Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Tower of Guns - review

La vostra dose di sparatutto quotidiano a generazione casuale.

Se titoli come Call of Duty e Battlefiled si limitano a svolgere il compitino di una campagna singleplayer da sei ore oppure abdicano completamente come nel caso di Titanfall, significa che in un qualche modo, il destino degli FPS potrebbe essere segnato. Noi speriamo di no perché giochi come Half-Life e Bioshock avranno sempre un posto speciale nel nostro cuore; fino ad allora dobbiamo ripiegare su produzioni indipendenti che, se non altro, hanno il merito di non dover sottostare ai dettami dell'industria del videogioco in quanto a contenuti e tipologia di gameplay.

Un perfetto esempio di questa filosofia è Tower of Guns, uno sparatutto pensato per gli orfani degli anni '90 con un ampio bagaglio di abilità in termini di circle strafe, velocità nella selezione dell'arma e capacità di centrare il pelo della barba di una faccia poligonale in movimento a duecento metri mentre effettua un rocket jump carpiato. Nella fattispecie, il giocatore viene chiamato ad affrontare una torre piena di stanze affrontabili una dopo l'altra in cui non nemici robotizzati programmati per farci la pelle coadiuvati da legioni di torrette automatizzate che ci sparano addosso milioni di proiettili al secondo.

ToG è chiaramente un gioco pensato per i puristi del genere a cui viene chiesto di ricorrere ad automatismi e che il tempo e il gameplay contaminato dall'evoluzione degli FPS su console tramite joypad avevano sepolto. A questo assunto di base, ci sono tuttavia una serie di varianti che condizionano il gameplay alzando in modo drastico il livello di difficoltà: la prima riguarda le vite a disposizione, o meglio la loro assenza. Per completare il gioco infatti si ha una sola opportunità di procedere senza la possibilità di salvare: tirate le cuoia una volta sola e sarà inesorabilmente game over. Da qui, l'inopinata necessità di ripartire da capo perdendo potenziamenti e bonus acquisiti fino a quel punto.

Le partite iniziali non sono particolarmente esaltanti in virtù delle armi di base. Occorre giocare parecchio per ottenere i potenziamenti giusti.

Ora che la lettura della recensione ha perso due terzi dei lettori originari, penserete stiano per arrivare le buone notizie: e invece il colpo di grazia alla vostra autostima di appassionati di sparatutto arriva dalla generazione casuale dei livelli: anche se vengono riutilizzati schemi predefiniti, il numero di cannoni, trappole e nemici in ogni singola stanza è perfettamente casuale così come la conformazione delle stanze stesse. Ogni area può variare drasticamente in quanto ai percorsi da seguire e disposizione delle piattaforme da cui verremo attaccati o su cui ci dovremo muovere per salvare la pelle, eliminando tutti i nemici e sbloccare così la porta che conduce alla stanza successiva.

"Uscirne vivi diventa più una questione di fortuna che di abilità"

Sommate le due cose e arriverete alla conclusione che sì, Tower of Guns è un gioco di una difficoltà notevole e solo i fenomeni con mouse e tastiera che in vita loro non si sono mai sentiti dire "go buy skill" riusciranno a finire. Il nazismo di ToG dovuto all'unica vita a disposizione e all'impossibilità di memorizzare la conformazione di ogni singola stanza verrà salutato con favore dagli integralisti visto che nel recente passato i concetti di "FPS" e "difficile" raramente hanno tenuto banco in molte recensioni. Tower of Guns esagera però nel senso opposto: confesso di non essere riuscito a finire il gioco al livello di difficoltà normale, perché la frustrazione ha preso il sopravvento: e più ricominciavo a macinare livelli, più continuavo a pensare che un sistema di vite come nei vecchi coin-op avrebbe reso fruibile ToG a un pubblico molto più vasto.

Nei livelli avanzati, è infatti talmente enorme la mole di proiettili e nemici che ci viene lanciata contro che uscirne vivi diventa più una questione di fortuna che di abilità. Se a questo aggiungiamo la generazione casuale delle stanze, si capisce che un buon numero di game over è inevitabilmente dovuto più alla sfortuna o a situazioni da cui è oggettivamente impossibile uscire vivi che non all'impreparazione del giocatore. Per fortuna, man mano che si arriva alle stanze avanzate si sbloccano permanentemente armi e abilità da scegliere a ogni ripartenza. Si tratta di maggiore potenza di fuoco e migliori abilità di movimento che nelle fasi avanzate di una partita sono indispensabili per sopravvivere.

Graficamente Tower of Guns non è propriamente una gioia per gli occhi, ma si tratta della farina del sacco di una software house indipendente più che funzionale alla qualità del gameplay.

Questi bonus hanno il pregio di migliorare enormemente la qualità del gameplay in quanto aumentano la varietà del gameplay ma soprattutto permettono di specializzarsi nell'arma o nella capacità più congeniale per fronteggiare la pioggia di proiettili che ToG ci lancia contro. Le possibilità di sopravvivenza aumentano facendo affidamento anche sui bonus lasciati a terra dai nemici defunti e soprattutto dai boss di fine livello: potenziamenti immediati per le armi, energia e soldini da investire negli shop che si trovano ogni tanto per ripristinare la nostra vitalità o acquistare potenziamenti di vario genere. Da non sottovalutare anche il fatto che le stanze sono piene di zone segrete nascoste dietro falsi muri ove scovare bonus che, cumulati, risultano spesso decisivi per arrivare il più lontano possibile.

"Le armi non sono molte ma tutto sommato interessanti da potenziare a fondo"

Le armi non sono molte ma tutto sommato interessanti da potenziare a fondo perché sono alla base della varietà tattica di Tower of Guns: i bonus sulla resistenza e l'energia sono invece numerosi e variegati e fanno esattamente quello che ci si aspetta, ovvero prolungare il più possibile la nostra permanenza all'interno della torre. A far fare il salto di qualità a ToG è il sistema di movimento: la capacità di salto e spostamento è potenziabile esponenzialmente e permette di compiere quel genere di evoluzioni funamboliche che tanti giocatori, compreso il sottoscritto, si portano dietro sin dai tempi di Quake III Arena.

Un gioco come Tower of Guns beneficia enormemente di una soluzione del genere se consideriamo anche lo sviluppo verticale di molte stanze che obbliga il giocatore ad affrontare molti livelli in salita cosparsi di piattaforme fisse e mobili. A conti fatti, come possiamo come valutare questo titolo dal concept intransigente? Togliendo dall'equazione l'aspetto grafico non particolarmente esaltante (vedi i filmati) e una trama inesistente limitata a brevi messaggi di testo all'inizio di ogni sezione, quello che conta è la sostanza del gameplay e Tower of Guns riesce ad offrirne parecchia a chi vuole dimostrare a sé stesso di saper padroneggiare in modo assoluto mouse e tastiera anche quando la sfida è apparentemente impossibile.

I livelli avanzati sono piuttosto impegnativi: per sopravvivere occorre dare fondo a tutta la propria abilità.

I pregi di un approccio da puristi si sommano ai difetti citati nella recensione e delineano il pubblico di ToG: i pionieri degli FPS si appassioneranno all'approccio nazista dovuto all'unica vita disposizione che si trasformerà in un generatore di frustrazione per tutti gli altri. Certo, esiste anche il livello di difficoltà facile, ma se avete ancora un pò di amor proprio per il genere FPS, vergognatevi anche solo di averci pensato.

8 / 10

Sign in and unlock a world of features

Get access to commenting, newsletters, and more!

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

Related topics
PC
A proposito dell'autore
Avatar di Matteo Lorenzetti

Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.
Commenti