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Victory: The Age of Racing

Il made in Italy scende in pista.

Per evitare problemi di bilanciamento ogni bolide potrà contare solo su 80 punti abilità sui 120 totali, divisi tra punti abilità della macchina (ne vengono assegnati due ad ogni livello) e punti ottenuti con parti aggiuntive. In questo modo non esisterà mai una sorta di super macchina buona per ogni circuito, ma dovrete ogni volta trovare la configurazione adeguata alla pista che state per affrontare.

Parlando delle parti aggiuntive, se siete tra quelli che si comprano Gran Turismo solo per stare ore e ore a decidere quale componente modificare, ecco la sezione che fa per voi. Le parti modificabili sono 12: ci sono quelle puramente estetiche, come gli specchietti o il volante, e quelle che oltre all'aspetto estetico conferiscono anche qualche punto abilità in più, esattamente come un'arma particolare potrebbe aumentare i vostri attributi in un GdR (e guarda caso gli oggetti sono colorati in verde, blu, viola e arancione per identificarne il livello).

Il motore fa storia a sé: non vi darà punti abilità in più ma dovrete analizzarne il grafico per capire che tipo di potenza esprime nel tempo. Ovviamente tutte queste migliorie sono acquistabili con i Victis, la moneta del gioco, o i G1, la valuta in cui vengono convertiti i soldi "veri" dal publisher GamersFirst, e che possono essere utilizzati in tutti giochi pubblicati col suo marchio.

Dopo aver dato un ultimo ritocco ai settaggi della macchina regolando marce, alettoni, bilanciamento di frenata e bilanciamento meccanico, siete pronti per entrare nella lobby e partecipare a una partita già in corso o creare la vostra. A disposizione al momento del lancio ci saranno tre categorie di macchine, Rookie, Semipro e Pro, che verranno via via sbloccate coi punti esperienza e che regaleranno una sfida sempre più impegnativa.

Per quanto riguarda le modalità di gioco potete scegliere tra una Quick Race, per quando avete pochi minuti e volete fare qualche gara veloce; Mini Champ, per creare campionati di lunghezza variabili in cui decidere il premio in palio; Handicap, dove il vincitore subisce delle penalità nella gara successiva; infine Vampire, una modalità cattivissima in cui l'ultimo decide quale avversario penalizzare per la gara successiva.

Al momento si può correre in tre scenari differenti, ognuno dotato di cinque piste di lunghezza e complessità variabile. Un'ambientazione è ispirata ai paesaggi inglesi, con piccoli borghi lastricati di insidiosi sanpietrini; un'altra è caratterizzata da paesaggi artici e relativi pericolosi fuori pista sul ghiaccio; nella terza infine vi sfiderete in mezzo a quella che sembra un base segreta militare nel deserto del Nevada. Ovviamente nei mesi successivi all'uscita è lecito aspettarsi il rilascio di scenari e circuiti aggiuntivi.

Per giocare a Victory potrete utilizzare tre configurazioni differenti: il classico pad, la tastiera e il mouse. Sul pad c'è poco da dire, funziona esattamente come qualunque gioco su console, e visto che il mouse al momento della prova non era disponibile, la vera sorpresa è stato il controllo via tastiera.

Chi ha giocato al caro vecchio Grandi Prix di Geoff Crammond sa che per simulare su tastiera la fluidità dei controlli analogici si è costretti a battere sui tasti più volte per evitare di sterzare o frenare in maniera troppo brusca. Con un colpo di genio, i Vae Victis hanno riprogettato e reinventato questo sistema di controllo rendendolo perfetto per qualunque tipo di giocatore.

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Lorenzo Fantoni

Contributor

Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.
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