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Vandal Hearts: Flames of Judgment

Un ritorno di fiamma?

L’elemento GdR del gioco si ritrova nel livellamento dei personaggi, che è la caratteristica più interessante oltre che una riproposizione di un aspetto tradizionale. Nel Vandal Hearts originale le varie unità acquisivano punti esperienza grazie alle uccisioni, crescendo di livello man mano che si procedeva nel gioco. Poi, ogni 10 livelli avevamo la possibilità di sfruttare un unico upgrade per un personaggio, personalizzando team e stile di gioco.

Il sistema di crescita di Flames of Judgment è più flessibile e immediato. Ogni personaggio può portare due armi che possono essere cambiate al volo, senza lo spreco di alcun turno d’azione.

Ogni arma ha il suo livello di affidabilità, quindi le uccisioni fatte con arco e frecce miglioreranno quel livello di skill di un determinato personaggio, mentre sconfiggere un nemico con un incantesimo ne migliorerà l’aspetto magico. Dato che ogni azione che viene compiuta sul campo di battaglia va a migliorare un particolare tratto della nostra unità, abbiamo il compito di variare gli attacchi proprio per far avanzare in maniera armonica le abilità complessive del team.

Alcune tipologie di armi possono produrre i loro effetti su un’intera area di gioco: fate attenzione a non “coinvolgere” i membri della vostra squadra!

Questo tipo di sistema non è immediatamente evidente, rimane quasi nascosto all’inizio, ma una volta compreso, l’esperienza di gioco diventa certamente più appassionante.

Allo stesso modo di Final Fantasy Tactics, c’è una mappa di gioco presente su schermo sulla quale possiamo spostarci, con nuove aree che è possibile raggiungere non appena si centrano determinati obiettivi. Le destinazioni segnate sulla mappa sono spesso delle città, zone in cui è possibile combattere liberamente (ottime per livellare la nostra squadra al di fuori della storyline principale) oppure luoghi chiave per procedere nella storia.

Dopo aver completato uno stage, ci viene assegnato un punteggio calcolato sulla base del numero dei nemici sconfitti, ma che non tiene conto del modo in cui abbiamo portato a termine la nostra performance. Non ci sono bonus di alcun tipo, nemmeno se il nostro team sopravvive per intero o se completiamo la missione entro un certo numero di turni.

Il gioco ha una serie di finali alternativi, quindi ogni nostra scelta dovrebbe avere un significato diverso nell’economia del gioco…

La storia gira intorno alla figura di Tobias Martin, un orfano di guerra che è cresciuto sotto la protezione della Chiesa della Restaurazione, pronto a difendere la sua terra natia dagli invasori.

Chi si aspetta qualcosa sulla falsa riga di Final Fantasy Tactics rimarrà deluso dalla povertà della sceneggiatura di Flames of Judgment, che non raggiunge nemmeno i livelli di Valkyrie Profile: Covenant of the Plume o di Disgaea.

Il risultato è, dunque, un tributo al genere dei GdR strategici di 10 anni fa, a quello stesso approccio che ai giorni d’oggi ha pochissimi esempi e che è destinato ad avere un modesto successo proprio perché quella formula tradizionale è ormai fuori dal sistema. Anche se, ogni tanto, fa comunque piacere rivedere qualche vecchia fiamma…

6 / 10

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Lucio Bernesi

Contributor

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