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Sony e lo scacco matto a Microsoft - editoriale

Perché il Kinect non può costare 100 euro…

Trecentonovantanove euro e nessuna restrizione sull'usato. Sarebbero bastate queste due frasi a risparmiarci una delle conferenze stampa meno riuscite nella storia di Sony. Sarà infatti che quella della PlayStation 4 era la quarta conference della giornata, sarà che chi si è avvicendato sul palco non è sembrato propriamente baciato dal carisma. Sarà infine che la line-up dei giochi presentati ha fatto inarcare più di un sopracciglio ma allo scoccare della seconda ora, io e i miei colleghi ci guardavamo attoniti negli occhi.

Ma come, da una parte hanno Titanfall dei Respawn e dall'altra Killzone Shadow Fall? Microsoft mostra un Forza Motorsport 5 con la collaborazione della McLaren e Sony risponde con l'anonimo Drive Club, del quale non è stato praticamente detto nulla se non che verrà regalato a chi ha il PlayStation Plus? Su Xbox One ci sono Ryse, Killer Instinct, Sunset Overdrive, Quantum Break, D4, Dead Rising 3 e Project Spark, e su PS4 Infamous Second Son, Knack e l'impalpabile The Order 1866? No, i conti non tornavano e a poco serviva la simpatica (ma giusto quello) tech demo dei Quantic Dream di nome The Dark Sorcerer. La sensazione sempre più forte era che la minaccia di Microsoft ("uccideremo la PlayStation 4 all'E3") si stesse avverando.

Ok, è più piccola, ma non mi sembra poi così più bella dell'Xbox One.

Anche perché, diciamolo, sul fronte indie s'è visto qualcosa di interessante ma nulla di strabiliante: si salvano giusto Transistor, Don't Starve e New 'n' Tasty, senza però dimenticare che dall'altra parte c'è un certo Minecraft che da solo fattura probabilmente come tutti gli altri messi assieme. E poi Microsoft adesso ha Phil Harrison, un nome che è una garanzia proprio in quello che da sempre è uno dei pochi punti deboli di Redmond. E paradossalmente i titoli migliori Sony li sta per lanciare sulla PS3, con The Last of Us in uscita a giorni, e poi Beyond e Gran Turismo 6.

"Allo scoccare della seconda ora, io e i miei colleghi ci guardavamo attoniti negli occhi"

E vogliamo parlare degli incentivi per invogliare ad acquistare le versioni PlayStation 4 dei giochi? Il vestito extra per il protagonista di Watch Dogs, dei non meglio contenuti esclusivi per Diablo III e un'oretta in più per Assassin's Creed IV. Poca roba, e poi di quest'ultimo s'è pure inchiodata la demo. Insomma, a pochi minuti dalla fine della conference di Sony la strada di Microsoft pareva davvero in discesa, con la pirotecnica presentazione del Galen Center che era quasi riuscita a mettere in secondo piano i problemi relativi alle politiche dell'usato.

Ci ha pensato però Sony a riportarli a galla, con un Jack Tretton tanto tronfio quanto (mi perdoni) un po' paraculo, che sviolinava ai gamer languide dichiarazioni d'amore affermando che Sony mai avrebbe applicato alcuna restrizione all'usato, mai avrebbe obbligato la gente a stare connessa anche per il single player, e che lui ci pensa sempre e ci vuole tanto bene. E tutti giù ad applaudire. Qui le sorti dello scontro tra Sony e Microsoft erano tornate nuovamente in bilico. Pochi minuti e qualche altro ammiccamento dopo, ecco però arrivare l'annuncio tombale: la PlayStation 4 sarà in vendita a 399 dollari o euro (maledetti gli americani e il cambio 1:1). E tutti a casa.

Durante la conferenza di Sony, Jack Tretton ha pronunciato la parola 'gamer' tante volte quante Don Mattrick aveva detto 'TV'. Sarà un caso?

Una volta usciti dalla conferenza stampa, è stato bello vedere i volti dello staff di Sony, con sorrisi così larghi da intimorire persino un caimano e pacche sulle spalle per tutti. Un successo improvviso, repentino, ma meritato. Anche perché Microsoft le ha pensate davvero tutte per complicarsi la vita.

Come ben sapete, subito dopo la presentazione dell'Xbox One in quel di Redmond avevo elogiato l'eclettismo della console di Redmond in relazione all'apparente ultra specializzazione della rivale giapponese. Uso il termine "apparente" perché nei giorni scorsi avevo più volte riportato le voci che volevano Sony convergere anch'essa nel salotto delle famiglie, e i rimandi di oggi a Music Unlimited, Video Unlimted, il solito Netflix e compagnia bella, confermano che la PS4 non vuole certo fermarsi ai soli gamer. E sia chiaro, tuttora trovo l'Xbox One una console interessante. Quando scrissi il mio pezzo, però, non erano ancora state divulgate le strategie di Microsoft relative all'usato, sulle quali successivamente qui su Eurogamer.it abbiamo speso fiumi d'inchiostro, definendole in vari modi, riassumibili sostanzialmente con un solo termine: ingiustificabili.

"Microsoft le ha pensate davvero tutte per complicarsi la vita"

Ingiustificabili perché forzano il mercato verso una direzione che esso non vuole intraprendere, ingiustificabili perché, come ricordava giustamente Luca Signorini nel suo editoriale, non comportano alcun beneficio per il consumatore finale. E dunque, perché mai una persona dovrebbe acquistare un oggetto che non ritiene essere vantaggioso?

La risposta avrebbe potuto essere una sola, il prezzo, ma anche in questo caso Microsoft ha voluto tirarsi la zappa sui piedi annunciando oggi un costo altissimo di 499 dollari/euro per l'Xbox One. E poi la console americana è più grossa e meno performante, richiede l'always on e obbliga l'utente ad accollarsi una periferica come il Kinect, della quale ben pochi oggi sentono il bisogno. Col risultato, spicciolo e grossolano quanto volete, di indurre a credere che i 100 euro di differenza tra le due macchine siano dovuti proprio all'occhio elettronico con cui Microsoft ci sbircerà silenziosamente mentre siamo sui nostri divani (non so voi, ma io in alcuni momenti ci metterò su un bell'asciugamano, che non si sa mai).

Basterà The Order a fronteggiare le esclusive di Microsoft? Probabilmente sì, visto che girerà su una console da 399 dollari.

Queste considerazioni, così scontate nelle loro conseguenze che quasi viene da chiedersi se dietro le strategie di Redmond non ci sia Bersani, fanno passare automaticamente in secondo piano il fatto che ora anche Microsoft regalerà dei giochi ai suoi abbonati Gold, che anche l'Xbox One ha la funzione Share e per giunta su Twitch TV e non su un sistema a circuito chiuso come il PlayStation Network, e che il fantomatico cloud gaming di Gaikai arriverà solo che l'anno prossimo e negli USA, e da noi chissà quando.

Che pare che per giocare in multiplayer sulla PlayStation 4 potrebbe essere necessario l'abbonamento al Plus, e che sì, il design della PS4 è meglio di quello della Xbox One ma poi neanche di molto, e che volenti o nolenti nei nostri salotti dovremo mettere delle console i cui prototipi sono probabilmente stati tagliati nella balsa a colpi di katana.

Alla fine di questa lunga ed estenuante giornata di fiere, resteranno invece in mente solo tre cose: che la PlayStation 4 non ci romperà gli zebedei con cervellotiche politiche sull'usato, che non dovremo essere sempre connessi a Internet e che costerà 100 euro in meno. E scusate se è poco, soprattutto di questi tempi.

Ma a questo punto Microsoft che dovrebbe fare per evitare lo schianto frontale con gli scaffali a novembre? La risposta non è facile, perché oggi come oggi pare scontentare tutti: i gamer per i motivi che abbiamo già illustrato, e coloro che sono alla ricerca di un media center per il prezzo troppo alto. Forse per prima cosa dovrebbe decidere tra l'uno e l'altro mercato di riferimento, e agire di conseguenza perché ora come ora rischia di restare a metà del guado.

"Quasi viene da chiedersi se dietro le strategie di Redmond non ci sia Bersani"

Quando il tuo avversario ti irride pubblicamente su YouTube, è segno che hai sbagliato qualcosa...Guarda su YouTube

Dopodiché dovrebbe portare l'Xbox One a 399 euro e senza necessariamente vendere in perdita, ma togliendo il Kinect e rendendolo facoltativo. Poi dovrebbe alzare la mano, ammettere di aver sbagliato strategia e togliere l'always on e qualsiasi limitazione sull'usato. E poi, già che c'è, pensare da subito a una versione Slim della console. Il problema è che allo stato attuale Microsoft difficilmente potrà soddisfare anche una sola delle condizioni di cui sopra, e nei prossimi mesi dovrà riuscire nella missione impossibile di invertire il trend sfavorevole che si è venuto a creare.

Come, francamente, non riesco a immaginarlo. Quasi quasi se incrocio Michael Pachter al Convention Center glielo chiedo. Come dite, stiamo freschi?