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The A500 Mini Provato, un eccellente ritorno al passato

Ma la magia risiede nei freddi hardware o dentro di noi?

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, orde di Commodore 64 portarono l'universo dell'informatica fra le mura di milioni di case in tutto il mondo, aprendo alla nuova era dell'home computing e dando un forte slancio a quella che, dopo un lungo scivolone, divenne la seconda età dell'oro della neonata industria dei videogiochi.

Ma se il Commodore 64 raggiunse straordinari livelli di diffusione e faticò per lungo tempo a trovare un degno erede, un ridotto numero di fortunati riuscirono infine a mettere le mani sugli ultimi arrivati della famiglia, ovvero l'Amiga 500 e l'Amiga 1000, macchine che dalla metà degli anni '80 misero in imbarazzo le prestazioni di qualsiasi equivalente dell'epoca. La natura multimediale, le capacità di multitasking, la resa grafica senza precedenti, la GUI avanti anni luce e la fluidità aliena rispetto alla concorrenza, erano in grado di far rimanere a bocca aperta chiunque avesse trascorso gli ultimi anni in compagnia del C64.

Oggi però non siamo qui per chiacchierare della storia dei videogiochi ma per tornare a parlare della “nostalgia canaglia” che sta caratterizzando le iniziative di Retro Games Limited, la startup londinese che dopo aver rilasciato The C64 Mini è tornata sulla scena con la The A500 Mini, feticci creati con il solo scopo di solleticare i ricordi più dolci degli appassionati.

The A500 Mini è proprio questo: una celebrazione del computer più noto e diffuso fra quelli emersi dalla linea Amiga, riemerso sotto forma di mini-console con una replica in scala 1:2 che rende onore a una elle macchine più eleganti e visivamente appaganti degli anni '80. Un piccolo oggetto da collezione che sacrifica la fedeltà meccanica – la tastiera infatti non è funzionante – per abbracciare invece una pletora di funzionalità che mirano a replicare e migliorare la tradizionale esperienza dell'Amiga 500.

La macchina riprende tutti i dettagli della classica Amiga 500 in scala 1:2.

Merita tuttavia un elogio la fedeltà della riproposizione, capace di catturare i più piccoli dettagli dell'Amiga 500 per miniaturizzarli sulle sponde della A500 Mini: certo, il colpo d'occhio non sarà appagante come quello della “sorellona” più grande, ma l'architettura alza il sipario su una serie di dettagli inaspettati che spaziano dal LED regolabile fino all'accensione del lumino antistante il vano dischi, che in questo caso assolve una funzione differente.

La A500 Mini arriva con in dotazione un “tank mouse” leggermente più piccolo rispetto all'originale, ma soprattutto con un gamepad liberamente ispirato a quello del Commodore Amiga CD32: si tratta di un pad con doppie corna rovesciate a otto pulsanti e dotato di croce direzionale, molto diverso da quelli del Commodore 64 che si usavano all'epoca ma estremamente funzionale – specialmente grazie alle opzioni di mapping relative ad ogni titolo – nel sostituire le funzioni storicamente relegate a mouse e tastiera.

A piena potenza di fuoco, d'altra parte, la A500 Mini monta veramente tanti cavi fra mouse, controller, alimentatore e collegamento TV, caratteristica che sì, da una parte potrebbe complementare il fattore nostalgia, ma che dall'altra rende le operazioni di cable manegement e l'ingombro effettivo particolarmente impattanti per chi facesse uso di altre console da gioco sul proprio schermo ammiraglio.

Ma cosa succede una volta che si avvia la retroconsole tuffandosi nel vortice della nostalgia? Beh, la prima notizia è che la The A500 Mini include 25 titoli su licenza già preinstallati al momento del primo avvio, raccolti nei confini di un catalogo in stile Netflix che, oltre a fornire un background relativo a ciascun videogioco, ne evidenzia le caratteristiche fondamentali, come ad esempio la presenza o meno del multigiocatore, le periferiche supportate e via dicendo.

I venticinque titoli inclusi su licenza sono accessibili tramite un comodo e dettagliato catalogo.

  • I 25 videogiochi inclusi in The A500 Mini:

Alien Breed 3D, Alien Breed: Special Edition ’92, Another World, Arcade Pool, ATR: All Terrain Racing, Battle Chess, Cadaver, California Games, The Chaos Engine, Dragons Breath, F-16 Combat Pilot, Kick Off 2, The Lost Patrol, Paradroid 90, Pinball Dreams, Project-X: Special Edition 93, Qwak, The Sentinel, Simon the Sorcerer, Speedball 2: Brutal Deluxe, Stunt Car Racer, Super Cars II, Titus The Fox: To Marrakech And Back, Worms: The Director’s Cut, Zool: Ninja Of The “Nth” Dimension, Citadel (scaricabile dal sito del produttore).


Il vero selling point del prodotto, d'altra parte, risiede nella possibilità di scaricare un loader dal sito del produttore e, previa l'installazione su una qualsiasi chiavetta USB formattata in Fat32, inserire nella directory qualsiasi videogioco in formato WHDLoad. Ciò vuol dire che l'offerta iniziale non rappresenta altro che un pacchetto di benvenuto “ufficiale” destinato ad essere ampliato e ricamato attorno alle esigenze e soprattutto ai ricordi di qualsiasi utente.

Ciò, ovviamente, significa che tornerà estremamente utile la possibilità di modificare le impostazioni di qualsiasi titolo per ottenere una riproduzione senza intoppi: se a volte è sufficiente variare tra la modalità in 50 o 60Hz per risolvere la maggior parte dei problemi grafici, poter smanettare con i settings di qualsiasi titolo caricato consente di evitare qualsivoglia difetto di compatibilità, specialmente se consideriamo la possibilità di eseguire i software scritti per macchine più recenti come la A1200.

Nel corso della nostra prova abbiamo messo mano ai titoli su licenza disponibili nel catalogo integrato, scoprendo un'emulazione fluida e appagante che non risente minimamente della necessità di utilizzare una tastiera virtuale: il mapping del controller e il tank mouse sono più che sufficienti per destreggiarsi su qualsiasi sponda, anche su quelle dei numerosi titoli strategici che costellavano l'offerta dell'Amiga 500. Certo, qualche volta capita di sentire la mancanza della tastiera – e purtroppo non abbiamo potuto testare la compatibilità di quelle USB – ma l'hardware e le periferiche se la cavano egregiamente anche sui terreni più complessi.

Anche con il pad del CD32 tutti i titoli in catalogo sono accessibili, ma talvolta si sente la mancanza della configurazione mouse e tastiera.

C'è però un'ingombrante domanda che non siamo riusciti a toglierci dalla testa per l'intera durata della prova: a chi è destinato un prodotto come la The A500 Mini? Certamente non è un'opzione per i puristi del retrogaming, coloro che valutano “l'originale” come l'unico sentiero dorato per tuffarsi nel passato, e allo stesso modo – con un prezzo che oscilla fra i 129 e i 139 Euro – non sembra destinata a tutti coloro che il catalogo di Amiga lo riproducono ormai da anni senza il benché minimo sforzo sulla propria piattaforma PC.

Sembra, dunque, che la A500 Mini sia una mini-console indirizzata verso le esigenze dei “casual retrogamer”, tutti coloro che desiderano abbracciare un'epoca scomparsa attraverso una macchina al limite del plug-and-play che richiede il minimo sforzo per ottenere il massimo risultato. Una macchina che, al contempo, si presenta come un piccolo oggetto da collezione capace di racchiudere tutto il fascino retrò delle forme dell'Amiga 500 sotto una scocca decisamente meno ingombrante.

La qualità dei materiali è eccellente, la resa estetica è ottima e non lesina minimamente sull'attenzione al dettaglio, mentre il software si comporta benissimo, offrendo a chiunque la possibilità di ricamare il proprio personale catalogo seguendo pochi semplicissimi passi.

D'altra parte, per quanto queste reliquie moderne spingano a tavoletta sull'acceleratore della nostalgia, riescono raramente a replicare l'esperienza d'annata: le sensazioni accompagnate dai flebili rumori dei circuiti elettrici, dall'odore dei floppy disk nuovi di zecca, dal fascino che ciascun software ignoto si portava appresso, sono infatti spesso legate alla spensieratezza dell'infanzia, e non basterà mai la replica di un semplice medium per riportare a galla emozioni sopite.

Le impostazioni relative a ogni titolo in catalogo, e soprattutto a quelli aggiunti tramite loader, possono essere personalizzate per un'esperienza ottimale.

Il rischio più concreto è quello di accendere la console, lanciare qualche titolo, fare qualche partita veloce, per poi rendersi conto che la “magia” che cercavamo non risedeva nelle fredde caratteristiche dell'hardware né sui fondali delle avventure che si srotolavano su schermo, ma solo dentro di noi.

Ciò detto, la The A500 Mini rimane una eccellente mini-console capace di rendere omaggio come meglio non si poteva a un pezzo indelebile della storia dei videogiochi, accompagnata da periferiche più che ottime e da una libertà nella personalizzazione che infiocchetta il pacchetto alla perfezione, fornendo agli appassionati tutti gli strumenti necessari per compiere un tuffo appagante nell'intramontabile storia dell'Amiga 500.

Avatar di Lorenzo Mancosu
Lorenzo Mancosu: Cresciuto a pane, cultura nerd e videogiochi, i suoi primi ricordi d'infanzia sono tutti legati al Super Nintendo. Dopo aver lavorato dentro e fuori dall'industry, è finalmente riuscito ad allontanarsi dalle scartoffie legali e mettere la sua penna al servizio di Eurogamer.it.
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