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The Last Guy

Arriva il pifferaio magico.

Le variazioni in fatto di level design e nemici sono importanti per ridurre il senso di ripetitività globale, così come particolarmente brillante è l'idea di avere inserito dei particolari cittadini VIP che -se salvati tutti- danno accesso a speciali livelli bonus. Alcuni zombie si lanceranno all'inseguimento del nostro ultimo uomo, altri giganti alieni insettoidi seguiranno percorsi predeterminati e i nemici Spora oscureranno il cammino obbligando il giocatore a ricorrere alla mappa termica perdendo così di vista gli altri assalitori per qualche interminabile secondo di terrore. Da segnalare inoltre la presenza degli immancabili power-up (tra cui oggetti per bloccare temporaneamente i nemici, teletrasporti, ricariche della stamina e molto altro...), capaci di aggiungere ulteriore pepe ad una formula già gustosamente adrenalinica.

La chiave di The Last Guy sta nelle scelte effettuate di volta in volta, e l'inclusione di classifiche online specifiche per ogni livello non fa altro che aggiungere punti alla voce "rigiocabilità": l'ideale insomma per lanciarsi in sfide appassionanti durante una pausa forzata di disintossicazione da Super Stardust HD.

A dispetto di quanto di positivo elencato fino ad ora, il gioco delude tuttavia in un paio di ambiti. Il principale riguarda il rilevamento del contatto (rigorosamente one-hit-kill come da tradizione old school...) con gli avversari. Chiunque abbia osservato con un minimo di attenzione le foto satellitari di Google Maps avrà notato grattacieli inclinati in diagonale e stranezze architettoniche di ogni tipo, e il fatto che tutto ciò sia integrato nel gameplay può costituire occasionalmente un ostacolo fastidioso e vagamente frustrante -dal momento che non sempre i nemici saranno perfettamente visibili a schermo e la morte potrebbe attendervi proprio dietro quella porzione di cammino un po' confusa.

Risulta inoltre non del tutto convincente l'idea che, pur avendo raggiunto il totale necessario di civili da salvare, sia possibile rituffarsi nel vivo dell'azione per cercare altri sopravvissuti rischiando tuttavia di morire, compromettendo così l'intero risultato raggiunto (e dovendo nel caso ripetere da capo l'intero livello). Durante le prime partite è dunque necessariamente consigliabile arrivare alla soglia minima di cittadini da portare al sicuro e trascorrere il tempo rimasto direttamente nelle zone di fuga piuttosto che rischiare di dovere ricominciare da zero sacrificando preziosi minuti di gioco.

Studiate attentamente la struttura dei vari livelli...E ricordate che la via più diretta spesso è quella da evitare.

Tutto ciò compromette leggermente il valore complessivo di The Last Guy, e bastano davvero poche ore per accorgersi dei difetti del comunque apprezzabile titolo made in Sony.

Tenete duro però, o magari assaporatelo a piccole dosi: alla fine il fascino peculiare del gioco vi conquisterà. Le divertenti grida di aiuto, gli strampalati versi dei mutanti e le teatrali urla dei civili vi regaleranno più di un sorriso, senza contare poi le intelligenti meccaniche ludiche permeate di strategia e subdolamente intrecciate con la perenne ricerca di nuovi punteggi record.

Fosse stato più costoso, avremmo probabilmente rivisto (verso il basso) il punteggio finale, ma per 7.99¤ il gioco vale la candela. The Last Guy è insomma un altro discreto esempio di gioco per PSN semplice e divertente, anche se non certo imprescindibile.

7 / 10

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A proposito dell'autore

Marco Mottura

Contributor

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