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The Division: New York Underground - recensione

C'è da estinguere un fuoco sotto Manhattan.

New York Underground è il primo DLC a pagamento uscito per The Division, in esclusiva temporale per Xbox One e PC, il 28 Giugno 2016, a quasi quattro mesi di distanza dal lancio del primo MMO targato Ubisoft e sviluppato da Massive Entertainment. Sono stati quattro mesi molto tormentati per The Division; il gioco è una grande scommessa per Ubisoft, che sfrutta un universo ideato da Tom Clancy's per dare vita ad un genere per molti aspetti nuovo. Altissime erano le aspettative per questo titolo, sin dalla sua prima presentazione all'E3 2013, tanto da essere diventato il gioco del produttore francese che ha venduto il maggior numero di copie nella prima settimana.

Purtroppo però The Division è stato afflitto in questi mesi da molti bug e glitch, sopratutto sulla piattaforma PC dove (si vocifera) in molti hanno abbandonato il titolo a causa delle violazioni del codice di gioco di alcuni utenti. Immediatamente Massive Entertainment e Ubisoft sono corse ai ripari, pubblicando patch su patch per migliorare l'esperienza di gioco. I loro sforzi, concentrati alla risoluzione dei diversi problemi, hanno probabilmente impedito agli sviluppatori di migliorare un altro aspetto delicato di questo genere: l'endgame.

Come molti di voi sanno bene, se state leggendo queste righe, l'endgame di un MMO è l'anima stessa del gioco: raggiungere il livello massimo è solo il primo step di una lunghissima avventura alla ricerca del loot perfetto, passando per ore e ore di farming. Tutti questi elementi tipici del genere sono certamente presenti in The Division anche se, almeno nelle prime settimane del gioco, sono stati piuttosto carenti. Fino al 28 Giugno The Division aveva ricevuto tre grandi aggiornamenti, che hanno sensibilmente migliorato l'esperienza di gioco, sistemando e perfezionando proprio quegli aspetti che affliggevano i giocatori portandoli alla frustrazione: loot e crafting.

New York Underground ha tutte le carte in regola per trasformare The Division in un vero MMO, caratterizzato da tanti contenuti endgame.

Con l'uscita di questo primo importante DLC, The Division diventa un vero MMO, in cui i giocatori sono sommersi dal loot e possono passare ore a divertirsi alla ricerca delle combinazioni perfette, concentrandosi su tutte le attività che propone l'endgame. La formula più interessante che offre il gioco non è tanto l'ambientazione o l'impatto estetico, per quanto notevole, ma l'intero ecosistema di combattimento. La complessità della struttura base (DPS, robustezza, potenza abilità, critico, assorbimento armatura, ecc.) rende sempre molto varia la caratterizzazione di un personaggio, tanto che a parità di Game Score due PG possono essere molto differenti tra loro, sia come specializzazione che come abilità.

Underground ci catapulta in una New York che conosciamo solo marginalmente: il sottosuolo. Attraverso una brevissima missione, a sud della nostra base operativa, scopriamo che alcuni Purificatori hanno preso il controllo della New York sotterranea e con l'ausilio di nuove armi, infarcite di napalm, vogliono portare il loro dominio di terrore anche in superficie. Ovviamente la Divisione non può permetterlo. Proprio per questo motivo è stata costruita una seconda base operativa sotto quella originale: The Terminal.

Per potervi accedere dobbiamo completare la missione di cui sopra ed essere di livello 30. Il centro operativo di The Terminal è situato sotto le poste centrali di New York e da quel punto si può avere un accesso completo ai sotterranei di tutta Manhattan, collegata con la metropolitana parzialmente ripristinata dagli agenti JTF. I purificatori e le altri fazioni che hanno approfittato dei sotterranei hanno creato dei veri e propri centri di terrore che vanno sgominati uno ad uno. Accedendo al Terminal (la nuova area sociale situata sotto la Base Operativa) possiamo affrontare i nuovi e potenti nemici con missioni sempre diverse, modificando a piacere la difficoltà di ognuna di esse ed aggiungendo ostacoli e dinamiche che renderanno sempre più complessa ogni missione.

Il level design scelto da Massive Entertainment fa un ottimo uso della proceduralità, sfruttando asset predefiniti per dare vita ad ambientazioni sempre diverse.

In qualunque missione potremo recuperare nuovi collezionabili e in alcune casse potremo anche trovare oggetti alta gamma di qualità superiore, in base alla difficoltà e ai modificatori prescelti. Oltre all'ovvio loot, lasciato dai boss, riceveremo anche una ricompensa al completamento del livello. Non troveremo solo oggetti come premio, ma anche punti esperienza che alzeranno il nostro rank di Underground. I vantaggi effettivi di questo nuovo sistema di gradi sono principalmente due: poter acquistare oggetti o progetti di qualità superiore in base al nostro livello, alla stregua di come già avviene nella Zona Nera e ricevere, ad ogni level up, un pacchetto con ghiottissime ricompense di alto valore.

La nota più interessante delle nuove ambientazioni è la pseudo-casualità delle stesse. Massive Entertainment ha infatti usato uno stratagemma già visto, ma comunque molto intelligente, per rendere ogni missione sempre nuova, progettando delle aree predefinite e programmando un algoritmo che le combinasse tra loro in modo procedurale. Il risultato è interessante perché si prova una sensazione d'imprevidibilità, che rende meno noioso il susseguirsi delle missioni, almeno per le prime ore di gioco. Le nuove ambientazioni sono molto particolareggiate e suggestive e il level design è costituito da un groviglio di cunicoli e saliscendi, che nulla ha da invidiare ai dungeon di Skyrim e Diablo.

Le novità subentrate con l'aggiornamento 1.3, pubblicato in contemporanea con il DLC, sono ancora molte. La prima riguarda l'introduzione di un nuovo livello Zona Nera: il 231+. Qui troveremo nemici fino al livello 35 (come se quelli al 34 non fossero abbastanza tosti) nella ZN 5 e 6, andando a scalare nelle altre aree. Inoltre, sono state introdotte nuove armi: una per ogni archetipo e due nominali. Sono cinque invece i nuovi set, quattro per i possessori del DLC e uno per chi non lo possiede. Tra le armi introdotte, quella che ci ha convinto di più è il G36: un fucile d'assalto che si diverte a fare il mitra, caratterizzato da statistiche molto elevate e, se abbinato al set giusto, in grado di rivelarsi particolarmente forte.

Cover image for YouTube videoTom Clancy’s The Division - Espansione 1 - New York Underground Trailer [IT]

Le novità più interessanti introdotte dal nuovo DLC sono la ricalibrazione delle armi e il loro bilanciamento. Abbiamo assistito in questi mesi al predominio dell'accoppiata fucile di precisione e mitra e il totale abbandono di tutti gli altri archetipi. Massive Entertainment, per differenziare e migliorare l'esperienza di gioco, ha pensato bene ad un ribilanciamento, cercando di non nerfare troppo gli archetipi più usati e buffando gli altri. Dalle prime impressioni il risultato è vincente: abbiamo trovato i fucili a pompa molto più devastanti e la possibilità di stunnare è davvero utile e determinante. Le mitragliatrici hanno ricevuto il buff minore, ma con i bersagli allo scoperto riescono davvero a fare la differenza se utilizzate con la compartecipazione del gruppo. I fucili d'assalto sono ora più equilibrati e vanno sempre presi in considerazione con i giusti talenti. Molto forte anche la nuova pistola X45.

La ricalibrazione delle armi è davvero quella marcia in più che ci voleva; possiamo cambiare un solo talento utilizzando Crediti Phoenix e un nuovo materiale, ovvero il kit armi. C'è stato anche una riorganizzazione dei vari mercanti e l'introduzione di un Venditore nel Terminal che tiene conto del rank Underground. Il nuovo livello difficoltà Eroico è stato applicato anche alle missioni giornaliere e alle incursioni già esistenti, offrendo una sfida più variegata agli Agenti più esperti.

La nuova incursione Dragon's Nest è situata in Hell's Kitchen e ci vedrà impegnati a sgominare l'ultimo avamposto dei Purificatori, che questa volta si avvantaggiano di una nuova arma: un piccolo veicolo radiocomandato che incendia con un esplosione tutto quello che raggiunge. Inutile dire che il fuoco è il protagonista di questa nuova incursione, in cui il drop è lasciato dai boss intermedi in più fasi. La boss fight conclusiva è un'interessante variante di un assedio infuocato, in cui dovremo sconfiggere un nuovo veicolo che dà fuoco a qualsiasi cosa, rendendo quasi impossibile trovare un riparo. La sincronizzazione con gli altri agenti è necessaria per attivare degli estintori a base d'acqua e mettere fuori gioco il nemico. A breve pubblicheremo una minuziosa guida al riguardo, che entrerà più nei dettagli. Complessivamente molto dinamica e interessante, questa incursione è a mio parere la più bella presente nel DLC, grazie al fuoco che ci costringe a trovare soluzioni sempre nuove e stimolanti per superarla.

Il boss finale è un veicolo sputa fiamme in grado di incendiare qualsiasi riparo.

Nonostante qualche problema tecnico dei primi giorni, tra bug e glitch vari, la nuova espansione ci è piaciuta molto e vale il prezzo del biglietto. Nel caso poi abbiate preso il season pass ha ancora più senso. La novità endgame apportata con Underground è una piacevole ventata di aria fresca ed offre una buona e più semplice alternativa alla Zona Nera per cercare loot migliore. Menzione d'onore al nuovo bilanciamento armi che, sebbene ancora non perfetto, finalmente rende più interessante la ricerca del loot e la conseguente calibrazione dell'equipaggiamento.

Anche se ci duole ammetterlo, il nerf dei due set Sentinella e Assalitore era necessario per variare un po' il gioco e migliorare le combinazioni esistenti, che ora acquistano maggior interesse. L'aggiunta di progetti armi acquistabili con Crediti Phoenix e il nuovo venditore nel Terminal è un intelligente mossa per rivitalizzare questa valuta, ormai quasi del tutto abbandonata. Nonostante la strada da fare per migliorare The Division sia ancora tanta, Massive Entertainment ha dimostrato con questo DLC di potercela fare.

8 / 10

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Massimiliano Cesare Brandini

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