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The Saboteur

La nobile arte del sabotaggio.

Chiariamolo subito: The Saboteur non è "il solito" gioco ambientato nella Seconda Guerra Mondiale. Il progetto, attualmente in cantiere presso le officine di Pandemic Studios, vuole infatti prendere le distanze dalla pletora di produzioni a sfondo bellico cui anni di passione videoludica ci hanno ormai abituati. Non si tratterà pertanto di rivivere per l'ennesima volta una delle più tristi pagine della storia umana, ma di affiancarci al protagonista e aiutarlo a compiere i suoi propositi di vendetta.

Ai nostri microfoni, lo stesso Tom French, Lead Designer del titolo, ha dichiarato che l'intero team non voleva affatto raccontare la classica storia del soldato impegnato al fronte e intento a riportare la pace nel mondo. Nessuna trincea, nessun campo di battaglia e nessuna operazione militare da portare a termine. La trama narrata in Sabouteur sarà invece più personale, è in effetti la rivalsa di un solo uomo: non un militare delle forze alleate, bensì un comune civile. Ecco perchè ci ritroveremo nei panni di Sean Devlin, meccanico e pilota irlandese recatosi in Francia per una serie di gare automobilistiche. Siamo nei primi anni 40, in una splendida Parigi purtroppo tenuta in catene dallo spietato regime nazista.

Usufruire di un protagonista così delineato offre al titolo la possibilità di intrecciare due archi narrativi, il primo più intimo, basato sulle pulsioni personali di Sean, e un altro dotato di respiro più ampio, in cui verranno mostrati gli effetti dell'occupazione tedesca sulla città. Tale aspetto viene altresì evidenziato dal carattere peculiare del nostro eroe, amante del whisky liscio e della compagnia di belle donne, nonché di possenti bolidi a quattro ruote. Un irlandese cazzuto e un po' sbruffone quindi, ma audace e motivato al punto giusto da rivendicare gli affetti perduti a causa della guerra arrivando a sfidare le milizie che tengono in pugno Parigi.

Costui sembra De Niro ne Il Padrino 2, ma in realtà si tratta proprio di Sean Devlin.

Avendo acquisito importanti lezioni con i due Mercenaries, Pandemic riproporrà una struttura di gioco aperta e decisamente vasta, pur mantenendo un plot armonico, scorrevole e intrigante sino alla conclusione dell'avventura. French pertanto dichiara: "Tutte le missioni e gli obiettivi rientreranno nella storia di Sean. Con Mecenari abbiamo appreso il modo di introdurre il giocatore in una determinata area di gioco, fornirgli una specifica missione e a seguito di ciò innescare altri eventi che servano a far proseguire la trama". Un concept del genere servirà a mantenere inalterata la libertà d'azione del giocatore, senza distrarlo troppo dagli eventi salienti del titolo. Sono ovviamente contemplate diverse missioni secondarie, che porteranno il protagonista a deviare in alcuni casi dagli obiettivi principali. Essendo Sean un pilota alquanto spericolato, potete star certi che lo vedremo a bordo dei più svariati mezzi dell'epoca.

Sean è un uomo che da solo si oppone all'intrusione tedesca, ma non scordiamoci che la Parigi del gioco sarà comunque una enorme città dotata di vita. Con le sue azioni, Sean si guadagnerà pertanto la stima dei cittadini e della resistenza, e proprio da essi trarrà missioni alternative, oggetti e quant'altro gli sia necessario per liberare uno ad uno i quartieri del capoluogo francese. I progressi conseguiti infonderanno sempre maggior coraggio nella popolazione, la quale non esiterà a collaborare con coraggio in alcune delle sue peripezie. Tale libertà si riversa anche nell'approccio tattico a discrezione del giocatore, il quale si troverà ad agire diversamente a seconda dei casi e delle opportunità.