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Shogun 2: Total War

Un netto ritorno alle origini.

Il chiaro di luna illumina le strade di pietra e le radure verdeggianti, scintillando sulle armature delle nostre truppe. Poco più avanti, un castello bianco svetta da una ripida collina e in lontananza, illuminata dalle torce, notiamo una sentinella che controlla la valle, il nostro obiettivo.

Il vento sibila lungo tutto il campo di battaglia, tra gli alberi e la vegetazione, portando con sé le foglie rosse degli alberi d'acero che caratterizzano l'autunno giapponese. Tutto ciò che divide le nostre truppe dal castello, sono migliaia di soldati nemici pronti ad ostacolarci ad ogni costo.

Mentre spingiamo le nostre truppe in avanti, la pioggia inizia a cadere sul campo di battaglia. Le armature nere dei soldati iniziano a luccicare e tintinnare, bagnando i lancieri che si avviano speditamente verso la collina.

Ad un tratto un'esplosione di luce illumina il cupo scenario. Si tratta di un mare di frecce infuocate, lanciate verso di noi da un gruppo di arcieri intenzionati a sorprenderci. Un inconfondibile fischio precede l'inevitabile caduta di molti dei nostri uomini, caduti nell'imboscata preparata dal nemico, rendendo i pochi sopravvissuti un facile bersaglio per la cavalleria che si appresta ad iniziare il proprio assalto. Le loro spade penetrano nei nostri ranghi. Sembra davvero la fine.

SEGA non ha ancora mostrato alcuna immagine del gioco, ma ci auguriamo che le cose cambino durante l’E3.

"Oops", esclama il tizio che controlla la demo, sfregandosi il mento ed interrogandosi sul perché della disfatta. Nell'arco di pochi secondi, la sensazione di far parte di quell'affascinante realtà feudale mi ha abbandonato, riportandomi bruscamente nel mondo reale.

Nei 10 anni che sono passati dal lancio del primo Shogun, la serie di Total War è cresciuta in maniera esponenziale, abbracciando i conflitti e le aree geografiche più diverse, ma ora, con il nuovo capitolo, gli sviluppatori torneranno alle origini. Il Giappone feudale dell'epoca degli Warring States, ovvero degli "Stati in Guerra".

Una scelta, questa, chiaramente legata all'amore del team verso questo particolare periodo storico. "E' uno dei miei periodi preferiti, basato tra l'altro su una delle mie culture preferite", ha dichiarato Mike Simpson, creative director. "Si tratta di una ricca fonte di idee che, all'epoca del primo Shogun, non ci è stato possibile sfruttare a dovere a causa di una tecnologia non all'altezza".

"E' un periodo perfetto per un Total War", ha dichiarato James Russel, lead designer del franchise. "E' il periodo più turbolento della storia Giapponese A causa della mancanza di una vera guida per il paese, sarete costretti a vedervela con un gran numero di rivali, tutti desiderosi di salire al potere".

"In una situazione come questa potrebbe succedere di tutto. Si tratta di un'epoca socialmente decentralizzata, dove il proprio clan di appartenenza e la potenza militare sono fondamentali. Tutto questo rappresenta una straordinaria base su cui costruire un Total War, visto e considerato che potrete riscrivere la storia nella maniera che preferirete. In fondo sarebbe potuto succedere di tutto, no?".

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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.
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