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TV SuperStars: facce da reality

Il quiz del 21° secolo lo si gioca col Move.

Le raccolte di minigame su Wii hanno contraddistinto gli ultimi anni della storia videoludica recente, creando un vero e proprio filone di cui si sono invaghiti milioni di videogiocatori di vecchio e nuovo stampo.

D'altronde, quello del giocare in salotto in modo spensierato, tra amici e parenti che si dimenano a suon di telecomandate, è risultato essere il maggior successo della console Nintendo.

Sony, nel lanciare il suo ultimo ritrovato dell'entertainment casalingo, non poteva non accodarsi a questo genere di giochi, proponendo la versione Move dei passatempi più classici riprodotti su piccolo schermo.

Già dall'avatar editabile inizialmente, si intuisce l'intenzione dei ragazzi di Studio Cambridge (noti al pubblico PSP per le versioni portatili di Medievil e LittleBigPlanet) di sfornare qualcosa di molto simile ai Mii, con l'appoggio di una tecnologia, almeno sulla carta, più avanzata.

Ecco dunque un triplice scatto della fida PlayStation Eye, per caratterizzare al meglio il nostro alter ego da reality show. Naturalmente si tratta di versioni a mo' di caricature di noi stessi, per un approccio ironico e pupazzoso che non guasta davvero in un titolo di tale stampo.

Il multiplayer supporta fino a quattro giocatori.

Creato il nostro personaggio, siamo pronti allo spettacolo. Gli eventi a cui partecipare sono molteplici, dobbiamo solo scegliere se addentrarci in una gara ai fornelli, in una sfilata modaiola oppure nel restaurare una casa, evitando di fare un buco nell'acqua (anzi, nel muro!), pena l'ira del responsabile del canale di turno e i fischi del pubblico.

Ogni prova va in onda su un canale diverso, ha un presentatore ad hoc (lo chef rapper è uno dei nostri preferiti), un network con tanto di logo personalizzato e una giuria che deciderà l'andamento della nostra carriera televisiva. Maggiore è il punteggio ottenuto, più alta sarà la possibilità di strappare un contratto pubblicitario per girare uno spot per l'ultimo detersivo smacchiante o per l'auto commerciale dell'anno.

Nell'affrontare i diversi mini-giochi si nota il discreto lavoro fatto dal team di sviluppo nell'implementare una soddisfacente interazione col telecomando made in Sony. Si tratta, infatti, non solo di effettuare i movimenti corretti per portare a termine uno specifico compito, come tagliuzzare una manciata di verdure, ma anche di effettuare rotazioni di oggetti, per poi colpirli nel punto giusto.

Il PlayStation Eye viene sfruttato anche per la sua capacità di riconoscere la voce del giocatore.

Il Move, dunque, viene sfruttato a trecentosessanta gradi, pur con qualche "zona morta" che ci fa cadere nelle immancabili risposte mancate della telecamera, quando si tratta di captare i movimenti più veloci o comunque una sequenza più "strana" rispetto a quella prevista dal gioco. Errori di precisione che, però, vengono in parte perdonati nelle fasi più concitate di un multiplayer che rappresenta l'unica via percorribile di TV Superstars, visto che la modalità in singolo si riduce alla solita sequenza di quiz da completare per sbloccarne altri...

Tecnicamente parlando, Facce da Reality, fa il suo dovere come impatto grafico, dato che lo stile fumettoso si sposa alla grande con lo spirito leggero del gioco, mentre una nota negativa merita la frequenza dei caricamenti. Il ritmo delle partite in multi viene spezzato spesso da un accesso al disco frequente e che non siamo francamente riusciti a giustificare, visto il comparto grafico così minimalista a supporto. Simpatica, invece, l'idea di catturare in video le nostre performance per poi poterle rivedere montate all'interno del gioco stesso.

Insomma, niente di assolutamente imperdibile, ma una raccolta di prove spassosa e di sicuro intrattenimento per le serate in compagnia. Se il Move vuole davvero essere l'alternativa migliore al Wii per un certo genere di titoli, allora la strada imboccata da TV Superstars è quella giusta, anche se i margini di miglioramento rimangono comunque enormi, sia a livello di contenuti, che di interazione con la periferica.

6 / 10

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Lucio Bernesi

Contributor

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