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Teleglitch: Die More Edition - review

Una manciata di pixel veramente hardcore.

Riedizione dell'omonimo titolo uscito poco più di un anno fa, Teleglitch: Die More Edition è uno di quei giochi alla Dark Souls, di quelli che guardano al passato e fanno della difficoltà e del proprio stile di gioco la loro filosofia di vita. Teleglitch è infatti uno sparatutto top down con visuale a volo d'uccello, completamente bidimensionale e palesemente ispirato agli albori del genere, ma è anche straordinariamente divertente ed emozionante. Un gioco in grado di dimostrare che la grafica non è tutto e che, se ancora c'è rimasta un po' di fantasia, allora bastano una manciata di pixel per vivere un'esperienza memorabile che prenda appunto piede dai cliché del passato, per creare qualcosa di unico.

La vicenda parte appunto dove partirebbe quella di un qualunque titolo del genere, da un pianeta ai confini dell'universo dove, suo malgrado, un protagonista senza nome si ritrova bloccato per ragioni inizialmente sconosciute. La periferia però non sempre è un bel posto dove vivere e quella dell'universo lo è ancor meno, perché quando qualcosa va storto non si può contare sull'aiuto di nessuno. Ed è così che il pixelloso eroe di Teleglitch: Die More Edition si ritrova solo, a difendersi in un ambiente ostile dopo che, per via del solito incidente di laboratorio, le armi biologiche prodotte su quel pianeta si sono liberate.

Una storia alla Half-Life (il primo) che pur nascondendo meno sfaccettature del capolavoro targato Valve, è ben narrata tramite una gran quantità di materiali testuali che vi saranno proposti grazie ai terminali sparsi nei livelli. Una scelta che rende la narrazione meno invasiva, quasi superflua, in confronto a un gameplay in grado di nascondere numerose sorprese.

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Il gioco è infatti realizzato per simulare il più possibile lo stile e il funzionamento dei top-down shooter di un tempo, a partire dalla sua giocabilità. In primis non vedrete mai tutta l'area circostante ma solo quelle parti che rientrano nel campo visuale del vostro personaggio. Un'ombra nera oscurerà le aree che il vostro personaggio non è in grado di scorgere, introducendo una sensazione d'ignoto e di pericolo palpabile. Ogni porta, ogni passaggio, ogni angolo può nascondere uno zombie o un mutante, anche se non saranno loro il vostro principale problema. A darvi filo da torcere ci penserà la scarsità di munizioni e di armi, rendendo necessario un attento e quanto mai certosino razionamento delle stesse, che andranno oltretutto rinvenute esplorando ogni anfratto di ogni livello.

"Il gioco è infatti realizzato per simulare il più possibile lo stile e il funzionamento dei top-down shooter di un tempo"

Un'esigenza che il titolo non solo non vi spiega ma addirittura vi nasconde, lasciando che siate voi ad arrivarci dopo un numero inconsulto di decessi (da qui anche il Die More del titolo). In Teleglitch: Die More Edition il giocatore è infatti unicamente tenuto a salvarsi la pelle, raggiungendo il teletrasporto successivo e quindi la prossima area. Peccato che preoccupandovi solo di questo non riuscirete a trovare molte delle armi più potenti, saggiamente nascoste nelle aree più remote delle mappe, e accorcerete in tal modo la vostra aspettativa di vita.

Tutto è insomma stato realizzato come se steste giocando a uno di quegli sparatutto della vecchissima scuola. Mancate un'arma in un livello e non riuscirete a trovarla in quelli successivi, dovendo necessariamente ricominciare il gioco dal principio. Lo stesso discorso vale in caso di game over. Una volta terminata la partita dovrete ricominciare non dal checkpoint precedente, ma dall'inizio del gioco. Solo andando molto avanti riuscirete a sbloccare le varie sezioni, che vi consentiranno di iniziare l'avventura da un livello più avanzato, ma non crediate che sia facile. Iniziare dal livello 5 invece che dal primo può essere utile ma spesso controproducente, in quando non avrete a vostra disposizione gli oggetti raccolti nei livelli precedenti.

Nei momenti più concitati il numero di nemici su schermo ha dell'inverosimile e l'IA migliorata degli avversari non renderà il compito più facile.

Una difficoltà del genere concorre a un livello di sfida molto alto, in grado di far felici anche i giocatori più hardcore, ma immancabilmente allontana i meno capaci, rendendo Teleglitch: Die More Edition un titolo per pochi. D'altronde l'intenzione degli sviluppatori era proprio questa, ossia creare un gioco che s'ispirasse ai classici per comunicare qualcosa di nuovo.

"Il giocatore si ritrova immerso sin dal menu principale in un'esperienza retrò alienante per i giorni nostri"

La cosa positiva è che Teleglitch: Die More Edition non si nasconde ma accentua tale obiettivo, sbattendolo con forza in faccia al giocatore che si ritrova immerso sin dal menu principale in un'esperienza retrò alienante per i giorni nostri. Sembra di essere tornati indietro nel tempo mentre si carica il gioco su un vecchio home computer. E appena inizia la partita, questa sensazione diviene ancor più palpabile. Pochi pixel sono utilizzati per il nostro personaggio, una manciata ancora minore per le armi (che divengono piccoli rettangoli) e quel che rimane è impiegato per i nemici, tutti uguali, che ostacoleranno il vostro cammino.

L'unica cosa che non richiama gli shooter 8-bit del passato è il sistema di controllo, che utilizza mouse e tastiera rispettivamente per mirare e muoversi e che funzionerebbe bene ugualmente anche con un controller e due levette analogiche. Ovviamente però l'opzione del joypad non è contemplata, in quanto stravolgerebbe un po' troppo lo stile di gioco.

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A questo punto non possiamo che premiare questo Teleglitch: Die More Edition, in grado di riproporre, ad appena un anno dall'uscita della versione originale, una variante migliorata e rivista, peraltro senza dimenticarsi dei possessori della versione precedente, che riceveranno gratuitamente i nuovi livelli e le nuove armi disponibili.

L'unica cosa che non convince è il prezzo, forse un po' troppo alto per un titolo il cui più grande pregio è anche il suo più grande difetto: l'elitarietà. Non tutti capiranno la bellezza di Teleglitch: Die More Edition e chi non è appassionato di retrogaming o non ha vissuto l'epoca a cui il gioco s'ispira (quella di Robotron per intenderci), difficilmente riuscirà a farsi trasportare dagli ambienti pixellosi e mortalmente difficili del titolo. Fatto sta che si tratta di una piccola gemma da provare, anche se non siete appassionati del genere.

8 / 10

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A proposito dell'autore
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Fabio Davide

Contributor

Giocatore fin dalla più tenera età, fagocita di tutto ma digerisce solo i veri capolavori. Dopo 7 anni nel settore del gaming aveva pensato di trovarsi un lavoro nella ristorazione, ma poi ha ceduto al fascino di Eurogamer.
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