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Theatrhythm Final Fantasy: Curtain Call - review

Una splendida sinfonia portatile.

Il primo Theatrhythm venne realizzato da Square Enix per festeggiare i 25 anni di Final Fantasy. L'idea era quella di offrire ai giocatori un'esperienza diversa dal solito, sfruttando uno dei pochi elementi di qualità rimasti alla saga dopo un lento declino generale: la musica.

Il progetto si rivelò piacevole e interessante, nonostante la struttura poco coinvolgente del Series Mode e il ridotto numero di canzoni presenti nella cartuccia. L'esperienza era ispirata, gradevole e perfettamente in linea con l'idea di celebrazione che le aveva dato vita.

Con Curtain Call, Square Enix ha cercato di aggiustare il tiro sotto ogni punto di vista, riuscendo a creare un'esperienza migliore della precedente. Ancora una volta ci troviamo di fronte a un gioco musicale la cui track list pesca a piene mani dalla storia di Final Fantasy.

Considerata la qualità media delle colonne sonore della serie, capirete da soli le potenzialità di una scaletta ben ponderata. Questa volta il gioco contiene più di 200 canzoni prese dai vari capitoli di Final Fantasy, senza lasciare indietro nemmeno episodi meno popolari come Crystal Chronicles (le cui musiche, tra l'altro, erano eccezionali). Un bel passo avanti rispetto al precedente episodio!

I brani del gruppo EMS devono essere sbloccati e non sono moltissimi. Peccato!

Per essere sicuri di creare un prodotto in tutto e per tutto superiore al primo Theatrhythm, gli sviluppatori hanno modificato l'intera struttura di gioco. Dopo una manciata di tutorial che spiegano le dinamiche di gameplay e i nuovi sistemi di controllo (oltre al touch screen ora si possono usare i tasti fisici della console, oppure optare per una soluzione ibrida), Theatrhythm invita il giocatore a scegliere quattro personaggi presi da vari episodi della saga.

In base alla selezione, vengono sbloccati i primi brani da affrontare, ovviamente legati ai capitoli da cui arrivano gli eroi scelti. A quel punto non si deve fare altro che iniziare a giocare e, canzone dopo canzone, accumulare esperienza per far salire di livello i personaggi e sbloccare gradualmente la gran quantità di contenuti presenti nella cartuccia.

Chiunque abbia già accumulato un minimo di pratica con il capitolo precedente troverà il gameplay assolutamente identico, notizia positiva, considerando quanto divertente riuscisse ad essere già il primo Theatrhythm.

I vari brani sono divisi in tre tipologie, a seconda del ruolo che avevano nel gioco originale. I temi delle battaglie, normali o contro i boss, sono racchiusi nel gruppo BMS; le musiche più rilassate (che spesso comprendono anche i temi dei personaggi) rientrano nella categoria FMS; i brani associati a scene importanti, invece, fanno parte del gruppo EMS.

Le BMS, ritmate e cariche di tensione drammatica, vengono giocate con uno stile frenetico, toccando lo schermo quando gli appositi segnali raggiungono l'icona accanto al personaggio di riferimento. Ai tocchi singoli si affiancano le pressioni prolungate e gli slide in varie direzioni, creando pattern sempre più complessi a seconda del brano e del livello di difficoltà selezionato.

Le canzoni del gruppo FMS, invece, sono legate a un altro tipo di gameplay. In queste fasi il giocatore deve seguire con il pennino una serie di linee curve raffigurate sullo schermo. Per questo tipo di gameplay abbiamo avuto qualche difficoltà con il sistema di controllo basato sui tasti fisici, visto che il circle pad si è rivelato più lento e meno preciso dell'ottimo pennino.

Le Quest sono sempre piacevoli e permettono di raccogliere collezionabili e oggetti utili da usare per migliorare le proprie prestazioni.

Canzone dopo canzone, i personaggi salgono di livello e acquisiscono abilità sempre più utili per migliorare le proprie prestazioni nel gioco. Il modo migliore per monitorare i progressi effettuati, tuttavia, è tenere d'occhio gli elementi sbloccati.

Giocando a Curtain Call, infatti, si ottengono nuovi personaggi giocabili (per un totale di 25), una vasta gamma di canzoni, nuove modalità e carte collezionabili da ammirare nell'apposita galleria.

Il fiore all'occhiello del nuovo Theatrhythm, comunque, sono le Quest e i Duelli, modalità aggiunte proprio in questo episodio. La prima spinge i giocatori ad affrontare gruppi di canzoni selezionati dalla CPU, mischiando in modo gradevole BMS ed FMS e creando una playlist che ricorda da vicino i ritmi dei vecchi Final Fantasy, con i loro incontri casuali.

Le Quest sono un'aggiunta interessante e offrono l'opportunità di buttarsi nella mischia mantenendo un gradevole effetto sorpresa. Il fatto di poter scegliere se optare per una Quest breve, di media durata, o lunga, poi, garantisce una soluzione adeguata per qualsiasi momento della giornata.

I Duelli, dal canto loro, sono la versione Theatrhythm delle classiche battaglie di Guitar Hero o Rock Band, dove due sfidanti si affrontano per stabilire chi sia in grado di eseguire la performance migliore.

La cosa bella è che i Duelli possono essere organizzati sia contro la CPU che, cosa decisamente più intrigante, contro avversari umani, sia in locale che online. Il capitolo precedente soffriva in modo evidente l'assenza di un multiplayer, vero punto di forza dei giochi musicali, quindi non possiamo che gioire di fronte alla scelta di inserirlo in Curtain Call.

L'ultima modalità su cui ci vogliamo soffermare è quella del lettore musicale, che in sostanza permette di usare la console per ascoltare l'ottima selezione musicale del gioco, con tanto di filtri per la ricerca e possibilità di evidenziare le canzoni preferite.

Se avete sempre amato le colonne sonore di Final Fantasy e siete appassionati di giochi musicali, troverete in Theatrhythm Final Fantasy: Curtain Call la soluzione perfetta per passare tante ore di divertimento fondendo insieme i vostri interessi. Rispetto al capitolo precedente sono stati fatti notevoli passi avanti, che rendono Curtain Call un must buy per i fan della decennale fantasia Square Enix.

8 / 10

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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