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Stronghold 3

Firefly torna sui suoi passi dieci anni dopo.

Questi personaggi rappresentano la nostra forza lavoro e il loro arrivo o la loro partenza dal nostro villaggio dipende dal nostro livello di onore e da diverse variabili quali ricchezza complessiva, quantità di cibo e di bevande, la presenza di chiese, lo spazio abitativo disponibile e la tassazione. Possiamo gestire in diversi modi questi parametri e cercare di spremere il massimo dalla comunità per favorire i nostri scopi.

Un esempio sono gli strumenti di tortura: aggiungiamone qualcuno e instilleremo la paura che farà lavorare la gente più velocemente ma creando meno ricchezza. Siamo magnanimi, instauriamo condizioni favorevoli e i pelandroni ci adoreranno ma non saranno troppo spronati al lavoro duro. A noi creare le condizioni ideali. Un'apposita icona ci terrà costantemente informati sul nostro livello di popolarità.

A complicare le cose intervengono degli eventi esterni, avvenimenti random come tempo cattivo, carestie, matrimoni regali (FireFly ha sede a Londra) o la presenza di una strega. Essi possono influire negativamente sulla popolazione e il nostro compito sarà quello di intervenire, per esempio, scacciando la paura della stregoneria distribuendo più birra!

La palizzate appuntite sono tra le molte strutture edificabili a difesa del castello.

È ora presente il ciclo giorno-notte per gli assedi notturni, così come acquazzoni improvvisi. Altra aggiunta rispetto al capitolo precedente è la fog of war, che richiederà l'uso accorto di torri di osservazione e aggiungerà un livello di incertezza alle battaglie.

Anche gli scontri armati hanno goduto dei benefici del nuovo engine e dell'applicazione della fisica. Da un punto di vista puramente tattico ci sentiamo di dire che l'apporto è minimo, ma certo è molto soddisfacente vedere le mura e le strutture crollare in modo realistico quando vengono colpite dai proiettili delle catapulte.

Allo stesso modo il ragdoll applicato alla soldataglia rende divertente vedere i malcapitati precipitare dagli spalti o sfracellarsi in fondo a un burrone se colpiti da una salva di frecce. Pura estetica, ma comunque piacevole a vedersi.

Stronghold 3 presenta il classico Tutorial, la modalità Free Build e una serie di assedi storici pronti da giocare, nei quali è possibile scegliere se rivestire il ruolo dell'assediante o di chi difende il proprio bastione. Il cuore è rappresentato dalla campagna per giocatore singolo, divisa in due sezioni: quella economica e quella militare.

Il lancio della mucca appestata oltre le mura è ancora possibile, anzi, il bestiario è stato ampliato con asini, pecore e altre sorprese.

Si tratta di due esperienze molto diverse che privilegiano, com’è facile intuire, l'aspetto manageriale o quello guerresco. Entrambe contano un discreto numero di livelli da completare, con la campagna militare un po' più lunga ed elaborata rispetto a quella economica.

A completare l'offerta c'è la modalità multiplayer, che conta le classiche varianti deathmatch, king of the hill e capture the flag, e permette scontri fino a 8 giocatori. Un sistema di ranking consente di vedere istantaneamente il livello di forza di un avversario prima di affrontarlo in singolar tenzone.

Così a prima vista, Stronghold 3 sembra essere un solido RTS, magari un po' vecchio stile ma indubbiamente ben concepito e forte di una base di utenti numerosa e appassionata. La sua pagina Facebook ha raccolto circa ventimila presenze e chi ne attende con ansia l'arrivo può essere sicuro che i FireFly Studio hanno fatto tutto il possibile per compiacere i loro sostenitori.

L'uscita è prevista per questo autunno, probabilmente alla fine di settembre. Il gioco, che è esclusivamente per PC, sarà disponibile nel classico formato pacchettizzato e anche per il digital download. Sarà richiesto un account Steam per la registrazione.

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Mike Ortolani

Contributor

Dopo un passato di musicista, incontra il buon Silvestri che lo coinvolge con Eurogamer. Mike ne è entusiasta, ma nel suo animo è ancora abbastanza sicuro di essere un musicista.

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