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The 3rd Birthday - Parasite Eve

Un altro Natale di sangue per Aya.

Avrei voluto tanto che questo fosse stato un VERO terzo Parasite Eve, ma purtroppo non lo è.

Speravo che rispetto alla versione testata per l'hands-on qualche piccolo rimasuglio del gameplay originale fosse stato integrato, che qualcosa fosse cambiata, ma mi illudevo vanamente.

Questo, ovviamente, non significa che sia brutto, anzi... preso con la giusta prospettiva The 3rd Birthday è senza ombra di dubbio uno sparatutto 3D meritevole d'attenzione.

L'inizio dell'avventura non contribuisce certo a spazzar via le nuvole della nostalgia visto che ancora una volta ci ritroviamo nel periodo natalizio, a New York, con un disastro che sconvolge nuovamente la vita della Grande Mela.

Passato questo approccio "amarcord" però, il gioco prende subito una direzione completamente differente. Si viene sbattuti avanti nel tempo di un anno e si scopre che questo sequel ha più punti in comune con Ritorno al Futuro che con i vecchi Parasite Eve.

La trama di The 3rd Birthday è a dir poco confusa e assomiglia molto a quella di un film di fantascienza di serie B.
Il sistema di controllo può essere configurato ma permangono alcuni problemi con le telecamere.

L'agente Aya, infatti, entra in possesso di un potere chiamato Overdive, di cui vi avevo già parlato nell'ultima anteprima. Questo le permette di prendere possesso dei corpi di altre persone, ma il bello è che questa esperienza può essere fatta anche con individui del passato.

Immagino abbiate già indovinato l'arcano. L'obiettivo di Aya è proprio quello di tornare nel passato per tentare di porre rimedio l'incidente avvenuto 12 mesi prima. Il tema dei viaggi nel tempo è stato trattato moltissime volte nei videogiochi, ma l'approccio scelto da The 3rd Birthday è decisamente originale.

L'idea di tornare nel passato per impedire un'invasione aliena potrebbe tranquillamente essere adattata a una miriade di giochi, ma per quanto possa sembrare banale o già vista, in questo momento non riesco a ricordare neanche un titolo che abbia proposto una cosa simile (è anche lui prossimo alla quarantina, portate pazienza, ndSS).

Le meccaniche di gioco funzionano decisamente bene e, a differenza di altri titoli simili, come il Mindjack già citato in precedenza, non causano stati di nausea al giocatore che impugna saldamente in mano la propria PSP. Quel pizzico di strategia derivante dalla necessita di scegliere il bersaglio da "possedere" per portare avanti i combattimenti garantisce un minimo di profondità in più rispetto ad altri TPS in circolazione.

Il trailer di lancio.

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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