Sniper Elite 3: single e multiplayer - prova
Un cecchino sotto il sole.
Milano - Torniamo a difendere il mondo dal nemico nazifascista, torniamo a farlo in Sniper Elite 3, ultimo capitolo della fortunata serie dei Rebellion in arrivo il prossimo 27 giugno su console Microsoft, Sony e su PC. Andiamo a giocare una partita già scritta ma scegliamo noi la strada per arrivare a quella vittoria che per fortuna è scolpita nella storia, e lo scegliamo grazie al sensibile cambio di passo che si respira tra i sabbiosi scenari nordafricani individuati come ambientazione dagli sviluppatori.
Abbiamo già parlato di come Sniper Elite 3 sia insieme fedele alla serie e rinnovato nell'approccio al mondo di gioco, ma è con la prova dei primi due livelli (ed un accenno di multiplayer) che possiamo confermare le nostre buone prime impressioni.
Il primo livello, in realtà, è poco più di un tutorial, quasi a guidare il giocatore nella transizione dai percorsi più o meno obbligati cui ci aveva abituato il secondo capitolo all'ariosità degli spazi che troviamo giocando negli uffici di Halifax, il distributore nostrano. Si parte seguendo un tracciato prestabilito e posizionandoci in punti ben precisi, per poi piano piano guadagnare in libertà d'azione e scoprire così il piacere della pianificazione. Osserva, pianifica, esegui e adattati, questo il mantra che ripete Chris Payton, Head of Art dei Rebellion, mentre ci racconta del titolo.
Il primo livello prende per mano il giocatore e gli mostra senza pedanterie come avere la meglio sul sistema di controllo: così ti accucci, così prendi la mira, trattieni il respiro, spara. Dopo il solito tour dei comandi di base è l'ambiente a venirci spiegato, ci viene suggerito di studiare percorsi, di conoscere l'arena dello scontro perché dovremo avere pronte le vie di fuga per quando saremo individuati, e lo saremo prima o poi.
"Non è per niente facile affrontare i livelli senza essere visti, basta una disattenzione e decine di soldati ci piombano addosso"
Non è per niente facile affrontare i livelli senza essere visti, basta una disattenzione e decine di soldati dell'Asse ci piombano addosso, magari non sveglissimi, ecco, ma comunque in grado di uccidere in pochi colpi. L'intelligenza artificiale è stata riscritta in Sniper Elite 3, e la maggior parte delle volte fa il suo dovere, anche se non mancano momenti non proprio brillanti nei quali vediamo i nemici dimenticarsi della nostra esistenza dopo averci cercato per un po'. I quattro livelli di difficoltà presenti offrono una sfida sempre più intrigante, anche se l'impressione è che sia più che altro diminuito il numero di proiettili che possiamo incassare senza soccombere, insieme a quello dei medikit sparsi per le mappe.
Fa piacere respirare un po' di vecchia scuola acquattandosi per curarsi, mentre i nazisti ci circondano e cercano di stanarci a colpi di MP 40 e granate, ora decisamente più numerosi che in passato (si balza dagli 8 gestibili dal software nello scorso capitolo ai 30 di Sniper Elite 3) grazie a diversi rinnovamenti sul fronte tecnico. Il motore grafico è sempre lui e si riconscono alcuni tratti che lo caratterizzano, ma il passo in avanti visivo è decisamente notevole, ovviamente più evidente su Xbox One, PlayStation 4 e soprattutto PC. Tenetevi forte, perché Rebellion garantisce i 30 fps a 1080p su tutt'e due le console next gen in barba alle polemiche, insieme a un rinnovato sistema d'illuminazione, alle Direct X 11 e ad un comparto effetti ripulito per l'occasione.
Il risultato è più che soddisfacente anche se forse animazioni e modelli poligonali non gridano fortissimo "next gen", ma tutto sommato si gode della beltà del mondo di gioco anche grazie a una direzione artistica indovinata. "Per raggiungere il realismo si tende a desaturare la palette cromatica, ad appiattire tutto verso il bianco e il nero, soprattutto in giochi ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale", ci dice Payton. "Il fatto che le immagini non fossero a colori altera la nostra percezione di un mondo che in realtà è coloratissimo: il Nordafrica ha un'atmosfera splendida e viva, con cieli azzurri e terreni pieni di sole."
"L'impressione è che non si facciano poi tante cose diverse"
E sotto il sole, però, l'impressione è che non si facciano poi tante cose diverse. Alla fine è un gioco di cecchini, vero, ma gli obiettivi principali sono sempre "uccidi tizio", oppure "uccidi tizio e recupera quello che aveva addosso". Quelli secondari sembrano più vari, chiedendo al giocatore di portare a termine uccisioni silenziose, di mettere fuori uso i camion (apprezzatissimo l'arrivo della famosa killcam anche per i motori) o di recuperare oggetti nascosti, magari per ottenere più punti esperienza e potenziare così le proprie armi con munizioni speciali e cambiamenti estetici.
Dove però l'assetato di exp troverà di che sollazzarsi è probabilmente nella modalità multiplayer, solo accennata nella nostra prova ma prevista con tante opzioni al lancio del titolo. Noi abbiamo potuto giocare una mappa in cooperativa con un collega (uno faceva il cecchino e l'altro lo spotter), nella quale ci siamo divertiti nonostante alcune indecisioni dell'IA e delle scelte di design quantomeno curiose. Si fa tanto un parlare della libertà d'azione ma poi si confina il cecchino ad un tetto soltanto mentre lo spotter è libero di aggirarsi per il livello...
Sniper Elite 3 sembra esattamente come ci aspettavamo: un titolo che fa il suo lavoro come il mediano della squadra, macinando terreno senza particolari guizzi e portando a casa il risultato. Tecnicamente più che soddisfacente, la produzione Rebellion sembra capace di convincere l'appassionato del genere grazie ad una realizzazione convincente ed un gameplay divertente. La campagna principale ci è parsa curata, mentre dobbiamo sospendere il giudizio sul multiplayer rimandandolo ad una prova più approfondita che non tarderà ad arrivare, vista l'uscita prevista per fine giugno.