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Storia del primo coin-op USA

Pitts vs Bushnell: fight!

Bill Pitts, creatore del primo coin-op della storia americana, ha rivelato alcune curiosità e alcuni eventi che avrebbero potuto cambiare la sua storia personale e quella dei videogiochi!

Molti anni fa, quando la nostra industria era ancora agli albori, Pitts stava lavorando a una sua versione di uno dei primi videogiochi della storia: Spacewar! Sulla sua strada incontrò un certo Nolan Bushnell, che da lì a qualche anno avrebbe fondato una compagnia chiamata Atari e fatto fortuna. I due avrebbero potuto diventare soci, ma non tutto andò come previsto.

"Nolan venne a sapere del mio progetto tramite amicizie comuni," ha confessato Pitts a Tristan Donovan. autore del libro Re-Play - The History of Computer Games (parte del quale è riprodotta in questo articolo su autorizzazione dell'autore).

"Mi chiamò e disse: Ehi, perché non passi da me, voglio farti vedere quello a cui sto lavorando. So che anche tu stai realizzando una nuova versione di Spacewar e che stai utilizzando un [computer] PDP-11. È parecchio costoso e rischi di perdere parecchi soldi, voglio farti invece vedere che idea ho avuto io.'"

Pitts e il suo socio di allora, Hugh Tuck, incontrarono Bushnell nell'estate del 1971. "Ero curioso, non sapevo come stesse andando il loro progetto", confessa Bushnell.

Bushnell, che stava lavorando a una versione più economica di Spacewar!, rimase deluso dal gioco che Pitts e Tuck stavano realizzando. Il costo (circa 20.000 dollari solo per il computer PDP-11) era davvero esorbitante.

Allo stesso modo, Pitts non rimase particolarmente colpito dall'incontro con Bushnell. "Rimasi impressionato dalle sue capacità tecniche ma il nostro gioco era decisamente più fedele allo Spacewar! originale", ha affermato Pitts. "Il gioco di Nolan era solo una pallida imitazione."

Qualche settimana dopo, ne settembre 1971, Galaxy Game divenne il primo "cabinato" della storia americana. Venne installato nel dormitorio studentesco della Tressider Union e funzionava con soli 10 centesimi di dollaro (25 per tre partite). "Attirò subito una folla enorme," ricorda Pitt. "Erano tutti eccitatissimi per il gioco e questo convinse me e Hugh a costruirne una seconda versione".

La "Versione Numero 2" sarebbe dovuta costare molto meno e prevedeva ben due giochi nello stesso cabinato, realizzato in fibra di vetro. Quando il gioco fu completato costò invece 65.000$, una fortuna per l'epoca. Gli incassi non riuscirono mai a coprire le spese e la premiata coppia Pitts e Tuck dovette ammettere la sconfitta.

Nello stesso periodo il gioco Computer Space di Nolan Bushnell venne realizzato nella sua versione finale, nettamente più economica di quella creata da Pitts e Tuck. Rispetto all'originale erano spariti i campi gravitazionali, i duelli e anche parte dell'impatto grafico di Spacewar!

Nonostante questo, Computer Space ebbe un ottimo successo iniziale, ma Bushnell aveva intenzione di testarne le potenzialità su un pubblico diverso da quello studentesco. Quando Computer Space venne distribuito in alcuni bar degli Stati Uniti, il suo successo si arrestò di colpo. Bushnell imputa questo all'eccessiva complessità del gioco, non adatto alla clientela adulta tipica di un bar. "Paragonato ai giochi che vennero dopo, Computer Space può essere sicuramente considerato un flop, ma se ci pensate non ho mai creato giochi da un milione di dollari", ha confessato Nolan, aggiungendo poi "il gioco mi permise comunque di avere degli introiti economici e di proseguire nella mia carriera". Successo o non successo, Computer Space diede il via alla prima era arcade degli Stati Uniti.

Bushnell, come sappiamo, andò avanti per la sua strada. Fondò Atari e cambiò la storia con un gioco chiamato Pong.

Pitts conclude il suo intervento: "La verità è che sia io che Hugh eravamo ingegneri, non sapevamo nulla di economia e cose del genere... non eravamo uomini d'affari. Il mio obiettivo primario era ricreare Spacewar! in un cabinato. Nolan ha avuto un'approccio molto più oculato al progetto, rivolto subito al business. È stato sicuramente più furbo di noi, che ci siamo comportati come nerd per rimanere fedeli al gioco originale."

Re-Play - A History of Computer Games uscirà nei negozi (inglesi, per ora) proprio oggi 19 maggio. L'autore, Tristan Donovan, ha dedicato un intero capitolo alla storia di Spacewar! rivelando anche storie divertenti, come quella che racconta di un Pitts quasi ossessionato dal gioco, al punto da infiltrarsi senza permesso nei laboratori della Stanford University solo per ammirare il computer che all'epoca faceva "girare" lo Spacewar! originale.

Nel libro anche Bushnell condivide le sue esperienze più originali come quella che riguarda Pong: "È stato orribile. Le prime persone che hanno lavorato alla produzione di Pong rubavano le nostre TV e cose del genere. All'epoca non prendemmo provvedimenti al riguardo, eravamo giovani e stupidi... ma abbiamo imparato velocemente."

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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