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Shining Resonance Refrain - recensione

Un ritorno in grande stile per la serie Sega.

Per millenni la terra sacra di Alfheim fu dominata da una forza divina chiamata Deus, che teneva in equilibrio tutte le cose del mondo. Per molte ere gli elfi vissero in armonia con i draghi, comunicando con loro tramite potenti rune. La pace purtroppo venne meno quando Deus decise che era giunta l'ora di creare un nuovo mondo, naturalmente distruggendo quello esistente. Gli elfi si divisero in due fazioni: quelli che rimasero fedeli ai draghi e coloro che seguirono la divinità nel suo delirante progetto. Caos e guerra durarono finché Deus venne sconfitto e il prezzo fu molto alto. Alfheim ne uscì devastata, i draghi vennero decimati e i pochi elfi sopravvissuti cercarono di ritornare ad una vita normale. Con il passare dei secoli il ricordo della guerra chiamata Ragnarok divenne leggenda e in seguito mito. La terra divenne di nuovo fertile e attirò una nuova razza, quella umana. I nuovi arrivati fondarono il regno di Astoria ed espansero il suo dominio su tutta Alfheim. Una nuova storia stava per essere scritta.

La trama di Shining Resonance è un classico dei JRPG e affonda le sue radici in molte leggende del fantasy classico con richiami alla mitologia norrena. Il gioco uscì su PlayStation 3 nel 2014 ma non oltrepassò mai i confini del territorio nipponico. Fortunatamente lo stesso destino non è stato condiviso da questa versione remastered, ribattezzata Resonance. Potremmo anche parlare di "mezzo remake" visto che oltre ad un discreto lifting estetico (che porta la risoluzione all'agognato traguardo dei 1080p), questa edizione PS4 include tutti i DLC usciti per l'originale e alcuni contenuti totalmente inediti.

Il Diagramma Bond permette di modificare i rapporti tra i personaggi del party e di conseguenza il loro supporto in battaglia.

Se non conoscete la saga Shining è opportuno fare un breve richiamo alla sua storia. Il primo episodio, intitolato Shining in the Darkness, uscì nel 1991 su Sega Mega Drive. Era un dungeon-crawler in prima persona, ma nel corso di oltre 35 capitoli la serie ha cambiato forma più volte, diventando all'occasione un RPG tattico o un classico strategico a turni. Shining Resonance Refrain rientra nella cate classico gioco di ruolo giapponese, che condivide con i suoi predecessori il filo conduttore della musica.

Grazie alla musica i potenti Dragoneer possono "comunicare" con i draghi e sfruttare il loro potere in battaglia. Ogni protagonista del gioco possiede un'arma chiamata Armonics, che naturalmente ricorda uno strumento. Questa può essere usata/suonato nel corso delle battaglie per ottenere dei bonus temporanei. Non tutti i personaggi che userete saranno Dragoneer, ma ciò non significa che siano meno importanti o utili in battaglia. Come da tradizione dei JRPG nipponici è possibile modificare in qualsiasi momento la "formazione", scegliendo tra i protagonisti sbloccati fino a quel momento. A tal proposito è opportuno fare una precisazione: all'inizio del gioco dovrete decidere se giocare l'avventura Classica o la versione Refrain. Quest'ultima viene consigliata a chi ha già portato a termine l'avventura. Questo perché la presenza di due nuovi personaggi giocabili, disponibili quasi da subito, potrebbe creare un po' di confusione. Detto in parole povere, scegliendo da subito la modalità Refrain verrete a conoscenza di dettagli della trama in modo brusco e apparentemente insensato, con il rischio quindi di perdere importanti dettagli.

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Lo stile di gameplay ovviamente non cambierà. Siamo di fronte ad un action-RPG che più classico non si può, che potrebbe far storcere il naso a chi ama i sistemi di combattimento particolarmente complessi e raffinati. In Shining Resonance Refrain gli scontri iniziano non appena verrete in contatto con uno o più nemici. Nessun listato da consultare, nessun menù radiale e la tattica è prossima allo zero. Ad ogni tasto corrisponderà un diverso tipo di attacco o difesa, l'unica cosa importante di cui dovrete preoccuparvi è di non esaurire la barra degli Action Points che circonda ogni personaggio, assimilabile alla Stamina. Questa si ricaricherà abbastanza velocemente, basterà fare una pausa di un paio di secondi allontanandosi da potenziali pericoli. Potrete anche impartire semplici comandi agli alleati, chiedendogli di compiere specifiche azioni come concentrarsi sull'attacco o sulla cura degli altri membri. In generale anche la scelta di fargli fare ciò che vogliono si è rivelata quasi sempre vincente, quasi mai infatti li abbiamo visti compiere azioni totalmente fuori logica. Per quanto riguarda il vostro "main", alternare colpi forti e veloci è la tattica migliore, più che sufficiente tra l'altro per avere ragione della maggior parte dei nemici che incontrerete nei primi due capitoli.

Le cose si faranno ovviamente più complesse andando avanti, non tanto perché l'I.A. degli avversari diventi improvvisamente più raffinata, più che altro per l'innalzamento del loro livello e del loro numero. In questi casi vi torneranno utili gli attacchi Break, che sono in grado di spezzare le difese e rendere inerme l'avversario per un paio di secondi. Li otterrete alternando particolari sequenze di attacchi, che cambieranno lievemente in base al nemico che avete di fronte. Una volta operato un Break avrete una finestra di tempo entro la quale potrete provocare ingenti danni. Tali danni saranno ancora più ingenti quando userete le abilità Force, diverse per ogni personaggio e divise in attacchi fisici o magici. Hanno tempi di ricarica più o meno lunghi e consumano MP invece che AP, ma usate al momento giusto possono provocare gravi danni anche ai boss con le difese più solide. Ne acquisirete sempre di più e potrete gestirle in un'apposita schermata nella quale possono essere aggiunte o tolte dal menù rapido.

Con il procedere del gioco potrete modificare le Armonics potenziando attacchi fisici e magici, ma anche sbloccando effetti secondari.

Fin qui il sapore di Shining Resonance Refrain potrebbe assomigliare a quello di una qualsiasi minestrina riscaldata. Fortunatamente però alcune spezie sono pronte ad entrare in gioco per dare un po' di pepe al gameplay. La prima si chiama B.A.N.D. ed è un sistema che permette di utilizzare tecniche di gruppo simili ad una jam session. Prima di poterle sprigionare dovrete far aumentare l'indicatore BPM, che non è l'acronimo di Beats Per Minute (Battute al Minuto) come potreste pensare. Trattasi invece del Battle Performance Mana, che cresce concatenando gli attacchi e possiede ben tre livelli che ne determinano la potenza. Una volta caricato si può scatenare la tecnica speciale scegliendo la melodia e il personaggio che occuperà "il centro del palco". Queste scelte modificheranno ovviamente gli effetti del B.A.N.D. System, che con il passare del gioco imparerete a usare in base alla situazione.

E i Draghi? Abbiamo parlato dei Draghi all'inizio e vogliono farci credere che non entreranno in gioco durante l'avventura? Ovviamente no. Come accennato all'inizio, non tutti i personaggi sono dei Dragoneer. Molti di questi saranno vostri avversari ma anche voi ne avrete un paio a disposizione. Uno è particolarmente potente, Yuma. È il tipico personaggio tormentato di cui si sa poco o nulla all'inizio. Sembra una mezza tacca ma in realtà può trasformarsi nel leggendario Drago Splendente. Non lo fa particolarmente volentieri e scoprirete perché seguendo la trama. Una volta "vestiti i panni" di questa bestia mitologica avrete in mano un potete enorme... che però ha un prezzo. Usandolo troppo andrà in modalità Berserk e ne perderete il controllo con le conseguenze che potete facilmente immaginare. Tra l'altro anche lo Shining Dragon ha una sua progressione e assumerà forme molto più potenti con il passare del tempo, aumentando di fatto il potenziale dell'intero party. L'avvertimento però vale dal primo all'ultimo minuto: usatelo con cautela perché in pochi secondi è in grado di girare il destino di una battaglia in un verso ma anche nell'altro.

Il doppiaggio è presente in due varianti: inglese e giapponese. Essendo un JRPG, quest'ultima opzione è ovviamente consigliata.

Manca ancora una spezia all'appello ed è forse quella più piccante. Dopo aver messo insieme il vostro team vi accorgerete di una schermata un po' particolare che riassume i tratti distintivi di ogni protagonista e come questi vanno ad incastrarsi nei rapporti con gli altri. Non sono fissi, anzi ne guadagnerete svariati con il procedere del gioco e potrete cambiarli a piacimento. Inizialmente il loro uso non sarà chiarissimo, ma con il tempo avrete ben chiaro l'utilizzo del Bond Diagram. Potrete usarlo per rendere più forti i legami tra due o più personaggi, ma naturalmente questo significherà indebolire gli altri. Come sempre una scelta in un senso avrà ripercussioni nell'altro, ma questo vi permetterà di plasmare in modo insospettabilmente profondo il vostro gruppo di eroi. Ricordate le Materia di Final Fantasy VII? Ok, non è la stessa cosa ma anche per questo sistema vale la sperimentazione. Provate varie combinazioni e state a vedere quali effetti producono.

Le relazioni tra i personaggi possono essere influenzate anche da altri eventi. Non siamo ai livelli di un simulatore di appuntamenti, ma in alcuni occasioni potrete invitare i vostri compagni ad una chiacchierata "intima" davanti ad un falò notturno. Non accadrà nulla di sexy, ma a seconda di "chi" inviterete si intensificherà il vostro rapporto con lui/lei. In base al grado di amicizia raggiunto sbloccherete nuove opzioni di dialogo e conoscerete sempre più a fondo le storie dei protagonisti... potreste anche arrivare ad avere un appuntamento in piena regola.

Già dall'inizio avrete a disposizione un bel po' di costumi extra per ogni componente del vostro party. Che ne dite di questo?

Il gusto della minestra è un po' cambiato ora, vero? Ma dal punto di vista tecnico come andiamo? Va detto che il lifting rispetto alla versione PS3 è abbastanza evidente, ma purtroppo il gap generazionale rimane comunque evidente negli scenari di gioco che rispetto a produzioni più recenti sono decisamente più scarni. Rimane invece ottima la colonna sonora e ci ha divertito la possibilità di personalizzare ogni eroe non solo nell'equipaggiamento, come è lecito aspettarsi, ma anche nel vestiario. Sin dall'inizio avrete a disposizione vari costumi per ogni membro del party, da quelli più adatti al mood epico del gioco a cose decisamente più frivole come costumi da bagno, divise da cameriera sexy e via dicendo. Forse vi state chiedendo se questa varietà sia legata alla possibilità di sbloccare specifici poteri per ogni costume... la risposta è no, sono solo orpelli estetici che non hanno alcun fine ludico.

Shining Resonance Refrain non è sicuramente il miglior JRPG in circolazione, ma si lascia giocare piacevolmente. È un titolo dal gameplay sfaccettato ma ogni sua componente è un po' troppo "leggera" per lasciare un'impronta indelebile. Rimane un acquisto consigliato per chi è in cerca di sfide non particolarmente sofisticate o complesse. Perfetto per le giornate (e serate) estive, in attesa di qualcosa di più corposo.

7 / 10