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Sega 3D Classics Collection - recensione

Un altro piacevole tuffo nel passato.

Di compilation che ci hanno fatto fare viaggi indietro nel tempo ne sono uscite molte, praticamente su tutte le piattaforme. Quasi tutte le raccolte di videogiochi hanno avuto un merito inconfutabile: riuscire a far scoprire alle nuove generazioni alcune vecchie glorie del passato, i titoli senza i quali probabilmente il nostro passatempo preferito non sarebbe arrivato ai livelli attuali.

Solo poche di queste però possono vantare la peculiarità di questa Sega 3D Classics Collection, ovvero la presenza di alcuni giochi totalmente inediti in Occidente. Siamo in presenza di un pacchetto che racchiude ben 9 pezzi di storia, 9 classici senza tempo che Sega ha deciso di riportare in vita con tanto di lifting grafico.

Poco più di metà dei titoli inclusi sono già disponibili da tempo sullo shop per 3DS ma quattro non hanno mai visto le sponde europee e non parliamo di giochini trascurabili. Sonic the Hedgehog lo conosciamo tutti. È il gioco che ha fatto conoscere al mondo la mascotte Sega e che ancora oggi è ricordato come uno dei "platform dinamici" migliori della storia, grazie soprattutto ad un level design sublime e a un bilanciamento della difficoltà quasi impeccabile.

Il secondo capitolo della serie puzzle game Puyo Puyo arriva direttamente dalle sale giochi giapponesi.

Cosa dire invece di Altered Beast? Un classico. Pur non essendo all'altezza dei migliori action di quegli anni, riuscì ad accaparrarsi il favore del pubblico con uno stile tutto suo, fatto di trasformazioni suggestive e boss di fine livello che attingevano a piene mani dall'immaginario fantasy/horror. Come dimenticare ad esempio il boss finale che al netto della trasformazione assomigliava senza ombra di dubbio a Freddy Krueger.

C'è poi Fantasy Zone II, presente anche nella versione (qualitativamente inferiore) per Master System), un coloratissimo sparatutto a scorrimento laterale che sembra uscito dalla fantasia di Akira Toriyama. Semplice da giocare ma difficile da portare a termine, una formula che ancora oggi funziona a meraviglia.

Si spara molto anche in Galaxy Force II, ma in modo diverso. Avete presente After Burner? Siamo sullo stesso stile, con i nemici che vengono verso lo schermo e il 3D stereoscopico del 3DS che mai come in questo titolo risulta immersivo. Esplosioni a tonnellate, nemici ostici e una difficoltà tendente al molto alto, per riuscire a portarlo a termine dovrete darvi da fare.

Simile, in quanto a stile grafico, è Thunder Blade, la cui resa finale però non è altrettanto sfavillante. Si tratta probabilmente di una delle gambe più deboli di questa compilation, uno di quei giochi messi dentro solo per fare numero.

Ma veniamo alle vere novità della Sega 3D Classics Collection. La prima è rappresentata da Puyo Puyo 2, una saga molto popolare in Giappone e non del tutto sconosciuta al pubblico europeo, ma il cui secondo capitolo fu inspiegabilmente saltato dai publisher del Vecchio Continente. Ancora oggi è uno dei migliori esponenti non solo della sua serie di appartenenza, ma anche dell'intero genere dei puzzle game, già da solo giustificherebbe (quasi) i 30 Euro della spesa totale.

Power Drift non è sicuramente da meno, pur appartenendo ad un genere completamente diverso. Qui siamo dalle parti di Mario Kart, con inquadratura da dietro e tracciati che vengono incontro al guidatore sfruttando una generosa dose di livelli di parallasse. Rispetto al classico Nintendo la difficoltà media è nettamente più alta e anche qui il 3D si fa sentire eccome. Forse anche troppo.

In Power Drift potete scegliere tra cinque livelli di difficoltà, due differenti sistemi di controllo, con e senza aiuti, e diverse modalità di utilizzo delle marce.

Finiamo con Maze Walker, forse uno dei giochi più particolari dell'intera offerta. Immaginate una sorta di antenato dei dungeon crawler più recenti, molto più semplice e lineare della media... anche per l'epoca. Anche in questo caso si tratta di una prima assoluta per il mercato europeo ma rispetto ai due titoli descritti poche righe fa siamo su un livello qualitativo nettamente più basso.

Tutti i giochi hanno subito un incremento di risoluzione e un frame rate decisamente più stabile. L'effetto 3D offerto dal portatile Nintendo è efficace in alcuni titoli (vedi Galaxy Force II e Power Drift) ma rende molto meno in altri (Altered Beast su tutti). In generale questa feature non aggiunge granché al gameplay e in alcuni casi risulta addirittura fastidioso in sessioni di gioco troppo prolungate.

Le opzioni a disposizione sono più che generose (per alcuni titoli è addirittura possibile selezionare la versione giapponese originale), tutte le colonne sonore a scelta tra arcade e console, modalità di visualizzazione e via dicendo.

La qualità generale del pacchetto è quindi piuttosto alta, a fronte di un costo tutto sommato contenuto. Un paio di titoli risultano superflui e forse avrebbero potuto essere sostituiti da giochi ben più blasonati ma, come si suol dire, non si può avere tutto. Se siete giocatori nostalgici, avete passato i 35 anni e volete avere una piccola sala giochi nel vostro 3DS, Sega 3D Classics Collection è una scelta altamente consigliata.

8 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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