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Tom Clancy's The Division: Incursione Missing in Action - recensione

Massive prende il primo abbaglio.

Dopo un lancio sfolgorante, sia in termini di gradimento, sia in quelli prettamente commerciali, Massive Entertainment ha appena distribuito il primo dei due aggiornamenti gratuiti previsti, quelli che in altre parole dovrebbero aggiungere i contenuti end-game a Tom Clancy's The Division.

I nomi scelti da Ubisoft per questo primo aggiornamento, che porta il gioco anche alla versione 1.1, ironicamente ci sembrano indicare le due chiavi di lettura per interpretare le novità presentate. Da una parte abbiamo l'etichetta "Incursione", che dalla notte dei tempi definisce quelle attività degli MMO che richiedono la collaborazione di nutriti gruppi di giocatori per portare a termine livelli lunghi e perigliosi. Dall'altra abbiamo il nome specifico dell'attività, "Missing in action", che descrive perfettamente il contenuto. O la sua mancanza

Anche coloro che arrivano da Destiny hanno legato il termine Incursione, o Raid, ad alcuni dei ricordi più vividi del gioco di Bungie. La Volta di Vetro, Crota e Oryx sono stati tre momenti memorabili per milioni di giocatori. Missioni che almeno inizialmente erano complesse, articolate e che chiedevano la collaborazione di tutta la comunità di gioco, se non per superare il boss, perlomeno per scoprire i 'cheese point' più redditizi grazie ai quali anche i comuni mortali potevano completare la missione.

Ecco tutte le novità dell'aggiornamento 1.1.

In Missing in Action invece il raid è... disperso in azione, dato che non c'è traccia di livelli complessi e articolati, e il gruppo col quale affrontare l'attività è quello classico da quattro persone. Una volta selezionata l'Incursione si entra immediatamente nella stanza del boss e qui bisogna sopravvivere 15 ondate di nemici prima di raggiungere l'agognata fine. Tutto qui.

Va bene che per il giocatore medio queste quindici ondate saranno piuttosto complesse da superare, va bene che ogni tanto si dovrà raccogliere dell'esplosivo da un nemico giallo, disattivare le torrette che proteggono il boss e piazzare l'ordigno sotto le sue ruote, ma si tratta pur sempre di una modalità Orda, non certo di un'Incursione.

E sia chiaro, non è una questione lessicale, ma quantitativa e qualitativa. In un gioco che dopo l'eccezionale mole di cose da fare prima dell'end game sta soffrendo più di Destiny per la mancanza di contenuti, serviva una nuova attività in grado d'inchiodare i giocatori ai server, alla ricerca di ricompense gustose, ma soprattutto di nuovo divertimento. Che non troveranno in Missing in Action.

Un'unica foto basta a mostrare tutta l'incursione...

Questo perché si dovranno affrontare le medesime schiere di soldati di sempre, solo che al posto di lunghi livelli ambientati a New York lo si farà in un'arena piuttosto circoscritta e anonima, senza particolari cambi di ritmo o idee. Anche il fantomatico mezzo corazzato, infatti, non è che un elemento immobile sullo sfondo che ogni tanto spara qualche granata tanto per ricordarci la sua esistenza. Nessun movimento, nessuna possibilità di danneggiarlo prima del tempo: sta lì e aspetta di essere abbattuto.

L'unica vera novità sono i droni, una piacevole aggiunta che ci chiediamo come mai siano stati introdotti solo ora, dato che fanno parte da sempre dell'immaginario di Tom Clancy. Un po' pochino se consideriamo l'attesa per questo contenuto, ma anche se lo paragoniamo a esperienze analoghe che negli anni hanno saputo evolvere l'intuizione avuta in Gears of War 2.

Per il resto le novità sono da ricercarsi al di fuori dell'Incursione, come il debutto di un nuovo parametro chiamato Equipaggiamento, in grado di sintetizzare in un solo numero la forza di ogni Agente, e dei set verdi, nuovi pezzi di armatura che se abbinati garantiscono dei bonus davvero eccezionali, in grado di specializzare ulteriormente l'approccio alla partita di ogni giocatore. I set da assaltatore consentono di ottenere notevoli bonus ai danni colpendo in successione i nemici, quelle da tattico di ricaricare più velocemente le abilità, quelle da sentinella di segnalare un nemico e infliggergli più danni, mentre quelle da nomade sono pensate per coloro che bazzicano la Zona Nera.

I nuovi set donano interessantissimi bonus alle tre specializzazioni del gioco.

Anche quest'area è stata leggermente riprogettata. La superficie ora è suddivisa a seconda del valore dell'equipaggiamento e i boss Elite lasceranno sempre dietro di sé degli equipaggiamenti d'Alta Gamma (quelli gialli) e, a intervalli regolari, la JDF farà cadere degli equipaggiamenti non contaminati, da raccogliere e utilizzare immediatamente.

Un'altra novità è la possibilità di poter scambiare gli oggetti d'Alta Gamma trovati durante le attività con i membri della propria squadra, in modo da poter regalare agli amici degli oggetti che voi non usereste mentre a loro farebbero gola. Infine è stata riorganizzata la schermata Panoramica Missione, in modo che gli incarichi giornalieri e quelli settimanali siano più chiari, descrivendo cosa occorre fare per portarli a termine, quanto manca alla loro scadenza e quali ricompense riceverete. Similmente sono organizzate anche le missioni giornaliere e quelle settimanali.

Concludendo, siamo rimasti piuttosto delusi dalla tanto attesa prima incursione di The Division, cui non diamo un voto giusto perché gratuita. Innanzitutto perché non è "la missione più complessa e difficile" del gioco, ma una semplice orda senza particolari spunti e originalità. Il boss è statico, i nemici sempre gli stessi, e sostanzialmente si passa più tempo a saltare via dalle granate che a combattere.

Con l'aggiornamento è spuntata anche la zona nella quale sarà ambientata la seconda Incursione.

In seconda battuta Massive ha complicato il sistema di rientro, cosicché sarà spesso impossibile riuscire a partecipare a una partita in corso. Non per una raffinata scelta di design o narrativa, ma perché non c'è modo di rimpiazzare un giocatore che si sia disconnesso, non importa che si riavvii la missione o si esca in superficie.

Stiamo ancora giocando a The Division e stiamo apprezzando enormemente lo sforzo di Massive di aggiustare, rifinire e migliorare quotidianamente il suo gioco attraverso hotfix, correzioni e cambi di rotta. Quello che però manca al prodotto di Ubisoft sono contenuti end-game in grado di divertire i giocatori anche adesso che hanno tutti i pezzi dell'equip gialli e rigiocato ogni missione decine di volte.

E questo bisogno Missing in Action non lo soddisfa, anzi, getta una luce un po' inquietante sui contenuti aggiuntivi programmati e sui limiti creativi dello sviluppatore. Un'occasione sprecata, quindi, e speriamo sia solo un incidente di percorso.

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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