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Sega Mega Drive Classics - recensione

Una cameretta anni '80 tutta per voi.

Iniziare una recensione del genere con l'ennesimo discorso sulla nostalgia è inutile, oltre che noioso. Gli anni '80 e '90 ormai non sono più solo un ricordo, sono presenti nelle nostre vite in ogni forma e colore. Sono tornati con i jeans a vita bassa, con i maglioni a doppio petto, persino con i gelati che dopo 30 anni vengono riproposti in versione riveduta e corretta (spesso in peggio). I videogiochi questa "moda passeggera" la cavalcano ormai da tanto tempo, al punto che nessuno è più in grado di calcolare quante compilation, riedizioni, remastered e reboot siano usciti sulle ultime due generazioni di console.

Il Sega Mega Drive è sicuramente una delle macchine più replicate. Ne sono uscite versioni tascabili, microscopiche, ufficiali e non. I suoi giochi sono spuntati praticamente ovunque, manca solo il Dolce Forno Harbert, tanto per rimanere in tema. Sega Mega Drive Classics ripropone oltre 50 di quei videogame in vari formati e gusti, con una presentazione piacevole e originale.

Il giocatore nostalgico viene accolto in una "cameretta virtuale" che riproduce le stanze dei teenager dell'epoca (uno dei quali vi sta scrivendo proprio ora). Non manca nulla, dai poster dei titoli più acclamati alle casse stereo, passando per action figure e VHS sparse un po' ovunque. Non manca neanche il televisore 14 pollici a tubo catodico, che tutti i 30/40enni attuali hanno avuto. Quasi ogni oggetto è legato ad un menù, che permette di modificare una lunga serie di parametri e di selezionare tutti i titoli della compilation.

Cover image for YouTube videoSEGA Mega Drive Classics | Announcement Trailer | PS4

Rispetto alla Sega Mega Drive Collection uscita più di 10 anni da su PlayStation 2 e PSP (e alla Ultimate Collection riproposta su PS3 e Xbox 360 qualche anno dopo), ci sono parecchie novità, più sulla quantità che sulla qualità ma qualche piacevole new-entry non manca. È il caso ad esempio di Alien Soldier, un run 'n' gun a scorrimento laterale sviluppato dalla mai troppo osannata Treasure. Come da tradizione si tratta di un titolo piuttosto difficile, ma non è l'unico. Giocando con molti dei prodotti inclusi in questa raccolta vi accorgerete di come si giocava all'epoca, sudando sette camicie e cancellando le impronte digitali a forza di premere sui tasti.

Stesso discorso per un altro grandissimo classico di Treasure, Gunstar Heroes, precursore di titoli da sala giochi quali Three Wonderers e via dicendo. Un tripudio di proiettili e nemici, senza un attimo di pausa. Ovvio che al giorno d'oggi alcune delle soluzioni di gameplay usate all'epoca per "allungare il brodo" potrebbero farvi sorridere ma facciamoci qualche domanda. Sarebbero esistiti Tekken e Injustice senza Eternal Champions? Ci sarebbe stato un Einhander se non fosse stato sviluppato Bio Hazard Battle? E i moderni action-GDR sarebbero stati gli stessi senza Landstalker? E infine, avremmo atteso con così tanta ansia l'imminente Dragon Quest XI senza uno Shining in the Darkness sulla sua strada? Probabilmente sì, ma senza ombra di dubbio anche questi precursori hanno a loro modo contribuito alla nascita dei capolavori odierni.

Ovviamente all'appello non mancano neanche i soliti noti, quei giochi che chi ha acquistato un Mega Drive in quel freddo inverno del 1990 si aspetta di rivedere per l'ennesima volta. Ecco quindi presenti all'appello i tre Golden Axe, altrettanti Phantasy Star a partire dal secondo capitolo, l'immancabile gruppo di Sonic The Hedhehog e gli immortali Streets of Rage. Immortali e ancora oggi incredibilmente divertenti da giocare, anche per la centesima volta.

Sword of Vermilion, anno 1989. Al timone del progetto il mitico Yu Suzuki, reduce dai successi di OutRun e After Burn

Altrettanto divertente è Wonder Boy in Monster World. Se di recente avere acquistato il remake di The Dragon's Trap, in questo titolo (e in Wonder Boy III: Monster Lair, anch'esso incluso nella compilation), troverete gran parte dello spirito originale, oltre ad un gameplay che non dimostra affatto gli anni che si porta dietro.

La carne al fuoco insomma non manca, ma come potete facilmente intuire non tutti i bocconi sono gustosi, anche per chi li apprezzò all'epoca. Ad arricchire l'esperienza originale ci pensano un po' di chicche extra che metteranno alla prova anche i retro-giocatori più navigati. Oltre ad un set di Trofei/Obiettivi nuovi di zecca, Sega Mega Drive Classics propone anche una generosa manciata di sfide aggiuntive che sembrano fatte apposta per far cadere i capelli a chi ne ha ancora qualcuno in testa.

Che ne dite ad esempio di completare un intero livello di Streets of Rage senza raccogliere alcun tipo di arma o bonus? Magari preferite cimentarvi in Golden Axe affrontando due potenti scheletri con un Gilius Thunderhead al minimo dell'energia. Sono parecchie le sfide estreme di questo tipo incluse nella raccolta Classics e vi assicuriamo che portarle a termine tutte non sarà cosa facile. Non vi basta? Con un colpo di genio gli sviluppatori hanno anche previsto una modalità Specchio, che rovescia tutti i livelli di tutti i giochi, rendendoli di fatto quasi nuovi e più difficili da portare a termine anche per chi li ha completati decine di volte.

La stanza che fa da interfaccia nasconde varie sorprese. È anche possibile scegliere l'ora del giorno in cui giocare, cambiando l'illuminazione.

Chiude il sipario di questa presentazione la modalità online. È possibile giocare in coop sulla stessa console, ma questo era il minimo sindacale, giusto? Esatto ma stavolta potrete farlo anche online, tra l'altro continuando a giocare coi vostri titoli preferiti mentre tenete la "connessione" aperta. Non male, vero? Per rendere ancora più moderna la cosa è stata inoltre inserita la possibilità di salvare in qualsiasi momento le partite, ma i veri uomini giocheranno com'è giusto che sia: utilizzando le vite che gli sono state assegnate e proseguendo da dov'è giusto che lo facciano.

È buffo che Sega Mega Drive Classics esca proprio nel periodo in cui tutti stanno facendo un salto nella Detroit del futuro. Forse è un segno divino che ci chiede di rimanere comunque con uno sguardo rivolto al passato. Più facile comunque che sia una pura casualità.

In ogni caso vale la pena acquistare questo ennesimo pacchetto per chi magari ha già preso le due precedenti compilation? Molto dipende dalla vostra passione per i classici o dalla smania da collezionismo. I "nuovi" titoli inclusi sono giusto un pugno ma abbastanza divertenti. Anche l'interfaccia e le missioni extra meritano un plauso per lo sforzo creativo quindi sì, per noi è un acquisto consigliato. Ora però vogliamo la stessa cosa per Saturn e Dreamcast.

8 / 10

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In this article

Sega Mega Drive Classics

PS4, Xbox One, Nintendo Switch

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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