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Tomb Raider

Il salto della fede di Lara Croft.

Quello di Tomb Raider è uno dei marchi di maggiore successo nella storia del nostro medium, le cui origini però si perdono talmente indietro nella notte dei tempi che un piccolo ripasso può tornare indubbiamente utile.

Parliamo infatti di un brand lanciato nel lontano 1996, e che consacrò nientemeno che la prima PlayStation e le schede video accelerate 3DFX per PC. Altri hardware, altri tempi...

Un gameplay innovativo, unito a una grafica e a una trama per l'epoca davvero eccezionali, segnarono letteralmente un'epoca, trasformando Lara Croft in un'icona femminile capace di valicare i confini del mondo dei videogiochi.

Oggi, dopo 30 milioni di copie vendute, dopo avere dato vita a film, campagne pubblicitarie, riviste, libri e merchandise, Tomb Raider ha indubbiamente bisogno di una ventata di freschezza, soprattutto considerando che le esperienze maturate sotto la gestione di Crystal Dynamics si sono rivelate sì positive, ma non tanto quanto fosse lecito attendersi.

È stato quindi con una certa sorpresa che, già durante la conferenza di Microsoft, i 6000 giornalisti accorsi alla prima presentazione di questo E3 hanno potuto assistere al trailer di lancio di un gioco che ci propone una Lara Croft inedita. Questo non tanto per la collocazione temporale della storia, che fa del prossimo Tomb Raider un prequel, quanto per la connotazione "survival" che pare contraddistinguere il gioco.

La bella Lara infatti, viene catturata mentre con la sua barca incrocia al largo dei mari giapponesi, salvo poi risvegliarsi legata a testa in giù in una caverna oscura e minacciosa. Qualche ondeggiamento le permetterà di fare passare le corde che la immobilizzano vicino a delle fiamme; peccato che nel liberarsi la nostra eroina cadrà rovinosamente al suolo da qualche metro di altezza, conficcandosi nel fianco una lunga e affilata scheggia di legno che dovrà sfilarsi solo dopo una sforzo immane condito da urla strazianti.

Da quel momento in poi la Lara Croft che conosciamo lascerà lo spazio a una ragazza impaurita, sporca e sanguinante, che si trascinerà per le claustrofobiche sale di un labirinto sotterraneo tra gemiti di dolore, imprecazioni e frasi pronunciate ad alta voce più per farsi coraggio da sola che per altro.

Quando nella sua risalita verso la superficie verrà intercettata da degli uomini misteriosi che cercheranno di trascinarla nuovamente nelle viscere della terra, per poi finirla magari a colpi di piccozza, Lara urlerà spaventata e scalcerà in faccia i suoi inseguitori in preda al terrore.

Una volta giunta in prossimità della superficie, Lara ci mostrerà che il vecchio gameplay della serie non è del tutto scomparso, dato che dovrà riuscire a raggiungere una via di fuga apparentemente inaccessibile. Per capire come risolvere la situazione, tornerà allora utile il "survival instinct", ossia un'abilità che, come suggerisce il nome, farà affidamento sul suo istinto di sopravvivenza per evidenziare sullo schermo i punti chiave nella prosecuzione del livello.

Un'agevolazione, questa, che siamo curiosi di comprendere quali ripercussioni avrà sul gioco finale: Tomb Raider è un titolo che vive non solo di combattimenti ma anche di soluzioni di enigmi, che in questo modo però appaiono notevolmente semplificati.

Nella dimostrazione a porte chiuse nello stand di Square Enix, gli sviluppatori hanno poi concluso il livello mostrandoci la bella Lara risalire verso la superficie lungo dei tortuosi cunicoli, strisciando e schivando dei massi in caduta libera grazie a dei Quick Time Event.

La demo mostrata all'E3.

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Stefano Silvestri

Editor in Chief, EG.it

Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.
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