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Armored Core: Verdict Day - review

Solo per veri fan.

La saga di Armored Core non ha vissuto una vita facile nell'attuale generazione di console, ma è comunque riuscita a catturare l'attenzione di un manipolo di appassionati che, nonostante i problemi legati alla connessione e all'instabilità dei server, hanno trasformato Armored Core V in una ragione di vita.

In effetti un gioco di questo tipo non poteva che essere indirizzato ai veri fan, quelli che passano ore del loro tempo a progettare e costruire il mech perfetto per affrontare ogni genere di situazione. Non a caso Armored Core V era un titolo progettato principalmente per il multiplayer online, dove squadre di massimo 5 giocatori (quattro sul campo e uno a gestire la strategia della battaglia osservando la mappa di gioco) si sfidavano in intensi scontri a fuoco in una manciata di ambientazioni.

L'idea, per quanto flagellata da alcuni problemi, era decisamente interessante tanto da spingere Namco Bandai e From Software ad approfondirla ulteriormente con questo Verdict Day, più che un sequel una vera e propria espansione di quanto visto in Armored Core V.

La personalizzazione dei mech è la parte più intrigante del gioco, come da tradizione per la saga di Armored Core.

Il risultato? Un altro gioco per i fan più scatenati, pensato proprio per portare all'estremo tutto ciò che gli utenti hanno apprezzato del precedente episodio. Il punto fermo della serie, la personalizzazione dei mech, torna anche stavolta più in forma che mai, permettendo di creare combinazioni devastanti a patto che si rimanga entro i limiti imposti nel rapporto tra peso e capacità di carico dei mezzi.

"Un gioco pensato per portare all'estremo ciò che gli utenti hanno apprezzato del precedente episodio"

Ogni arma o parte meccanica è caratterizzata dal proprio peso e la combinazione di tutti i macchinari che si installano sullo scheletro base del mech non deve superare la capacità di carico dello stesso. Proprio la ricerca del bilanciamento perfetto fra le innumerevoli parti incluse nel catalogo virtuale rappresenta uno dei punti di forza del gioco, al punto da diventare quasi una droga per i più interessati all'aspetto ingegneristico di questo genere di esperienze.

La novità interessante introdotta in questa modalità riguarda la personalizzazione dell'IA dei mech, particolarmente utile per chi si dovesse trovare a giocare la modalità Operatore in completa solitudine, impartendo ordini a robot controllati dalla CPU come nei più classici dei giochi strategici.

A seconda del mech scelto si deve cambiare drasticamente l'approccio alle battaglie, trovando le giuste postazioni dove manovrare.

La possibilità di giocare da soli alla modalità Operatore, anche contro avversari umani, è una delle nuove caratteristiche di Verdict Day che, tutto sommato, si rivela in grado di offrire qualcosa di diverso a chi non è esattamente un pilota newtype (per usare il gergo di Gundam) e si sente più a proprio agio di fonte a una mappa tattica.

"Ogni utente viene inserito all'interno di una guerra fra tre fazioni"

Se gestite a dovere le IA si dimostrano anche in grado di dare filo da torcere ai giocatori meno abili, ma di fronte ai piloti più navigati e alle squadre forgiate da mille battaglie combattute in Armored Core V la differenza appare comunque eccessiva. Il fatto stesso che il gioco preveda questa interessante possibilità, tuttavia, è lodevole e aggiunge un ulteriore modo per vivere le furiose battaglie della serie From Software.

Un'altra interessante aggiunta ruota attorno alla presenza di un mondo persistente in cui i giocatori combattono le loro battaglie. Ogni utente, infatti, viene inserito all'interno di una guerra fra tre fazioni intente a conquistare l'intero territorio incluso nella mappa.

Il design di questa nuova iterazione resta inconfondibile.

Ogni battaglia vinta porta alla conquista della porzione di mappa in cui è stata combattuta, costringendo poi a difendere il perimetro da eventuali assalti successivi. La difesa, ovviamente, può essere fatta ostacolando attivamente gli avversari scendendo sul campo di battaglia oppure, come accadeva già in Armored Core V, distribuendo una serie di postazioni difensive nel territorio per ostacolare l'avanzata nemica.

"Ogni battaglia vinta porta alla conquista della porzione di mappa in cui è stata combattuta"

La fine della guerra è decretata quando una delle fazioni riesce a conquistare l'intero territorio o dopo periodi di tempo predefiniti, al termine dei quali l'intera situazione viene resettata facendo partire tutto da zero. La struttura ricorda molto da vicino quella del piacevole e datato Chrome Hounds, che gli utenti Xbox 360 hanno avuto la fortuna di apprezzare all'inizio dell'attuale generazione.

A differenza del titolo appena citato, però, Verdict Day vanta una componente di personalizzazione ancor più sviluppata, oltre alla possibilità di affidarsi a una modalità Operatore lievemente migliorata rispetto a quanto visto in Armored Core V.

Un classico sistema di medaglie premia le azioni del giocatore sul campo di battaglia.

Anche se il multiplayer rappresenta il vero fulcro del gioco, il titolo From Software offre anche una modalità Storia piuttosto banale, che spinge il giocatore ad affrontare una quindicina di missioni vestendo i panni del mercenario di turno.

"Le battaglie possono essere combattute nella bellezza di 56 ambientazioni"

Proprio nella Campagna emergono alcuni problemi sorprendenti legati all'Intelligenza Artificiale, mai all'altezza delle aspettative e sempre contraddistinta da comportamenti lineari e prevedibili. Considerando che all'interno del gioco è presente l'editor per i comportamenti delle IA di cui abbiamo già parlato, è assurdo che il risultato degli sforzi dei programmatori non sia all'altezza di ciò che gli stessi giocatori possono creare sfruttando gli strumenti a loro disposizione.

Tecnicamente parlando From Software non ha fatto passi avanti rispetto a quanto mostrato con Armored Core V, il che è un vero peccato considerando la qualità dei prodotti più recenti dell'attuale generazione. Da questo punto di vista appare evidente quanti pochi sforzi siano stati fatti per potenziare il comparto grafico, che anche questa volta mantiene tutti i limiti del precedente episodio.

La guerra globale fra tre fazioni non offre nulla di veramente nuovo, ma è comunque una piacevole alternativa per i fan del franchise.

Fortunatamente a migliorare la situazione interviene la varietà di mappe e di componenti a disposizione degli utenti. Questa volta le battaglie possono essere combattute nella bellezza di 56 ambientazioni, ognuna caratterizzata dalla propria dose di zone calde e di punti d'interesse da difendere a ogni costo per mantenere importanti vantaggi strategici nei confronti della squadra rivale.

Questo elemento, unito alla complessità dei controlli, alla profondità della personalizzazione e al comparto tecnico non esaltante rende Verdict Day un gioco di nicchia che solo i veri appassionati sapranno apprezzare davvero. Una volta superata l'avversione per i difetti che appesantiscono l'esperienza, infatti, in questo titolo è possibile scoprire un'anima dolce e nobile a cui, dopo il primo morso, è difficile rinunciare.

7 / 10

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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