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Valfaris - recensione

Tanta azione in uno platform-shooter vecchia scuola a suon di heavy metal.

Certi generi non invecchiano mai. Se ci riflettiamo, gli action-platform-shooter 2D a scorrimento erano di grande tendenza nelle sale giochi tra gli anni '80 e '90 con pietre miliari come Alien Storm, Sunset Riders o Contra ed hanno fatto la storia dei videogiochi aprendo la strada a un genere che di fatto non è mai tramontato. Pensiamo infatti anche alla serie Mega Man, che ha avuto una vita trentennale passando per tutte le generazioni di console e dando vita a numerosi cloni e sequel spirituali.

Proprio a uno di questi mostri sacri s'ispira Valfaris, e precisamente a Contra. Con una grafica pixellata e una serie sconfinata di livelli e terribili ondate di creature aliene di ogni tipo da far saltare in aria con spettacolari animazioni gore, questo action game sviluppato da Steel Mantis (autori di Slain: Back From Hell) ci riporta direttamente alla magia degli shooter che abbiamo amato per tanti anni.

C'è una storia di fondo nel gioco. Dopo essere misteriosamente scomparsa dalle carte stellari galattiche, la fortezza di Valfaris è tutto ad un tratto ricomparsa nell'orbita di una stella prossima al collasso. Quello che un tempo era un paradiso, la sfarzosa cittadella adesso è ospite di un'oscurità sempre crescente. Noi vestiremo i panni di Therion, un impavido e fiero figlio di Valfaris, che ritorna a casa per scoprire la verità sul suo tragico destino.

La storia fa da preambolo e ci guiderà lungo tutta l'avventura, con brevi intermezzi che ci faranno tirare un sospiro tra un livello ed un altro. La storia non prevarica mai l'azione ed è ben calibrata per non diventare mai noiosa: appena qualche breve scambio di battute e si ritorna subito a brandire le armi.

Cover image for YouTube videoValfaris - Release Date Trailer | PS4

Armi che Therion ha a disposizione in grande quantità e varietà. Sin dall'inizio abbiamo infatti a disposizione tre tipologie di armi: un'arma da fuoco, una spada, ed una terza arma di potenza che è governata da una barra di energia. La prima è quella principale, che va utilizzata nelle più svariate circostanze e per tutti i nemici a distanza, mentre la spada è potente ma a corto raggio. Le uccisioni con la spada lasciano come loot delle sfere blu che ricaricano la barra dell'arma di potenza. La barra di energia può essere usata anche per creare uno scudo di energia che ci difende dai proiettili e che se attivato al momento giusto può anche trattenerli e rimandarli al mittente.

Ne viene fuori un gameplay strategico che ci invoglia a usare tutte e tre le categorie di armi. Verosimilmente, finiremo per usare l'arma da fuoco debole come jolly, la spada per i nemici più abbordabili e prevedibili, e l'arma potente per i nemici più coriacei e per i boss. Lo scudo è utile ma solo per salvarci dai guai grossi, visto che non è attivabile mentre ci si muove e che consuma tanta energia ogni volta che assorbe un proiettile.

Valfaris è un gioco molto difficile. Bastano pochi colpi o contatti con i nemici, anche dei più deboli, per perdere ingenti quantità di HP. Talvolta i nemici droppano dei cuori che riempiono la barra di salute, ma succede molto di rado e rigenerano solo pochi punti. Percorrere un intero livello senza morire non è quindi praticamente possibile. Morire è non soltanto inevitabile, ma anche propedeutico. Ogni livello è disseminato di nemici furbi (veramente ottima l'IA) e pericolosi, piazzati nei punti più nascosti, molti dei quali capaci di volare, cambiare forma, rotolare, sparare o persino teletrasportarsi. Lungo la strada troveremo dei check-point attivabili tramite degli idoli verdi che raccoglieremo come collezionabili. Questi possono essere usati per attivare un portale o essere accumulati per ottenere un cristallo di sangue, altro elemento collezionabile che viene utilizzato per potenziare le armi.

I livelli sono ben disegnati, in una fantastica pixel art con splendidi fondali.

Ogni arma è dotata di quattro slot per inserire un cristallo di sangue, con ogni upgrade che aumenta gittata e potenza, o aggiunge nuove abilità. Il primo upgrade richiede tre cristalli, il secondo sei e via a salire di requisiti. I cristalli si trovano con una buona frequenza, ma sono droppati dai boss o sono nascosti nei punti più irraggiungibili dei livelli e non trovarli sarà quindi assolutamente possibile. Ne consegue che occorrerà del tempo prima di potenziare le nostre armi. Il "problema" è che progredendo nel gioco troveremo anche una gran quantità di nuove armi per ogni categoria, e quasi sempre l'ultima trovata sarà più potente e/o conveniente di quella che avremo faticosamente portato al secondo o terzo stadio.

Ne consegue un senso di confusione e di insoddisfazione per l'utente, provocato da un sistema di armi e upgrade che appare pensato a dir poco male. Per carità, è bello avere a disposizione tante armi tutte diverse tra loro, ma è frustrante riscontrare che l'arma che avevamo faticosamente iniziato a potenziare diventa presto obsoleta e che parallelamente non avremo più punti upgrade per potenziare le ultime trovate. A peggiorare tutto si aggiunge il fatto che questa consapevolezza arriva verso la fine del gioco, quando ci ritroveremo con tante armi ma con nessuna di esse livellata al massimo. L'unico rimedio a tutto ciò si ha con il new game plus.

A parte questo aspetto poco convincente, Valfaris è divertente, appagante e coinvolgente. È facile rimanere incollati al pad per ore per terminare un livello. Livelli che di per sé non sono lunghissimi, ma per via dell'estrema difficoltà e delle innumerevoli morti richiedono tempo per memorizzare posizione di trappole, di nemici e ordine di esecuzione degli stessi. Quasi sempre, infatti, ci troveremo in degli scenari in cui i nemici vanno sconfitti in ordine di pericolosità. Ed essendo i nemici praticamente sempre diversi di quadro in quadro, non si finisce mai d'imparare. Le curva di apprendimento e di difficoltà sono quindi incrementali e questo genera soddisfazione ed assuefazione.

Il gameplay è abbastanza vario. In questa sezione piloteremo una sorta di teschio-mech dopo averlo sconfitto come boss.

I livelli sono ben studiati, con la componente platform sempre presente ma mai predominante. Non ci sono salti eccessivamente difficili, ma il giusto per metterci in difficoltà con i nemici che attaccano all'atterraggio e che possono farci finire in dirupi o pavimenti chiodati. Lo stile artistico è molto curato e piacevole, con una grafica pixellata che fa da minimo comune denominatore a livelli densi di oggetti in movimento, caratterizzati da stupendi fondali e tanti effetti grafici. Ad esempio, le nostre armi emettono luce ed illuminano gli elementi circostanti.

Se vi piace l'heavy metal, Valfaris farà decisamente per voi perché le tracce audio di questo genere ci accompagneranno per tutta la durata del gioco. Se non è un genere che digerite, fatevelo piacere perché non ci sono alternative. Ad essere onesti, per via dell'alta concentrazione che richiede questo titolo, dopo un po' la musica non la si sente nemmeno più, quindi non è fondamentale simpatizzare per questo genere per godere dell'esperienza, e non dovrebbe costituire un problema.

A fare la voce grossa sono i boss. Ne incontreremo sempre un paio per livello e sono belli tosti. Anche con le armi più potenti ci vogliono tonnellate di proiettili e mazzate per arrivare anche solo a dimezzare i loro HP. Gli sviluppatori sono stati molto fantasiosi nella loro realizzazione: da guerrieri dotati di armi da fuoco a insetti giganti, fino a terribili congegni cibernetici. Ogni boss ha un suo pattern particolare che scopriremo e metabolizzeremo solamente morendo e riprovando. Generalmente c'è una fase per attaccare e una per fuggire da attacchi micidiali. Il fatto che non ci sia una mossa di dodge non aiuta a togliersi dai guai, col risultato che l'unico modo per farla franca è avere pazienza e prudenza: un assalto alla Rambo non porterà mai a nulla di buono. I boss non sono mai troppo frustranti, ma a volte la fortuna ha una componente troppo determinante.

La scelta delle armi non manca, anzi forse sono pure troppe. Non faremo in tempo ad upgradarle che già ne troveremo altre migliori.

Per completare Valfaris, sempre che abbiate la pazienza e l'abilità per riuscirci, servono una decina di ore. Il gioco quindi non è affatto corto per un action-shooter a scorrimento che NON PREVEDE ALCUN BACKTRACKING. I livelli sono percorribili esclusivamente in maniera lineare e non sono lunghissimi, ma si perderà tanto tempo a provare, morire, e riprovare per decine e decine di volte. Da questo punto di vista, questo gioco ha quindi una componente roguelite. Considerato il problema dei punti upgrade delle armi, una seconda run è quasi obbligata, anche perché è facile perdersi qualche segreto (molte armi opzionali sono nascoste ed è facile perdersele per strada). Se sommiamo quindi una decina di ore ad una seconda o terza run, la longevità diventa più che buona, anzi ottima.

Valfaris è un gioco che ci è piaciuto molto, e che tutti gli amanti di giochi come Contra, Mega Man e simili dovrebbero considerare. La difficoltà impietosa scoraggerà sicuramente alcuni, ma terrà incollati al pad i giocatori più hardcore. L'unico punto debole a nostro avviso è il sistema di upgrade delle armi, che lascia con l'amaro in bocca durante la prima run. Sicuramente si poteva congegnare diversamente. Il gioco è disponibile su PC. PS4, Xbox One e Switch (anche in edizione retail) ed è tradotto in tantissime lingue tra cui anche l'italiano, cosa apprezzabile perché non sempre scontata in questo tipo di produzioni indie.

9 / 10

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Luca De Dominicis

Eg.it Managing Director

Nel 2001 fonda Elemental e nel 2004 la prima Accademia Italiana dei Videogiochi. Nel 2008 decide di portare in Italia il più importante marchio nella stampa specializzata in videogiochi: Eurogamer.

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