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Super Mario Odyssey - prova

Mamma mia!

Un anno con un nuovo Mario e un nuovo Zelda si è visto raramente nella storia del nostro hobby preferito. Nintendo, in questo 2017, ha realizzato quello che per molti è il nirvana dei videogiochi, garantendo a una console con nemmeno un anno sulle spalle una line-up formidabile, che il povero Wii U si può solo sognare solo la notte.

Ma tant'è: morto il Re, viva il Re, ed eccoci qui a gioire per l'arrivo nei negozi di Super Mario Odyssey, il nuovo capitolo della serie principale della simpatica mascotte della grande N. Niente 2D, niente ibridi, nessuno sportivo. Stiamo parlando dell'erede di Super Mario Galaxy o forse, tenetevi forte, del gioco mariesco che potrebbe avvicinarsi maggiormente a Super Mario 64.

Questo perché in Super Mario Odyssey non ci sono strani jet-pack come in Sushine o pianeti da esplorare come in Galaxy, ma tanti, purissimi livelli tridimensionali da perlustrare da cima a fondo. Le premesse sono tanto classiche, quanto immancabili: Bowser ha rapito la bella Peach e toccherà a Mario salvarla. Solo che questa volta il brutale dinosauro (o drago, o tartaruga) fa sul serio ed è stufo di aspettare oltre: c'è un matrimonio da organizzare (e possibilmente consumare), così quel rompiscatole di un idraulico non potrà più appigliarsi a cavilli legali per strappargli la dolce ragazza dalle grinfie.

Super Mario Odyssey - 10 minuti di gameplay.Guarda su YouTube

Quando tutto sembrava andare per il verso giusto, se il verso è quello di Bowser, ovviamente, ecco il fatale errore: oltre a Mario e al Regno dei Funghi, il feroce drago (o tartaruga, o dinosauro) ha messo a soqquadro anche un regno popolato da strani cappelli con gli occhi e rapito la loro principessa. Non contento, ha trasformato la regnante in una corona e l'ha posata con la sua proverbiale delicatezza sulla testa di Peach.

Ecco che quindi, proprio ad un passo dal traguardo, Bowser ha dato al suo arcinemico l'occasione di unire le forze con un formidabile alleato che lo accompagnerà lungo tutta l'avventura, conferendogli oltre ad un copricapo nuovo di pacca anche eccezionali poteri. Bella mossa!

Grazie a Cappy, questo "l'originale" nome del cappello, Mario acquisirà la capacità di possedere molti dei nemici e degli oggetti che popoleranno il mondo di gioco. Una possibilità che apre non solo innumerevoli opzioni a livello ludico, ma che ci consente di esplorare il lato oscuro del Regno dei Funghi. Vi siete mai chiesto come è la vita di un goomba? Grazie a Cappy potremo avere finalmente una risposta.

Scopriremo, però, che la loro non è che sia una vita particolarmente esaltante. Sanno fare poco più che saltare e impilarsi l'uno sugli altri. Questo però è sufficiente per raggiungere una goomba nascosta da qualche nel livello o per arrivare ad una piattaforma apparentemente irraggiungibile.

Essere un goomba non è semplice come pensavamo e adesso ne abbiamo le prove.

Entrambe operazioni che, probabilmente, ci porteranno a raccogliere un frammento di luna, la valuta necessaria per consentire a Mario di spostarsi di mondo in mondo. Senza l'abilità di possedere un loro simile, alcuni personaggi fuggiranno di fronte al temibile idraulico baffuto, impedendogli quindi di raccogliere la preziosa valuta.

Oltre al celebre hub iniziale, quello dove l'idraulico italo-americano si muove in un ambiente cittadino piuttosto realistico e secondo alcuni piuttosto fuoriluogo, Super Mario Odyssey si sviluppa in tanti altri mondi dai colori e dai temi decisamente più classici, dove l'icona di Nintendo potrà sfoggiare sia le sue celeberrime qualità atletiche, sia le tante nuove mosse garantite da Cappy.

Il cappello può infatti essere lanciato di fronte a sé, ma può anche essere usato per un colpo circolare che colpirà a spirale tutto quello che circonda Mario. Due mosse pensate per aiutare chi non è molto avvezzo con i platform in tre dimensioni, grazie anche agli aiuti nella mira che Nintendo ha introdotto nel gioco. Oltretutto si potrà lanciare Cappy scuotendo i Joy-con ed effettivamente questa configurazione, con entrambi i piccoli controller in mano, sembra essere la più comoda tra quelle compatibili con Super Mario Odyssey.

I boss del gioco sono sempre coloratissimi e divertenti.

I veterani però non avranno di che preoccuparsi, dato che alcune sequenze saranno pensate proprio per loro. Ripensando a questa cosa ci viene in mente una parte di livello nella quale Mario doveva possedere un lapillo di lava e usare la sua capacità di salto e la resistenza al fuoco per farsi largo tra piattaforme semoventi e stretti passaggi. Una parte di livello che abbiamo dovuto rifare diverse volte e che ci ha riportato alla mente alcuni frangenti dei vecchi capitoli. Oltre che Pac Man, il personaggio dei videogiochi verso il quale Miyamoto ha un debito di gratitudine per essere stato una fonte di ispirazione agli albori della sua carriera.

Prendiamo la similitudine tra Mario Podoboo e l'icona di Namco come un omaggio, in quanto ci è parso di cogliere diverse altre citazioni all'interno dei livelli attraversati, come lo stesso suono di Zelda prodotto dalla risoluzione di un enigma o Mario che viene portato in una nuova parte di un livello da un enorme uccello spuntato dal nulla come succede in Dark Souls. Ma magari ci sbagliamo.

L'impressione è che comunque Super Mario Odyssey sia un gioco creato su più livelli di fruizione e ognuno è libero di scegliere quello che maggiormente lo soddisfa. È un gioco in 3D con alcune sequenze puramente bidimensionali. È pensato sia per essere affrontato senza l'assillo del tempo e delle vite, ma ha diverse sequenze progettate per mettere in difficoltà i veterani. È il primo Mario nel quale i nemici come i goomba o i cheep cheep non sono solo un ostacolo da schiacciare per arrivare al termine di un livello, ma potrebbero essere persino l'unico modo per raggiungere determinati punti della mappa, ottenere tutte le stelle e magari persino abbattere un boss.

Il vero aspetto di Cappy è quello di un cappello da pappone…

Come in ogni Mario che si rispetti le battaglie con i nemici più coriacei sono tra i momenti più godibili dell'esperienza, grazie al loro pattern sempre diverso di attacco e al loro design sempre ispirato. Grazie a Cappy, oltretutto, si aprono diverse opzioni strategiche piuttosto originali, come l'uso del cappello per tenere lontani i nemici o addirittura la possessione di alcuni strani esseri acquatici per raggiungere la testa del boss e schiacciarla sotto il sederone di Mario.

Super Mario Odyssey è però fondamentalmente un prodotto che ci ricorda perché è bello video-giocare. È uno di quei rari software che è divertente semplicemente prendere in mano, che riempie il cuore di un videogiocatore provato da mille battaglie di allegria, di colori sgargianti e gridolini così familiari e fanciulleschi da essere magici.

L'ultima opera di Nintendo è un parco giochi nel quale tutto sarà entusiasmante, dal far scomparire la bella nebbia presente nel primo mondo, fino al cambiare gli abiti di Mario per vedere le combinazioni più assurde, (sì, anche quelle nelle quali si vedono i capezzoli del protagonista!) passando dal saltare la corda o imbastire una partita di beach volley in spiaggia.

Lasciare Mario in pace per qualche secondo spingerà l'idraulico a godersi la vita.

È un titolo che nasconde le limitazioni tecniche di Switch dietro una palette cromatica splendida, delle animazioni pressochè perfette e un design da manuale che esalta ogni salto con suoni e musiche sempre orecchiabili e molto azzeccate.

Quindi, come si sarà ormai capito, non vediamo l'ora che sia il prossimo 27 ottobre, quando Super Mario Odyssey arriverà in esclusiva sulla nuova console di Nintendo.

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Super Mario Odyssey

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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