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Skul: The Hero Slayer - recensione

Un piccolo scheletro, solo e contro le forze del Bene.

Come i classici Disney insegnano, spesso i cattivi delle storie suscitano più simpatia delle loro controparti eroiche. È questo il caso di Skul: The Hero Slayer, un rogue-lite 2D realizzato da SouthPAW Games, pronto a lasciare l'Accesso Anticipato tra qualche ora.

Protagonista della storia è Skul, un piccolo scheletro scampato fortuitamente all'assalto degli umani, capitanati dall'Eroe di Caerleon e da numerosi e abili Avventurieri; con il castello del Re dei Demoni sotto scacco e le più potenti creature sconfitte o imprigionate, la missione di Skul sarà quella di farsi strada tra le fila dei suoi nemici e dimostrare il proprio valore, salvando il suo Re per impedire che il bene trionfi.

Come intuibile, la trama del gioco è molto leggera e scanzonata e si limita a dar colore all'esperienza complessiva, risultando quindi perfettamente comprensibile nonostante l'assenza di una localizzazione italiana; anche il design dei nemici è abbastanza classico, salvo qualche rara eccezione, tra cui i boss di fine area. Skul inizia il proprio viaggio armato di un misero osso, ma con un grande talento nascosto: raccogliendo i teschi dei propri compagni caduti, infatti, ne acquisirà l'aspetto e i poteri.

Cover image for YouTube videoSkul: The Hero Slayer - 2nd Trailer

Questa meccanica è ben più articolata di un semplice cambio di equipaggiamento, dato che a modificarsi non sarà soltanto il moveset, ma anche la velocità di movimento, quella di attacco, la gittata dei colpi e ovviamente le diverse abilità speciali, passive e offensive. Il giocatore potrà portare con sé fino a un massimo di due teschi, sostituibili durante ogni battaglia dopo un breve cooldown.

L'accesso anticipato di Skul: The Hero Slayer ha offerto oltre 30 teschi differenti, cui se ne aggiungeranno almeno altri 20 al rilascio della versione 1.0 del titolo: inutile dire che questa è in assoluto la meccanica più originale e interessante del gioco, in grado di modificare radicalmente l'esperienza e l'approccio a ciascun livello e boss.

Oltre ai teschi, Skul potrà trovare o acquistare fino a 9 oggetti che ne miglioreranno le capacità e una Quintessenza, ovvero un incantesimo particolarmente potente e con un cooldown maggiore rispetto alle semplici abilità "di classe". Il giocatore potrà quindi costruire di volta in volta build diverse, combinando i punti forza dei teschi con quelli dei vari oggetti e Quintessenze, per cumularne gli effetti primari e secondari e rendere il piccolo protagonista sempre più cattivo e letale.

Pur non essendo la miglior pixel art in circolazione, l'impatto visivo del gioco è soddisfacente, sia nella resa degli ambienti, che in quella dei nemici.

Quella che sulla carta è un'idea eccezionale, purtroppo non rende sempre al massimo, forse anche per colpa di un bilanciamento di gioco non ancora ottimizzato. Fin dalle prime ore, infatti, appare evidente come alcuni teschi siano incredibilmente più utili e letali rispetto ad altri, che risultano persino meno efficaci della forma base del protagonista, la quale riesce a generare un discreto DPS e muoversi abbastanza agilmente tra le fila nemiche pur senza poteri speciali a disposizione.

Anche per quanto riguarda gli avversari da affrontare, abbiamo notato curiosi picchi di difficoltà, che ad esempio rendono le governanti della seconda area di gioco ben più terrificanti di qualunque mago, o degli enormi guerrieri in armatura e armati di asce colossali.

Inoltre, come prevedibile visto il genere videoludico di cui fa parte, le bossfight sono state concepite per essere apprese e superate con paziente trial and error. , ma con alcuni attacchi poco "puliti" a schermo, tendenti alla disonestà. Fortunatamente, è possibile selezionare in qualunque momento la Rookie Mode dalle opzioni di gioco, per rendere la partita assai più abbordabile anche per i meno esperti del genere.

All'inizio di ogni partita sarà possibile scambiare il Quarzo Oscuro accumulato con dei potenziamenti definitivi del protagonista.

Sempre in linea con lo stile rogue-lite, Skul: The Hero Slayer riporta il giocatore all'inizio del viaggio dopo ogni disfatta. Tutto ciò che è stato raccolto fino a quel momento viene perduto, eccezion fatta per i Quarzi Oscuri, una valuta che la Strega nostra alleata accetterà di barattare per dei piccoli, ma definitivi potenziamenti, come l'aumento dei Punti Salute massimi, del potere offensivo o della possibilità di mettere a segno un colpo critico.

Sconfitta dopo sconfitta, Skul e il giocatore apprenderanno dai propri sbagli, divenendo via via più potenti e spingendosi ogni volta un passo più vicini alla liberazione del Re dei Demoni dall'assedio dello "spietato" Eroe di Caerleon.

Menzione d'onore alla colonna sonora, priva di particolari guizzi, ma sempre estremamente orecchiabile e adatta all'atmosfera dei vari livelli. Tirando le somme, pur non offrendo nulla di davvero innovativo, Skul: The Hero Slayer è un rogue-lite divertente, colorato e frenetico: un buon battesimo del fuoco per i neofiti del genere e un piacevole passatempo per coloro che hanno consumato i polpastrelli su titoli come The Binding of Isaac, o il più recente Hades.

7 / 10

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Lara Arlotta

Contributor

Scrive, blatera e videogioca, spesso contemporaneamente e da oltre due decenni. L'unico modo per fermarla è darle da mangiare, ma l'effetto è solo temporaneo. Sono ancora in corso delle indagini confidenziali per comprendere se si tratti di un essere umano o di una credibile riproduzione, inviata nell'era contemporanea da una civiltà eternauta.

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