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The Legend of Zelda: Spirit Tracks

Capolavoro al binario 4?

Ricordo ancora lo shock sui forum di mezzo mondo: era il 2001 e, durante il suo attesissimo Spaceworld, Nintendo mostrò per la prima volta quello che subito venne ribattezzato come "Celda". Link in versione cartoonosa e vagamente super deformed, per un cambio di direzione artistica indubbiamente imprevedibile e sconvolgente, tutto colori brillantissimi ed espressioni fumettosamente teatrali. E come dimenticare i ciglioni neri alla Elio e le Storie Tese sul tondeggiante visino dell'elfo più famoso dei videogame? Ah, che polemiche, che tempi!

Due anni dopo Wind Waker arrivò finalmente nei negozi, dividendo ancora una volta critica e pubblico: da una parte i fan esaltati da uno Zelda così dirompente e particolare, in brodo di giuggiole di fronte a uno cel-shading straordinariamente comunicativo ed emozionale, dall'altra i detrattori non esattamente conquistati dal setting marinaresco e da certi passaggi dell'avventura non del tutto riusciti (vedi l'insipidissima ricerca della Triforza).

Twilight Princess ha successivamente sancito il ritorno della saga ad atmosfere meno solari e spensierate, per un titolo dalle venature dark che è stato costruito come celebrazione e omaggio al leggendario ed indimenticabile Ocarina of Time.

Lo spirito fanciullesco di Wind Waker non è ad ogni modo rimasto una parentesi a sé stante: nel 2007 Phantom Hourglass ha visto nuovamente Link indossare i panni del marinaio ciglione in occasione del debutto della storica serie su Nintendo DS, e la stessa impronta è stata conservata anche per il suo sequel diretto, l'imminente The Legend of Zelda: Spirit Tracks.

Il Phantom in azione, con la traiettoria disegnata via pennino.

Eiji Aonuma, l'uomo incaricato di dirigere l'epopea della Triforza da sua maestà Shigeru Miyamoto in persona, ha infatti dichiarato ai nostri microfoni durante la sua ultima trasferta londinese: "Sulle console portatili come il DS il cel-shading risulta essere lo stile più opportuno per rappresentare al meglio Hyrule. Scegliendo una direzione artistica più realistica si dovrebbero rispettare maggiormente le proporzioni tra personaggi e oggetti, con l'effetto di far diventare il protagonista troppo piccolo.

Optando invece per uno stile grafico più cartoonoso possiamo fare in modo di creare avventure in cui i giocatori possono orientarsi più agevolmente, identificando gli oggetti chiave a dispetto di qualche incongruenza nelle distanze o nelle proporzioni".

Ambientato a 100 anni di distanza dall'odissea nautica di Phantom Hourglass, Spirit Tracks conserva insomma la stessa attitudine fresca e serena del predecessore, variando comunque in maniera netta il setting di gioco: lo sconfinato oceano blu ha lasciato il posto a vastissime praterie attraversate da rotaie, e il prode eroe hylia ha abbandonato le vesti di navigante per assumere il ruolo di apprendista capotreno.

L'esplorazione del mondo avverrà dunque rigorosamente su rotaie (con nuove aree che andranno ad aprirsi come veri e propri interscambi ferroviari!), e dopo le passeggiate sul dorso di Epona e le traversate a bordo del King of Red Lions e della S.S. Linebeck questa volta vi ritroverete a manovrare nientemeno che un treno a vapore.

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Marco Mottura

Contributor

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