componente competitiva e il desiderio di migliorare le abilità del proprio personaggio.

La qualità del gameplay dipende però anche da avversari e alleati. Coordinare gli sforzi con il proprio compagno apre nuove vette di divertimento ma se si hanno davanti avversari poco preparati l'esercizio può giungere presto alla noia. Questa preoccupazione assume importanza nel momento in cui si considera il fatto che Secret Ponchos sembra essere ben poco promosso e 'comunicato' dai media, tanto che spesso si fa fatica a trovare una partita disponibile.

Sul lato tecnico/artistico, Secret Ponchos promette invece molto bene. Le animazioni dei personaggi sono già fluide e le ambientazioni, anche se poche al momento, trasudano spaghetti-western da tutti i pori; a oggi sono disponibili una cittadina (completa di saloon utilizzabile per gli scontri), un cimitero (con lapidi utilizzabili come cover, benché sbriciolabili a colpi di pistola), un deposito di treni in disuso e un ranch (con degli ottimi patio su cui inscenare duelli all'ultimo sangue).

Tra bare, lapidi e fosse scavate di fresco gli amanti di Clint Eastwood e Sergio Leone si sentiranno perfettamente a casa.

La musica è però il lato su cui il team di Secret Ponchos (gli Switchblade Monkeys, al loro primo gioco) sembra aver investito di più. La soundtrack ha una decina di temi musicali tutti di qualità assoluta, tanto che non sfigurerebbero in una produzione cinematografica (pare azzardato ma non temiamo smentita). C'è da scommettere che al lancio sarà possibile acquistare anche la colonna sonora separatamente; o almeno, lo speriamo vivamente.

Il gioco è al momento in fase di early access per PC su Steam con uscita ufficiale prevista per l'autunno del 2014 anche per PS4.

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Secret Ponchos

PS4, PC

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Davide Pessach

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Studia, scrive, videogioca da tanto, tanto tempo. Quando si annoia rimescola le carte e sposta le priorità, ma i tre ingredienti principali rimangono quelli . Obiettivi? Solo due: curiosità e divertimento.

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