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The Legend of Zelda: Ocarina of Time 3D

Un ritorno leggendario.

E così Nintendo per lanciare una console nuova di zecca come il 3DS sceglie di riproporre un gioco ormai vecchio di 12 anni. Una mossa dettata dalla follia? Per niente. Non quando il gioco di cui parliamo è Ocarina of Time, a tutt'oggi considerato non solo uno dei migliori episodi della saga di Zelda, ma anche uno dei migliori videogiochi in assoluto.

La versione per 3DS di questa avventura straordinaria sfrutta buona parte delle caratteristiche della nuova console e noi abbiamo avuto occasione di provare in anteprima tre sezioni del gioco completo: Kokiri Forest, Deku Tree e Gohma. Nomi che diranno poco a chi non conosce il gioco, ma che, ne siamo certi, scalderanno il cuore a tutti gli altri. Si tratta, in sostanza, di un antipasto che permette di familiarizzare con i controlli.

La presenza del touch screen ottimizza l'uso dell'equipaggiamento e la gestione degli aspetti secondari del gioco.

Le novità ci sono a partire da subito. La grafica originale è stata tirata a lucido e portata ai livelli sostenibili dalla 3DS, che sono assai più alti rispetto alle precedenti portatili di Nintendo.

Nessuna rivoluzione in termini di ambienti ma una buona mano di vernice a base di texture molto più dettagliate e personaggi meglio definiti.

L'effetto cosmetico sortisce i suoi risultati e fa un buon lavoro nel rendere attuale un gioco che, almeno dal punto di vista strutturale, non ha comunque mai smesso di esserlo.

È però nel sistema di controllo che si apprezzano le migliorie più consistenti. L'uso del touchscreen rende estremamente più comoda l'interazione con gli oggetti nell'inventario, con le icone, le informazioni e la mappa.

Equipaggiare Link con un oggetto non richiede più l'uscita dal gioco per aprire il menu relativo, bensì un semplice tocco. Una caratteristica che torna molto utile nell'esplorazione dei dungeon, dov'è spesso necessario utilizzare oggetti diversi in base alla situazione. Per non parlare della comodità di avere armi e pozioni sempre a portata di mano.

Un'altra novità interessante è quella che sfrutta la presenza del giroscopio della console per alcune sequenze da giocare in prima persona. È infatti possibile osservare il mondo di Hyrule attraverso gli occhi di Link per guardarsi intorno alla ricerca di percorsi e anche per utilizzare alcune ami particolari, come le catapulte.

Il modo in cui questo avviene è tecnicamente spettacolare, dato che basta muovere fisicamente la console per cambiare la visuale sullo schermo, ma in realtà cozza contro quello che è il limite principale del 3D, che richiede un posizionamento abbastanza preciso rispetto ai nostri occhi per potere essere usato. L'idea è eccellente ma con ogni probabilità sarà prassi comune disattivare la terza dimensione durante questi passaggi.

Un peccato, perché nelle situazioni normali, cioè con la buona vecchia visuale in terza persona, il 3D svolge un ottimo lavoro. I familiari paesaggi che fanno da sfondo alla storia non sono mai stati così vividi e realistici, garantendo una sensazione di immersione piuttosto coinvolgente grazie all'ampia profondità di campo.

Anche in questo caso la presenza della terza dimensione non si rivela essenziale in termini di gameplay. Va più vista come una semplice aggiunta, sebbene molto gradita, che impreziosisce un'esperienza di gioco già di per sé indimenticabile.

Non c'è dubbio che, nonostante sia stato già più volte riproposto, qualunque fan della serie vorrà mettere le mani su questa nuova edizione e a chi non conosce il gioco non possiamo che consigliare caldamente di tenerne in considerazione l'acquisto. Non ci si può dire videogiocatori senza essere passati da questo capolavoro senza tempo.

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Mike Ortolani

Contributor

Dopo un passato di musicista, incontra il buon Silvestri che lo coinvolge con Eurogamer. Mike ne è entusiasta, ma nel suo animo è ancora abbastanza sicuro di essere un musicista.
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