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The Dishwasher: Vampire Smile

Il lavapiatti è tornato!

Indipendentemente dal fatto che siate videogiocatori casual o hardcore, è probabile che il nome "James Silva" non vi dica granché, ma se negli ultimi anni avete seguito il panorama indie, allora saprete benissimo di chi si tratta e di quali sono stati i suoi recenti successi.

Nel 2009 questo "illustre sconosciuto" regalò al mondo The Dishwasher: Dead Samurai, un piccolo capolavoro nel campo dei picchiaduro bidimensionali a scorrimento incentrato su una feroce lavapiatti zombi, impegnato a combattere contro ogni genere di atrocità. Ora, a due anni di distanza dal suo debutto su XBLA, James è tornato.. e con lui anche il suo "storico" lavapiatti!

Vampire Smile ripropone infatti la figura di del lavapiatti, affiancandogli però una seconda protagonista, Yuki la prigioniera. La modalità storia può essere dunque affrontata alternando l'utilizzo dei due personaggi per conoscere così le loro rispettive storie ed i motivi che li hanno portati a trovarsi in situazioni che definire terribili sarebbe un eufemismo.

Il viaggio dei due protagonisti, suddiviso in 13 sanguinosi scenari dal sapore onirico in cui realtà e sogno si fondono in una cosa sola, è infatti ricco di insidie e il level design, cupo e angosciante, non fa che rendere l'esperienza di gioco ancor più suggestiva e intensa di quanto non fosse quella del primo capitolo della serie.

Nel corso del gioco avrete modo di potenziare le vostre armi presso appositi negozi.

Lo stile, cupo e angosciante, contribuisce a creare un'atmosfera malsana e disturbante ai limiti della follia in cui l'unico colore a spiccare è il rosso... il rosso del sangue. Vampire Smile è infatti un prodotto estremamente violento e sin dai primissimi minuti non fa nulla per nascondere la sua sanguinosa natura.

Sfruttando una delle tante armi a disposizione del proprio personaggio di turno è infatti possibile esibirsi in attacchi tanto letali quanto brutali, in un tripudio di sangue e dissennata violenza che permane per tutto il corso dell'esperienza.

Il gameplay, in apparenza semplice ed immediato, nasconde inoltre una buona profondità che si traduce in una progressione difficile ma al tempo stesso estremamente gratificante. E i motivi di ciò sono derivano non solo da un'IA estremamente aggressiva, con nemici in grado di mettere in serie difficoltà chiunque non sia in grado di padroneggiare le meccaniche di attacco in tempi ragionevoli, ma anche dalla varietà delle mosse eseguibili, comprensive di prese, combo e attacchi speciali.

Gli scontri sono frenetici e all'insegna della massima intensità.

Ogni arma presenta una move list unica e originale, profondamente diversa rispetto alle altre, che si dimostra più o meno adatta alle specifiche situazioni che si è chiamati a superare. Il fulcro dell'esperienza è proprio questo, capire quali sono i momenti migliori per sfoderare questa o quell'arma.

Con il passare delle ore la padronanza del combat system si fa via via più importante, e questo specie durante le immancabili boss fight che scandiscono la progressione nell'avventura; affrontare i nemici che difendono la fine degli scenari è infatti tutt'altro che semplice, e questo nonostante i loro schemi di attacco siano fondamentalmente semplici da prevedere. Ogni scontro è infatti caratterizzato da un gran numero di nemici "minori" la cui presenza complica non poco l'eliminazione del bersaglio più pericoloso.

Questo genere di problematiche possono essere tuttavia arginate, almeno in parte, ricorrendo alla co-op, disponibile sia in locale che online, per un massimo di due giocatori.

La presenza di due personaggi si rivela infatti determinante nell'ottica del multiplayer, poiché oltre a semplificare gran parte dei combattimenti, si rivela un'ottima scusa per apprezzare le leggere variazioni narrative apportate alla storyline... e questo senza contare che l'esperienza, se condivisa con un amico, risulta sorprendentemente divertente e appagante, specie nel caso in cui si opti per una difficoltà più alta di quella predefinita.

I primi 15 minuti.

In definitiva, considerando la qualità complessiva dell'esperienza, la presenza di una pregevole co-op e la presenza di modalità secondarie con cui mettere alla prova le proprie abilità, The Dishwasher: Vampire Smile si dimostra dunque un titolo di ottima fattura che testimonia l'ormai evidente salto di qualità fatto dalle produzioni Live Arcade più recenti.

A fronte di un gameplay semplice ma gratificante e di uno stile grafico a dir poco accattivante, questa piccola gemma indie saprà senz'altro soddisfare tanto gli appassionati della categoria quanto eventuali neofiti in cerca di un nuovo titolo arcade da aggiungere alla propria collezione.

The Dishwasher: Vampire Smile è disponibile su XBLA al prezzo di 800 Microsoft Point.

8 / 10

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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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