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Spider Man PS4 ha tratto ispirazione anche dal passato della serie - editoriale

Insomniac Games non ha imparato solo dal Free-Flow di Batman: Arkham.

Dopo aver deliziato l'utenza PS4 con Ratchet and Clank, i ragazzi di Insomniac Games stanno per tornare con una delle esclusive più attese dell'anno: Spider-Man. Per la prima volta in assoluto, il team di Burbank si è ritrovato a sviluppare un gioco di cui non possiede la proprietà intellettuale ma ciò non gli ha impedito di dedicarcisi con cura e passione.

Del resto, tra fumetti, cartoni animati, film e videogame, il personaggio partorito dalle prolifiche menti di Stan Lee e Steve Ditko (che purtroppo è appena venuto a mancare) ha condizionato le vite di milioni di persone, diventando uno dei supereroi più amati di tutti i tempi.

Tornando a noi, Il progetto sinergico con Marvel e Sony si sarebbe potuto tradurre in due grandi conquiste per lo studio statunitense: dare alla luce una personale interpretazione di questo caposaldo della cultura pop e, al contempo, realizzare un titolo d'alto profilo per la gioia dei fan.

L'amichevole Uomo Ragno di quartiere, come egli stesso ha amato definirsi in più occasioni, vanta una carriera videoludica tanto longeva quanto altalenante, composta da qualche eccellenza e da una discreta serie di buchi nell'acqua. Dopo le apparizioni su Atari 2600, Commodore 64, SEGA Genesis e chi più ne ha più ne metta, l'arrampicamuri ha raggiunto l'era moderna con l'ottimo Spider-Man di Neversoft, uscito nel biennio 2000-2001 su PlayStation, Nintendo 64, Dreamcast e PC. Gli sviluppatori a cui dobbiamo l'iconica serie Tony Hawk's Pro Skater, hanno regalato ai fan un'avventura con tutti i crismi, pregna degli elementi che dovrebbe possedere una qualsiasi opera dedicata all'Uomo Ragno. Successivamente, Enter Electro di Vicarious Visions e Spider-Man: The Movie, sono riusciti a dar seguito in modo dignitoso alle prodezze di Peter Parker ma senza apportare innovazioni concrete.

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Per trovare i segni di una rivoluzione paragonabile a quella di Spider-Man 2000 bisogna spingersi nel 2004, anno che ha visto debuttare l'adattamento videoludico del secondo film di Sam Raimi. Spesso i tie-in finiscono col sembrare riproduzioni sbiadite dei film su cui si basano ma lo Spider-Man 2 di Treyarch ha fortunatamente evitato l'infausta consuetudine. L'odierno progetto di Insomniac si fonda proprio sulle basi erette diversi anni fa dal succitato, il quale ha profondamente cambiato il modo di concepire (e percepire) l'Uomo Ragno pad alla mano.

In soldoni, pur essendoci nette somiglianze tra il combat system di Spider-Man PS4 e il celebre Free-Flow ideato da Rocksteady per Batman: Arkham, non si può dire che i creatori di Ratchet and Clank si siano dimenticati del passato dell'eroe in calzamaglia: da un grande potere derivano grandi responsabilità? Allora da un grande passato, per chi sa cercarle, derivano opportunità da non lasciarsi sfuggire. Attiviamo quindi la modalità "rimembranza" e andiamo a vedere quali sono gli aspetti dei titoli precedenti che di sicuro ritroveremo nel gioco di Insomniac.

All'alba del terzo millennio Neversoft ha dato alla luce Spider-Man, un fiero adopter del medesimo engine di Tony Hawk's Pro Skater. Per molti, tra stampa e utenza, è questo il miglior esponente videoludico dell'Uomo Ragno: pleonastico sottolineare che esistono diversi elementi a sostenerlo. Si parla di un gioco profondamente influenzato dallo spirito Marvel, in grado di strappare diverse risate e anche un pizzico di meraviglia. Anche per merito di Stan Lee, che si faceva largo nei cuori dei giocatori col suo speciale benvenuto, "welcome true believers and newcomers alike", le gesta del ragno apparivano ricche di personalità, complice la caratterizzazione del protagonista e dei tanti villain.

Venom e l'Uomo Ragno in uno scatto di Spider-Man 2000.

Nel mirabile atto di pestare i criminali, Spidey li scherniva con una pletora di battute pungenti, nel pieno solco della tradizione. Aria scanzonata a parte, è stato il doppiaggio originale a innalzare l'asticella del coinvolgimento, sempre calzante con la personalità dei personaggi e ben oltre la media qualitativa dell'epoca. Un altro punto di contatto tra il titolo del 2000 e Spider-Man PS4 lo ritroviamo proprio nel roster dei supercattivi.

Insomniac ha escluso i cameo degli altri eroi (al contrario del gioco di Neversoft) ma il discorso cambia per il lato opposto della barricata: da Kingpin a Mr. Negativo, passando per Shocker, fino ad arrivare allo Scorpione e all'Avvoltoio, le fila degli antagonisti sembrano più che affollate. Diverse voci, come se non bastasse, vorrebbero la graditissima apparizione del caro Dottor Otto Octavius, vera e propria nemesi del buon Parker e avversario principale di Spider-Man 2000, che - per completezza - permetteva di affrontare anche Venom e Carnage.

Ultima ma non per importanza è la questione legata ai costumi secondari. Essi costituivano una componente di gran rilievo nell'incarnazione ragnesca di inizio secolo, vantando un'apposita galleria con i commenti di Stan Lee. Dal Capitan Universo, sbloccabile digitando "eel nats" nel menù dei trucchi, fino all'outfit corrotto dal simbionte Venom, i diversi abiti del ragno montavano una serie di abilità aggiuntive o di handicap. Tra i costumi si trovava anche quello del Ragno Rosso, indossato da Ben Reilly, e le vesti di Miguel O'Hara, lo Spidey del 2099: non ci stupiremmo affatto nel caso in cui dovessimo ritrovare tali costumi nell'opera di Insomniac.

La New York di Spider-Man 2, titolo ispirato all'omonimo film di Sam Raimi.

Se da un lato Spider-Man PS4 ha sposato la filosofia del celebre predecessore di Neversoft, sul versante della struttura ludica ha invece fatto tesoro dell'eredità di Treyarch. Coloro a cui dobbiamo COD: Black Ops, d'altronde, sono stati i primi a regalare ai giocatori la "sensazione" di impersonare l'Uomo Ragno. Costui era libero di esplorare una discreta riproduzione di Manhattan, in aggiunta a Roosevelt Island, Ellis Island e Liberty Island. Cosa ancor più allucinante per il 2004 erano le incredibili animazioni delle lunghe traversate con le ragnatele, impreziosite dal fatto che queste ultime dovessero trovare un'effettiva aderenza con gli enormi grattacieli della Grande Mela.

Tra incredibili salti e un'agilità senza pari, l'appassionato poteva trascorrere intere ore di gioco a impratichirsi con il sistema delle ragnatele, magari consegnando una pizza sopra le note dell'ultra partenopea "Funiculì Funiculà". Il "pizza delivery" non ha trovato spazio nell'odierno titolo di Insomniac ma l'accessibile profondità delle traversate di Spidey, in compenso, è rimasta intatta. Invero, Spider-Man 2 ha offerto molteplici aspetti del suo essere a Insomniac, che ha ovviamente ampliato e rifinito il pacchetto.

L'aitante giovane in calzamaglia del 2018 dovrà sventare diversi crimini, dall'inseguire i rapinatori al ripulire i covi dei malviventi, senza dimenticarsi di salvare i civili in pericolo. Le attività secondarie proposte dal gioco, inoltre, conferiranno a Spidey l'esperienza necessaria a potenziare le già formidabili abilità "naturali" e a massimizzare l'efficacia dei gadget. In precedenza abbiamo citato il combat system della serie Arkham ma sarebbe inesatto considerarlo come l'unica fonte di ispirazione per le zuffe di Spider-Man PS4: Insomniac ha operato una mescolanza tra il Free-Flow e la verticalità degli scontri già presente nell'antenato del 2004, lasciandone scaturire un risultato che sembra avere del sorprendente.

Spider-Man PS4 deve molto agli sforzi di Neversoft e di Treyarch.

Come spesso accade per chi riesce a trarre spunto in modo intelligente, evitando di realizzare una pedissequa imitazione delle opere di partenza, Spider-Man PS4 ha tutta l'aria di essere più della somma delle sue parti. Senza avere tra le mani la versione definitiva del gioco, è impossibile esprimersi in giudizi definitivi o totalizzanti ma una cosa possiamo dirla: al team di Burbank non è mancato l'aiuto del passato della serie, che gli ha permesso di esprimersi sostenuto da basi solide. Un saggio ha detto: "abbiamo bisogno di sentire il profumo del passato per dare il giusto valore al presente", massima che mai come in questo caso potrebbe presto trovare conferma.