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Sony NGP: analisi tecnica

Alla scoperta dell'hardware e delle sue potenzialità.

Next Generation Portable di Sony raggiunge un nuovo standard nelle performance del gaming portatile. Mentre i telefoni cellulari si stanno spostando verso i processori ARM A8 dual-core, sempre con una singola GPU, NGP spinge sull’acceleratore con una configurazione quad-core: quattro CPU ARM A9 Cortex che lavorano in concomitanza con una GPU PowerVR SGX543 MP4+.

Tutto ciò è unito a uno schermo OLED 16:9 a 960x544. Per quanto riguarda la risoluzione è praticamente identica all’output di Alan Wake su Xbox 360 e Call of Duty: Black Ops su PS3. Una volta rimpicciolita su uno schermo OLED da 5 pollici, l’impressione data sarà quella di un’esperienza ad alta definizione. La risoluzione in sé è alla pari con il Retina Display di iPhone 4 (che risulta di 960x640 principalmente a causa del diverso aspect ratio), anche se ovviamente c’è una certa differenza nella superficie del display: lo schermo sul dispositivo Apple è di soli 3.5 pollici, il che significa una maggiore densità di pixel.

Gli elementi twin quad-core dell’NGP sono ovviamente di estrema importanza, ma come si traduce ciò nell’esperienza di gioco e quanto è realmente potente il processore? Presto detto: durante l’evento di presentazione Sony ha mostrato uno sfavillante Uncharted e Kojima ha rivelato un Metal Gear Solid, che funziona coi modelli poligonali e gli ambienti della versione PS3, mentre la demo del motore Framework MT con Lost Planet 2 è apparsa molto simile alle precedenti edizioni su PS3 ed Xbox 360.

Tim Sweeney di Epic Games ha inoltre rivelato che il sistema GPU quad-core è quattro volte più potente delle attuali piattaforme mobile. Tenete a mente che l’ iPad, basato su un vetusto PowerVR SGX535, riesce a far girare Infinity Blade piuttosto bene a 1024x768 (anche se con qualche compromesso rispetto alla versione iPhone 4), e potrete farvi un’idea del salto di potenza che NGP rappresenta.

Il design ricorda la prima PSP e nonostante il display in questa foto sia certamente un’immagine sovrapposta, le testimonianze dicono che la qualità dello schermo è sensazionale.

Al momento è difficile mettere in piedi una comparazione rilevante riguardo alle capacità grafiche. Non parliamo infatti solo della potenza bruta di calcolo, ma anche del feature-set del chip. Ad ogni modo sapevamo già come sarebbe stato strutturato il profilo grafico dell’NGP da moltissimo tempo. Infatti nel giugno 2009 avevamo discusso della GPU quad-core di "PSP2", identificando persino l’esatto chip che è stato annunciato adesso. Poi, nel novembre 2009, alcune fonti dell’industria Mobile ci hanno parlato più nel dettaglio della struttura tecnica della GPU di PSP2.

All’epoca avevamo ipotizzato che il chip PowerVR SGX543 MP4+ in configurazione quad-core offrisse una performance a metà strada tra la prima Xbox e l’immensamente superiore GPU Xenos che si trova su Xbox 360. Un singolo core SGX543 lavora con shader unificati e deferred rendering, il che già gli consente un vantaggio su molte delle GPU degli attuali dispositivi mobile. Il nostro commento di allora, secondo cui un singolo core avrebbe potuto superare la performance del Tegra 2 di NVIDIA, calza a pennello con la dichiarazione di Tim Sweeney secondo cui NGP ha quattro volte la potenza degli attuali chip grafici che alloggiano sui dispositivi mobile.

Da una parte, l’inclusione di una CPU quad-core ARM Cortex A9 sembra un’esagerazione per una console portatile, tenendo in mente che i telefonini stanno passando solo adesso ai dual-core A8. Però l’inclusione di questa potente configurazione ha due obiettivi.

Innanzitutto, per ottenere giochi di qualità next-gen sulle piattaforme portatili è necessaria una potente CPU. Alla GDC del 2009, Josh Adams di Epic Games ha parlato approfonditamente dell’Unreal Engine iOS , rivelando che la performance della demo sull’iPhone 3GS era limitata dalla velocità della CPU. Ciò fa pensare che motori avanzati simili all’UE3 hanno bisogno di una grossa potenza di calcolo che l’A8 single-core gestisce con difficoltà, al punto che la potenza della GPU non era sfruttata a fondo. In breve, non sarebbe sorprendente scoprire che gli sviluppatori hanno bisogno di più potenza per trasferire i loro motori grafici da PS3 e 360 a una piattaforma mobile, quindi Sony ha ovviato al problema in maniera decisamente spettacolare.

Secondo, NGP ha bisogno di essere “a prova di futuro” in qualche modo. Apple potenzierà le caratteristiche dei suoi vendutissimi dispositivi iOS su base annua, e questo è un lusso che Sony non ha. Deve quindi creare una piattaforma attuale che possa durare almeno 5 anni. Un eccesso di potenza, unito a dei kit di sviluppo indirizzati a un singolo hardware, dovrebbero essere più che sufficienti allo scopo ed è un approccio che ha già funzionato in passato: solo alcuni giochi relativamente recenti sulle piattaforme iOS sono riusciti a surclassare i migliori titoli presenti sulla vecchia PSP del 2004.

Una potenza impressionante come questa potrebbe far pensare che NGP offrirà una durata della batteria piuttosto breve, il che è un punto cruciale se consideriamo che il Nintendo 3DS ha un minimo di tre ore di autonomia. Come avevamo fatto notare nel nostro articolo teorico riguardo PSP2 e DS2, un chip quad-core PowerVR a 45nm occuperebbe comunque un’area di silicio inferiore a quella del chip grafico della prima PSP. Sarebbe anche sensato che Sony tagliasse i costi integrando CPU e GPU in un unico SoC, proprio come ha fatto Apple con il suo chip A4. Inoltre ci aspettiamo un processo di produzione più evoluto, magari a 28nm in base all’attuale trend dei chipset mobile.

Un altro aspetto che punta a favore di Sony riguarda la forma e le dimensioni del dispositivo. Tenendo in mente che NGP sarà decisamente più grande di un telefono cellulare, è logico pensare che ci sarà spazio anche per una batteria più grande. Questo può essere d’aiuto per l’inclusione di una CPU quad-core, quindi una durata della batteria NGP di quattro o cinque ore non sembra improbabile, e sarebbe equivalente a quella della prima PSP.