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Shadow Realms: col dungeon master è meglio - prova

BioWare riscopre i giochi di ruolo da tavolo.

Nel presentare Shadow Realms, BioWare ha ricordato di essere finora riuscita a replicare molti degli elementi dei giochi di ruolo da tavolo con trame particolarmente articolate, la possibilità di creare i propri personaggi e di farli crescere d'esperienza per conseguire poteri inimmaginabili, e infine di aver introdotto i combattimenti a turni. È sempre mancata una cosa però a BioWare, ossia la capacità di ricreare con le sue intelligenze artificiali la fantasia, l'inventiva a l'imprevedibilità di un dungeon master. Fino a quando non verrà messo in vendita Shadow Realms, ovviamente, che fa una cosa molto semplice: ridare all'uomo quello che oggi è demandato a una CPU.

Questo il lungo cappello introduttivo di Dallas Dikinson, Senior Producer presente in quel di Colonia per spiegare alla stampa il suo amore per i classici quali Neverwinter Nights e Baldur's Gate, il suo passato "pen & paper" e come tutto ciò s'innesterà in un gioco che vanterà la solita tradizione delle produzioni di BioWare, con relazioni sentimentali, drammi e colpi di scena. E una storia che sarà giocabile a episodi, resi disponibili secondo delle tempistiche ancora da definire ma che comunque lasceranno alla community il tempo d'interrogarsi e di discutere quanto appena giocato.

Dove invece Shadow Realms si distacca dalla traduzione dello sviluppatore canadese è nell'ambientazione, che non è né quella fantasy di un Dragon Age, né quella fantascientifica di un Mass Effect, avendo luogo nei nostri giorni. Al punto che Dickinson non esita a definire il suo gioco un "modern fantasy", un genere tra l'altro sempre più sfruttato da serie tv, cinema e letteratura, che vuole il protagonista svegliarsi un giorno con dei misteriosi poteri magici. Il che, guarda caso, è proprio quello che accade ai quattro protagonisti di Shadow Realms, che verranno poi portati nel magico mondo di Embra dove dovranno combattere orde di boss demoniaci e creature dai poteri soprannaturali in una guerra contro le Shadow Legions per salvare tutta l'Umanità.

Secondo BioWare, in un RPG classico si passa fino all'80% del proprio tempo combattendo. In Shadow Realms crediamo sarà molto di più.

La succitata natura episodica permetterà di variare non poco le ambientazioni, che potrebbero essere una volta Parigi, l'altra l'Asia e quella dopo ancora una fortezza gotica di Embra. Ma col passare del tempo gli Shadow Realms s'espanderanno e le location diverranno sempre più surreali. Anche l'equipaggiamento rifletterà questo sviluppo, vedendo i protagonisti dapprima vestiti come persone di tutti i giorni e poi trasformarsi in maghi armati di un mitragliatore o in guerrieri punk rock.

Fatti gli onori di casa, è ora però di passare al dunque: come si gioca a Shadow Realms? L'impostazione è piuttosto classica e vede i quattro personaggi, pardon, Eroi, inquadrati in terza persona. Le classi tra cui scegliere sono Guerriero, Assassino, Mago, Ranger, Warlock e Chierico, e ormai siete abbastanza navigati da capire quali siano i loro poteri.

Le abilità utilizzabili in combattimento sono in tutto quattro, delle quali tre dotate di cooldown a tempo e una invece che richiederà l'adrenalina, ricaricabile combattendo. Non mancheranno poi gli attacchi base in melee, pozioni per la vita e medikit per far tornare i propri compagni caduti in vita. Già, ma per colpa di chi?

Non solo dei vari mob e delle trappole posizionate in giro per i dungeon ma di uno Shadow Lord, che altri non è che il master del gioco. Un'impostazione, quella del gioco in coop 4-vs-1, che sta diventando una vera e propria moda, e che collocherà il gioco di BioWare nella stessa categoria degli Evolve e dei Fable Legends. Rispetto a quanto accade nell'FPS dei Turtle Rock l'avversario è però molto più subdolo, mentre in confronto all'hack 'n' slash dei Lionhead egli può scendere direttamente in campo, senza limitarsi a un ruolo gestionale.

Ecco un Warrior in tutta la sua possenza. A giudicare dall'equipaggiamento, il suo viaggio nelle terre di Embra è appena iniziato.

Lo Shadow Lord è infatti invisibile nella mappa, spesso aggirandosi tra il party di eroi senza essere visto. In questo stato potrà evocare mostri, posizionare trappole ma può anche possedere altre creature, di cui acquisirà i poteri. Incarnandosi diverrà ovviamente visibile e lo si potrà attaccare: basterà scorgere tra i tanti avversari gestiti dalla CPU, quello evidenziato da un'aura blu.

La perfidia dello Shadow Lord è tale, però, che potrà creare anche un doppione di uno dei membri del party, del tutto indistinguibile dal vero giocatore fino a quando non inizierà ad attaccare l'avventuriero restato isolato dal gruppo o non si vedranno uno a fianco a l'altro due personaggi uguali.

Gli Eroi, come vuole la tradizione ruolistica, cresceranno di esperienza man mano che combatteranno e potranno anche cambiare le proprie abilità a ogni checkpoint, per adattarsi meglio ai poteri dello Shadow Lord. Il quale, specularmente, non solo crescerà anch'egli di esperienza, sbloccando nuove abilità, ma potrà anch'egli variare le skill che ha messo nella sua barra.

Come ogni 4-vs-1 che si rispetti il gameplay è abbastanza immediato. Gli Eroi dovranno arrivare alla fine di una mappa suddivisa in checkpoint fino a giungere alla stanza finale, dove ad attenderli troveranno un boss piuttosto grande alla Evolve. Una volta sconfittolo e chiuso il portale da cui hanno origine i mostri, dei forzieri nelle vicinanze ricompenseranno gli sforzi necessari per arrivare fin lì. Anche in caso di sconfitta vi saranno comunque delle ricompense, solo di entità inferiore.

Il comparto grafico, purtroppo, non è all'altezza delle altre produzioni di BioWare. la speranza è che migliori di qui all'uscita sugli scaffali.

Lo Shadow Lord, invece, dovrà fare in modo che gli Eroi muoiano tutti lungo il tragitto. L'arsenale come abbiamo visto non ha nulla da invidiare a quello dei suoi antagonisti e, nella nostra prova, consisteva di bombe a scoppio ritardato e trappole ad aculei da posizionare nei punti della mappa di maggior passaggio. A queste skill s'aggiungevano quella già citata per creare una copia di uno degli Eroi e quella per trasformarsi in un Banewolf, un mostraccio piuttosto pericoloso.

Una volta giunti nella stanza finale, il 'master' troverà un valido alleato nel succitato boss di fine livello. In tal caso potrà possederlo e utilizzare le sue poderose abilità contro gli Eroi, perdendo però le sue altre prerogative; diversamente potrà lasciarlo gestire dalla CPU e continuare a essere lo Shadow Lord, di fatto raddoppiando le minacce che gli Eroi dovranno affrontare.

Uccidere tutti e quattro gli Eroi non sarà però facile, perché questi avranno a disposizione un buon numero di pozioni rigeneranti e dei kit del pronto soccorso che per riportare in vita i propri compagni. Questi aiuti, peraltro, si rigenereranno parzialmente a ogni checkpoint, quindi non sarà facile svuotare l'inventario degli Eroi. I quali, però, potranno essere riportati in vita entro un limite di 30 secondi, mentre il procedimento per farlo richiederà 6 secondi di tempo (almeno allo stato attuale) e quindi potrà essere interrotto dallo Shadow Lord.

Cover image for YouTube videoSHADOW REALMS: Chosen Live Action Trailer

Ogni mappa, suddivisa in un numero variabile di check point, richiederà grosso modo dai 15 ai 20 minuti per essere completata. Difficile a questo punto fare pronostici sulla longevità di Shadow Realms, perché molto dipenderà dal numero di arene presenti inizialmente, dalla frequenza con cui ne verranno rilasciate di nuove e, soprattutto, dal loro costo.

"Non abbiamo ancora deciso il modello di business", ha risposto Dallas Dikinson, "molto dipenderà dalla reazione del pubblico. Non è da escludersi che il gioco sia free to play mentre per quanto riguarda la frequenza degli aggiornamenti, potrebbe essere su base settimanale o mensile". Per saperne di più, però, dovremo aspettare al massimo un anno: il gioco è infatti previsto nel 2015.

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Stefano Silvestri

Editor in Chief, EG.it

Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.

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