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Torchlight

Diablo vive ancora.

Potrete così incrementare il denaro in vostro possesso in maniera agevole il che, in tempi di crisi economica, è un’attenzione in grado di soddisfare l’appetito di ogni buon economo. Non solo, ma così viene risolto l’annoso problema dell’inventario sempre pieno e dei costanti viaggi avanti e indietro per svuotarlo dal venditore più vicino.

Nel complesso possiamo affermare che vi sono numerose idee capaci di rendere l’intera avventura priva di quei tempi morti che assillano il genere che quindi, ovviamente, sono ben gradite.

All’interno di uno scherma teoricamente ripetitivo dovrete pertanto affrontare un buon numero di quest, dalla profondità e dalla varietà non esaltante, ma in grado di stimolare le vostre papille ludiche in maniera adeguata. Queste sono infatti in grado di svolgere dignitosamente il compito di procacciatrici di esperienza per il vostro personaggio, fornendo la giusta profondità al tutto.

Ogni volta che livellerete potrete poi scegliere come personalizzare le abilità dell’eroe a voi affidato, secondo una ‘alberatura’ intuitiva ma ben strutturata, così da aumentare in maniera esponenziale il grado di rigiocabilità: tutte le varie alternative offrono scelte plausibili ed esplorarle richiederà diversi litri di sudore.

La varietà degli ambienti, al procedere della vostra discesa, sarà capace di sorprendervi più di una volta.

Dal punto di vista tecnico la mia mente è corsa indietro di qualche anno, quando Pyro Studios uscì con il primo Commandos, un capolavoro tecnologico in grado di spremere macchine considerate ormai buone unicamente per il circolo ricreativo delle freccette.

In maniera simile infatti Runic Games è riuscita a creare un motore che, nonostante non raggiunga vette qualitative da prima donna, è in grado di girare egregiamente su computer datati in un tripudio di effetti grafici. I modelli poligonali invece sono ragguardevoli non tanto per il numero di poligoni quanto per l’art direction che sta alle loro spalle, anch’essa in stile WoW. Questo si chiama programmare!

All’interno di questa scalabilità l’unico cruccio è rappresentato dai caricamenti quando si passa da un’area ad un’altra (fondamentalmente, ogni volta che ci si addentra sempre più nelle viscere delle miniere di Ember): un piccolo neo comunque mai in grado di costringerci a ricorrere ad altri passatempi. Niente gomitolo di lana insomma.

In tutto questo fiorire di aspetti positivi non potevano mancare però alcuni nei, fra cui il maggiore e probabilmente più vistoso è l’assoluta mancanza di una modalità multiplayer: se Diablo vedeva uno dei suoi punti di forza nel mostrare quanto era bello l’abitino nuovo trovato per il proprio eroe, per poi lanciarsi in frenetiche sessioni co-op, Torchlight lascia nella solitudine e nella tristezza il vostro alter ego.

Quando vi annoierete, potrete anche darvi alla pesca. Altro che Reel Fishing…

Una volta terminata la vostra avventura potrete però accedere a un particolare dungeon nel quale sfamare potenzialmente all’infinito la vostra sete di sangue: un buffetto in testa, piacevole, ma pur sempre limitante.

Torchlight non sarà ricordato come l’innovatore del genere, né come il miglior gioco di ruolo degli ultimi anni e neppure come un miracolo tecnologico in grado di spremere al limite la next generation.

Sicuramente però entrerà nel cuore di tutti quei videogiocatori alla ricerca di un titolo in grado di diventare in breve tempo una vera e propria droga videoludica (quanto ci mancava una sensazione del genere?) in nome del divertimento e delle uccisioni a colpi di furiosi click.

Peccato per la mancanza di una modalità multiplayer, sebbene i Runic Games abbiano già confermato l’idea di volerlo trasformare in un vero e proprio MMOG: per il prezzo a cui viene proposto, cioè 19,90 Euro, sarebbe un delitto non comprare il migliore antipasto possibile per il futuro Diablo III.

8 / 10

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Torchlight

Xbox 360, PC

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Roberto Bertoni

Contributor

Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.
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