Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Theme Park Studio - recensione

Le montagne russe le ricordavamo più entusiasmanti.

I luna park sono luoghi meravigliosi. In quale altro posto potete essere sparati a folle velocità assicurati ad un seggiolino che corre impazzito su binari che sfidano le leggi di gravità? E le montagne russe sono solo l'inizio! Ci sono mille altre giostre pronte a regalare forti emozioni a chi sia abbastanza coraggioso da farsi un giro. Nausee da sballottamento e file interminabili sono solo un piccolo prezzo da pagare per accedere a tutto ciò, senza contare il biglietto d'ingresso, ovviamente.

Se amate i parchi divertimenti e nel vostro petto batte un cuore da ingegnere, sicuramente starete tenendo d'occhio titoli come quello di cui a breve andremo a parlare. Theme Park Studio ha deciso di porre fine alla sua fase di early access in un periodo un po' sfortunato, con RollerCoaster Tycoon World e l'ottimo Plant Coaster arrivati sul mercato di recente. E forse sarebbe stato meglio prolungare il periodo di test ancora per un po', soprattutto a fronte delle condizioni in cui si presenta il gioco.

Partiamo subito col dire che, a differenza dei suoi diretti concorrenti, Theme Park Studio non è un vero e proprio gioco, bensì un corposo editor. La sensazione è un po' quella di giocare alla modalità creativa di The Sims, ma senza tutto il resto, dunque senza il gioco vero e proprio. Qui si progetta, si pianifica, si passano ore a studiare l'angolazione perfetta per il binario della montagna russa, si tracciano sentieri, si posano alberi, si costruiscono castelli da far invidia a quello di Disneyland, si riempie tutto di luci, fuochi artificiali e tanto altro, ma della componente gestionale del parco non vi è traccia.

Già questo primo punto pone il titolo in una posizione di netto svantaggio rispetto ai concorrenti. Che senso ha progettare un parco divertimenti incredibile se non siamo costretti ad adattarlo alle esigenze del pubblico? Manca completamente la componente di crescita che porta il giocatore a piazzare inizialmente qualche piccola giostra e poi, dopo aver iniziato a raggranellare un po' di denaro dai primi clienti, ingrandire pian piano tutta la struttura. Volete cominciare costruendo un Blue Tornado con una rotaia di duecento chilometri? Non c'è problema, nulla vi impedisce di farlo.

L'inizio del gioco è spiazzante: c'è talmente tanta libertà che non si sa bene da dove cominciare.

Ad essere sinceri qualcosa che ve lo impedisce c'è eccome, soprattutto se non siete molto avvezzi a produzioni di questo tipo. Theme Park Studio non è assolutamente un buon titolo con cui partire se volete cimentarvi nell'ardua impresa di costruire un parco dei divertimenti, in quanto non dispone di alcun tutorial. Il gioco parte abbandonandovi in una immensa distesa erbosa, al cui centro spiccano le casse e i tornelli che garantiscono l'accesso al parco. Le barre degli strumenti vi guardano in silenzio dal lato sinistro e superiore dello schermo, come se si prendessero gioco di voi e della vostra faccia perplessa.

In realtà un tasto con la scritta HELP ci illude di poter trovare un aiuto, ma una volta premuto ci viene dato accesso a un singolo video di pochi minuti che spiega alcune meccaniche base e che non è assolutamente sufficiente a dare anche solo un'infarinatura generale in merito a quelle che sono le feature più interessanti del gioco, come ad esempio la costruzione delle montagne russe.

Se vorrete provarci vi assicuriamo che, a meno che non siate già esperti di titoli di questo genere, è strettamente necessario spendere un po' di ore su youtube a scartabellare tra i video caricati dagli utenti più irriducibili che seguono la produzione sin dall'early access. Il gioco infatti, oltre al breve video sopra citato, sarà prodigo solo di qualche piccolo suggerimento contestuale del tipo "tieni premuto CTRL per agganciare automaticamente la strada", dimenticandosi però di spiegare cose ben più importanti.

Detto questo, l'editor si presenta comunque corposo e ricco di possibilità per chiunque abbia intenzione di dedicarci un numero di ore congruo a padroneggiarlo. In primis si può modellare il terreno, rendendolo una distesa piatta e uniforme oppure costellandolo di rilievi, vegetazione di ogni tipo e aggiungendo perfino degli specchi d'acqua. Secondariamente si possono impostare le condizioni meteo e l'orario della giornata. Se volete può essere una soleggiata giornata d'estate, oppure, se avete piazzato luci multicolore ed effetti pirotecnici ovunque, potreste preferire una notte buia e senza stelle. A voi la scelta.

I tantissimi strumenti a disposizione tendono a mettere il neofita un po' in imbarazzo.

Prima di installare le attrazioni è bene cominciare a posare le strade che sono il vero e proprio sistema circolatorio del parco. Detto così sembra semplice, ma disporre i percorsi come si vuole può rivelarsi più difficile del previsto. Anche se il sistema è ben fatto il drag and drop spesso fa le bizze, facendo contorcere i sentieri come vermi tagliati di netto a metà. Ogni segmento viene gestito in autonomia e le compenetrazioni tra un tratto e l'altro possono dare vita a problemi di gestione rognosi da sistemare.

Per quanto concerne le attrazioni standard non c'è molto da dire. Il titolo ne propone un buon numero: dai grandi classici come la ruota panoramica e il calcinculo, fino a moderne macchine appositamente progettate per indurre il rigetto, vedi il Vortice del Cielo. Per metterle in funzione basta sceglierle dall'elenco e piazzarle in un punto vuoto. Ovviamente è consigliabile collegarle al resto della struttura con una strada ed orientarle con l'ingresso verso quest'ultima. La vera sfida però è, come potete ben immaginare, progettare le montagne russe.

Ve ne sono diversi modelli, in realtà cambiano solo il tipo di binario e la forma della carrozza, ma il principio di funzionamento è uguale per tutti. Si parte piazzando la stazione e si prosegue disponendo le rotaie e aggregandole secondo alcuni tipi di segmenti che il gioco propone. Ci sono giri della morte, avvitamenti e altre contorsioni che sembrano aver preso il nome direttamente dall'arsenale di gadget di Batman. Una volta piazzati è poi possibile modificarne l'inclinazione, la direzione, l'altezza e quant'altro, plasmando l'attrazione esattamente come la vogliamo.

L'effetto delle proprie creazioni può risultare gradevole, peccato che costruire un bel parco non abbia alcuna vera utilità.

Se detto così sembra tutto molto semplice e immediato, vi assicuriamo che non lo è. Innanzitutto le finestre con i settaggi (probabilmente a causa anche di problemi con la traduzione dei testi) sono tutte sballate e si fa fatica a capire a quale pulsante corrisponda quale funzione. Il sistema drag and drop inoltre qui dà il peggio di sé, e afferrare l'estremità di un binario e piegarla secondo il nostro volere si rivela un'impresa veramente ardua.

Se creare la nostra personalissima montagna russa è difficile vi assicuriamo che vederla snobbata dal pubblico una volta entrati nella modalità di prova è ancor più frustrante. Non è raro infatti che gli ospiti del parco si dirigano tutti verso una sola attrazione, corrano a destra e a manca senza scopo, o spariscano inghiottiti dal banco informazioni. In nessun caso però sembrano avere voglia di provare quella magnifica macchina da adrenalina che abbiamo impiegato ore a costruire. Insomma, l'IA dei clienti non è delle migliori, d'altro canto non che la cosa importi visto che non ci sono parametri atti a definire il loro gradimento nei confronti del parco.

Se in Planet Coaster infatti ogni costruzione ha valori ben precisi che influiscono sul divertimento, la nausea e l'adrenalina di chi decide di farci un giro, qui non c'è nulla. Il costo del biglietto non cambia in base al numero delle attrazioni, anzi, il biglietto non si paga proprio! Non ci sono addetti alla manutenzione, niente operatori ecologici che debbano pulire in giro e nulla di quello che costruiamo sembra avere una reale ripercussione sul gioco. Si crea per il piacere di creare e, se siete abbastanza facoltosi da possedere un visore VR, per poterla vivere in prima persona.

Diversamente, potete prendere le parti di un avventore ed esplorare la vostra creatura dalla finestra sullo schermo del PC, sempre che siate disposti a sciropparvi serpentesche file agli ingressi delle giostre o aspettare per interi minuti che i seggiolini abbiano abbassato gli agganci di sicurezza. Va bene la simulazione, però c'è un limite a tutto!

Guarda su YouTube

A completare il quadro non proprio roseo vi è una lunga serie di bug che inficiano pesantemente sulla fruizione del titolo, primi tra tutti i crash. Non mentiamo dicendovi che il gioco si è chiuso autonomamente circa ogni mezz'ora durante la nostra prova, così, senza motivo. In alcune partite inoltre ci è risultato impossibile selezionare la ruota panoramica, e la pena per aver cliccato sulla sua icona è stata il crash completo e senza appello dell'applicazione.

Insomma forse i ragazzi di Pantera Entertainment avrebbero fatto meglio a prendersi ancora un po' di tempo ed evitare di far uscire sul mercato un prodotto afflitto da gravissime problematiche e per di più durante un periodo in cui il genere di appartenenza è già saturo di produzioni concorrenti meglio confezionate.

5 / 10

Sign in and unlock a world of features

Get access to commenting, newsletters, and more!

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

Related topics
PC
A proposito dell'autore
Avatar di Andrea Forlani

Andrea Forlani

Contributor

Andrea Forlani videogioca da sempre e scrive da parecchio. Il suo ambiente naturale è la sedia davanti al PC e si nutre principalmente di cibo spazzatura. Se importunato, potrebbe difendersi tirandovi contro manciate di dadi da 20.
Commenti