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State of Play: E3, dove sei?

L’orizzonte mostrato da Sony appare un po’ troppo lontano.

Tanto tuonò che piovve, anche se vista la portata dello State of Play a cui abbiamo assistito solo poche ore fa, sarebbe più lecito parlare di acquazzone. Sotto certi aspetti si può davvero rimproverare poco all’evento Sony, visto che ci aveva già pensato il buon Shuei Yoshida a smorzare gli entusiasmi, sottolineando come l’evento si sarebbe focalizzato solo sulle produzioni third, oltre ad un breve spaccato dedicato a PSVR.

E pur apprezzando l’assoluta onestà del manager nipponico, alla luce di quanto mostrato durante lo streaming non possiamo negare di essere andati a letto con un pizzico di insoddisfazione. Certo, le sorprese in positivo non sono mancate (ci arriveremo tra poco), ma se consideriamo che questo è sempre stato, storicamente parlando, il mese più importante dell’anno in fatto di annunci e presentazioni, non si può che smorzare la portata di quanto mostrato da Sony.

In fondo, pandemia a parte, parliamo del periodo in cui l’E3 catalizzava l’attenzione della platea videoludica, dell’appuntamento per eccellenza fatto di conferenze capaci di alimentare l’hype di giocatori ed addetti ai lavori, fornendo l’appiglio per reveal spesso sconvolgenti, come ci ricordano MGS 2 e Halo 2. Il vento, però, è innegabilmente cambiato, grazie (o per colpa, a seconda dei punti di vista) ai Direct di Nintendo, capaci di sdoganare un approccio comunicativo impensabile sino a qualche anno fa.

Andando a crollare l’impalcatura da show in favore dell’essenzialità tipica della comunicazione demandata al web, a fungere da catalizzatore a questo punto dev’essere innegabilmente la sostanza. Ed a tal proposito che viene spontaneo muovere delle critiche a quanto mostrato da Sony, partendo proprio dal principio, ovvero dall’annuncio del tanto vociferato remake di Resident Evil 4, che invita a porci qualche domanda: è possibile, in un 2022 inoltrato e con una nuova generazione hardware che ancora stenta ad ingranare la quarta, che l’elemento d’apertura sia un titolo uscito originariamente ben 17 anni fa, per quanto rivisto e corretto?

Leon ha aperto le danze dello State of Play.

È vero che parliamo di uno dei capitoli di punta della saga, capace di cambiarne in modo inequivocabile le fondamenta, ma se si sente l’urgenza di iniziare una simil conferenza in questo modo, dedicandogli anche un bel po’ di tempo (se rapportato alla durata complessiva dello streaming), non ci stupiremmo se ad inarcarsi fosse stato più di un sopracciglio.

L’altro problema rilevato, oltre che relativo alla mera sostanza, è da circoscrivere alle date di uscita di quanto mostrato che, se escludiamo una manciata di titoli, tratteggiano finestre di lancio sin troppo dilatate nel tempo. Certo, sapere finalmente che tra poche settimane potremo mettere le mani su Stray, che tra l’altro inaugurerà il nuovo corso di PlayStation Plus, non può che far piacere, così come non si può che accogliere l’arrivo, anche su macchine Sony, del delizioso Tunic.

Per il resto però parliamo, almeno per i big hitter, di attendere dai sei mesi all’anno abbondante. E con un autunno che, lato blu, latita di annunci esclusivi, è inevitabile che si finisca col rimanere perplessi. Certo, come già ribadito l’evento era dedicato alle produzioni third, ma con appuntamenti analoghi che non sembrano essere in vista nelle prossime settimane, è lecito chiedersi se davvero il Ragnarok ci sconvolgerà entro la fine dell’anno. Per non parlare della curiosità relativa alle produzioni di team del calibro di Sucker Punch e Naughty Dog. Considerazioni che non possono non essere fatte se pensiamo a quello che potrebbe presentare Microsoft, grazie alla sua potenza di fuoco, tra pochissimi giorni.

Qualcuno sentiva il bisogno di Rollerdrome?

Fortunatamente, però, lo State of Play in questione ci ha riservato anche qualche piacevolissima sorpresa. Vedere in azione The Callisto Protocol, con quel suo innegabile e benvenuto debito nei confronti di Dead Space, non può che aver fatto fremere gli amanti dell’horror sci-fi. Estremamente spettacolare è apparso Street Fighter 6, con una Chun-Li ed un Ryu in forma smagliante (che ci danno, però, appuntamento al prossimo anno). E poi c’è lui, il titolo che molti stanno aspettando, Final Fantasy XVI, capace di stordire con un trailer ad alto tasso di libidine, che si è concluso con una finestra di lancio drammaticamente lontana. Era però onestamente difficile vederlo in azione in questo 2022, soprattutto con un Forspoken ancora da lanciare.

Tra le note positive non possiamo trascurare lo spazio riservato a PSVR 2, che potrebbe essere più vicino di quanto non si possa realmente pensare. A gettare l’esca ci ha pensato Retribution, il nuovo capitolo di The Walking Dead: Saint & Sinner, che dopo essere sbarcato su PC ha indicato “2022” come debutto sul nuovo hardware Sony: una conferma indiretta dell’arrivo sul mercato del caschetto delle meraviglie entro l’anno?

Parliamo di un visore che, vista la portata degli annunci confermati, sembra pronto a presentarsi al pubblico con una line-up di tutto rispetto, grazie alla confermata compatibilità con Village e No Man’s Sky, oltre a quel Call of the Mountain ambientato nel mondo di Horizon che, almeno visivamente parlando, ha tutto l’aspetto di una vera killer-app. E sapere che esiste la possibilità di trascorrere le prossime festività invernali con la testa fasciata dal nuovo caschetto, è comunque molto intrigante.

Non vediamo l’ora di andare a caccia di Divoratuono in soggettiva!

Se è vero che gli horror più efficaci sono quelli che lasciano semplicemente intuire, senza mai mostrare in maniera esplicita la fonte della paura, è pur vero che un simile assioma difficilmente si può applicare al mercato videoludico. In questo caso, difatti, parliamo di una platea di appassionati avida e vorace, desiderosa di essere ingozzata a colpi di annunci succulenti e solide certezze (perdonate la citazione), elementi che non hanno del tutto caratterizzato lo State of Play da poco concluso.

Di sicuro Sony ha ancora tempo per soddisfare i propri aficionados ma considerando l’importanza storica del sesto mese dell’anno, e gli appuntamenti della concorrenza (diretta e non) che ci attendono da qui al 30 giugno, lo streaming in questione rischia di uscire fortemente ridimensionato nei prossimi giorni. Non resta quindi che augurarci che Sony abbia risparmiato le forze per stupirci, in tempi brevi, con botti più consistenti.

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Simone Cantini

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