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Assassin's Creed III - preview

La guerra tra Assassini e Templari si sposta nel Nuovo Mondo.

Quello di Assassin's Creed III è stato un siparietto che, fino a che è durato, è stato anche divertente. Sui forum di tutto il mondo, infatti, negli ultimi mesi è stato tutto un susseguirsi di speculazioni su quale sarebbe stato il periodo storico prescelto da Ubisoft per ambientare il nuovo capitolo della sua fortunata saga.

Personalmente, non lo nascondo, avrei amato una nuova iterazione ambientata nella Parigi della Rivoluzione Francese o, meglio ancora, nella Londra vittoriana. E invece la casa transalpina ha scelto dal mazzo quello che probabilmente è il periodo storico meno attraente possibile per noi europei ma anche il più intelligente possibile, ossia la Guerra d'Indipendenza americana, meglio nota anche come "rivoluzione americana".

Per segnare la discontinuità tra il secondo e il terzo capitolo della serie, alle volte un'immagine vale più di mille parole.

Un rapido ripasso enciclopedico ci ricorda che fu il conflitto che, tra il 1775 e il 1783, oppose le tredici colonie nordamericane, diventate successivamente gli Stati Uniti d'America, alla loro madrepatria, ossia il Regno di Gran Bretagna. In altre parole, in una mossa sola la casa di Yves Guillemot strizza l'occhio al mercato a stelle e strisce e a quello dei sudditi della Regina Elisabetta, i due più importanti mercati al mondo (in attesa di un Assassin's Creed ambientato all'ombra della Grande Muraglia, s'intende).

Il gioco, come ci è stato spiegato dalla stessa Ubisoft Montreal, sarà in realtà ambientato in un arco temporale ben più lungo, che va dal 1753 al 1783, e vedrà all'opera un nuovo protagonista di nome Connor, metà inglese e metà moicano, il cui villaggio verrà distrutto e le cui vicende prenderanno luogo tra Boston, New York e dintorni.

Ed è proprio in questi ultimi che è iniziata la dimostrazione, a voler rimarcare lo strappo più grande con la tradizione della serie. Il gioco infatti sarà ambientato al 70% nelle due città di cui sopra, e nel restante 30% nelle foreste del Nord America, e il vedere un Assassino saltare da un albero all'altro e combattere contro gli orsi in mezzo alla neve, è forse la migliore risposta che Ubisoft potesse dare a chi, dopo Revelations, indicava nella serie un certo appannamento.

Questa cinematica col giovane Connor ci mostra il dettaglio garantito dal motore grafico aggiuntivo per le cutscene.

Quanto appena descritto cela ben più di un semplice restyling cosmetico, dato che sono state cambiate e aumentate le animazioni del protagonista, che ora è capace di saltare gli ostacoli in corsa (se bassi) o di scivolarci sotto (se alti), di compiere repentini scarti laterali per mantenere veloce la sua avanzata anche nel fitto della vegetazione e di arrampicarsi non più solo lungo le facciate dei palazzi ma anche per le pareti di roccia che punteggeranno una mappa varia e vasta come non mai. Il lato "selvaggio" di Assassin's Creed III, infatti, dovrebbe avere un'estensione doppia rispetto a quella di Brotherhood!

"Connor combatterà impugnando armi a due mani e non disdegnerà di prendere qualche scalpo"

Non solo: ora Connor combatte impugnando armi con entrambe le mani (e non disdegnerà di prendere qualche scalpo) e dispone di una specie di rampino capace di arpionare gli sventurati che, camminando lungo un sentiero, abbiano la sconsideratezza di non alzare il naso per scorgere un'eventuale minaccia. Credo vada notato, inoltre, che mentre è capitato più volte di vederlo combattere con un tomahawk in una mano e una pistola nell'altra, non sono state mostrate uccisioni con le lame celate né salti della fede.

Una voluta dimenticanza o uno stacco col passato? Al momento non ci è dato saperlo (avremo altre occasioni di vedere il gioco in futuro), quel che è certo è che gli sviluppatori hanno affermato a chiare lettere di voler tornare alle origini della serie (esplorazione, stealth e combattimenti), lasciando quindi intendere che ci sarà una discontinuità con la costante stratificazione del gameplay evidenziata prima con Brotherhood e poi con Revelations.

Quel che invece non rappresenta uno stacco col passato è il comportamento dei soldati nemici a un nostro agguato nella foresta: le loro reazioni sono sempre tali che disfarsene non è mai un problema e, con tutta probabilità, anche stavolta i combattimenti saranno un pretesto per mettere in scena spettacolari coreografie più che per mettere realmente in difficoltà il giocatore.

"Rispetto ai tempi di Ezio siamo a pieno titolo nell'epoca di pistole e moschetti"

A tal proposito va osservato che stavolta una piccola variazione rispetto al solito spartito ci sarebbe pure, perché rispetto ai tempi di Ezio siamo a pieno titolo nell'epoca di pistole e moschetti. Tutte le volte che abbiamo visto Connor affrontare i fucili, però, l'importante era evitare la prima salva di colpi, dopodiché i lunghi tempi di ricarica dei moschetti dell'epoca (mai sotto il minuto) spingevano i nostri nemici a passare alla baionetta. E chiaramente sul corpo a corpo non ce n'era per nessuno…

Connor potrà combattere a due mani, e l'abbinata data tra Tomahawk e pistola ci è parsa particolarmente gustosa.

Ciò però mi ha portato a una semplice considerazione: va bene, l'avanzamento della tecnologia della seconda metà del '700 rendeva ancora lontanamente plausibili scontri come quelli raffigurati in Assassin's Creed III, dove un'ascia nel corpo e corpo può vincere su una pistola, e un arco su un rudimentale fucile. Ma in un ipotetico AC4 come si uscirebbe dall'impasse di uno scontro altrimenti sbilanciato? Sibillina la risposta dello sviluppatore: "non l'ha detto nessuno che la serie debba seguire una linea temporale crescente, il prossimo capitolo potrebbe essere ambientato in un periodo antecedente". A voi decidere se si sia trattato di semplice depistaggio o meno…

Non si pensi però che il prossimo blockbuster trasformi le città in foreste e i passanti in animali da cacciare, salvo poi mettere in scena il solito teatrino di dualismi tra potere e schiavitù, libertà e controllo, e dunque in ultima istanza tra Assassini e Templari.

A cambiare in questo caso saranno anche le motivazioni che ci porteranno a combattere: se infatti Altair era una sorta di monaco mediorientale che combatteva mosso dal senso del dovere ed Ezio era uno sbruffone italiano mosso inizialmente dalla vendetta , Connor si rivelerà essere un idealista spinto dal senso della libertà, movente tutto sommato scontato per un assassino americano.

I lunghi tempi di ricarica dei moschetti dell'epoca costringeranno i nemici a passare all'arma bianca dopo la prima salva di colpi.

Inevitabilmente cambieranno anche i personaggi di contorno: dopo avere assistito al campionario della "intellighenzia" italiana rinascimentale, ora i volti noti di Assassin's Creed III risponderanno al nome di George Washington, George Lafayette e Charles Lee.

"Se da una parte avevamo Leaonardo Da Vinci, ora dovremo accontentarci di Banjamin Franklin"

E se da una parte avevamo Leaonardo Da Vinci, ora dovremo accontentarci di Banjamin Franklin, le cui invenzioni peraltro non avranno ripercussioni sul modo in cui combatterà Connor, a meno di non volerlo dotare di un parafulmine portatile e di lenti bifocali.

Cambieranno anche le attività collaterali del gioco, quegli svaghi pensati per farci un po' staccare la spina dalla main quest. Stavolta non avremo negozi da ristrutturare e basiliche da comprare, ma uno "Hunting Club" che, stando alle affermazioni di Ubisoft, ci porterà a cacciare animali per carni e pellami, nonché un non meglio definito "The Convoy" dove si dovranno attaccare (gli altrui) e difendere (i propri) convogli carichi di materiali per il fronte.

Cambieranno anche le città nelle quali ci troveremo a passare, lo ricordo, il 70% del nostro tempo. Giocando d'anticipo, Ubisoft ha detto che al momento dell'annuncio dell'ambientazione americana la domanda più ricorrente sui forum è stata come le Boston e New York di fine '700, poco più che degli insediamenti, potessero offrire le stesse emozioni della città mediorientali o rinascimentali cui siamo stati abituati in questi anni. Ebbene, secondo lo sviluppatore questi due agglomerati urbani erano comunque già bene estesi e sviluppati, e presentavano numerose chiese e alti palazzi.

Vediamo la dotazione di Connor nell'ultimo video di Assassin's Creed III.

Premesso che, con tutto il rispetto possibile, una Trinity Church non vale forse neanche la navata di una Santa Maria delle Grazie, e che un conto è buttarsi dal minareto più alto di Hagia Sofia a Istanbul e un altro è farlo dal tetto di un palazzo di Boston, desta maggiore interesse il sapere che potremo rivivere eventi storici come il grande incendio di New York del 1776, che offrirà indubbiamente lo spunto per situazioni originali. Da sottolineare poi un'altra osservazione sempre dello sviluppatore: tutte le città finora mostrate nella serie di Assassin's Creed erano già fatte e finite, qui invece avremo modo di seguirne lo sviluppo lungo il procedere del gioco.

"Il gioco userà due diversi engine, uno standard per le normali fasi di gioco e un altro più potente che entrerà in scena durante le sequenze d'intermezzo"

Un'altra novità degna di nota riguarda la grafica del gioco, che nelle cut-scene è stata capace di mostrare scenari mozzafiato e personaggi decisamente più realistici, nonostante Assassin's Creed III sia ancora in "early alpha". La spiegazione è presto detta e risiede nel fatto che il gioco userà due diversi motori grafici, uno standard per le normali fasi di gioco e un altro, capace di gestire un numero di poligoni doppio, che entrerà in scena durante le sequenze d'intermezzo e i dialoghi. E a proposito di questi ultimi, c'è da dire che per la prima volta nella serie il parlato verrà registrato insieme alle sessioni di motion capture, il che porterà a un labiale ancora più accurato.

Abbiamo assistito ai paesaggi cittadini da alture ben più elevate, ma questo è ciò che offrivano i primi insediamenti di Boston e New York.

Ovviamente, visti anche gli accadimenti narrati in Revelations, in Assassin's Creed III non poteva non essere oggetto di una rivisitazione anche l'Animus, che qui giunge alla versione 3.0, che si farà più tridimensionale mostrando delle sovrimpressioni sullo schermo che mostreranno gli oggetti coi quali sarà possibile interagire. Ma chi si siederà ancora al suo interno? Sempre Desmond? Qui Ubisoft non s'è voluta sbilanciare, ricordando solo che il nostro amico non sarà più in coma…

La presentazione si è poi conclusa con Ubisoft che ha mostrato una lunga sezione nella quale Connor passava dai boschi del Nordamerica alla città di Boston e quindi a un campo di battaglia. Ciò è servito a riassumere, una volta di più, i movimenti nella neve, i combattimenti (contro i soldati ma anche contro un orso) e le città. Soprattutto, però, ci ha permesso di vedere prima della conclusione della missione una scena di guerra di massa, che ha destato un certo stupore essendo abituati a vedere in precedenza Altair ed Ezio muoversi in contesti ben diversi.

Stando alle parole degli sviluppatori, volendo sarà possibile affrontare la sezione mostrata in due modi diversi, passando per il fronte o aggirandolo e scegliendo un approccio più discreto. Vada come vada, nell'istante in cui Connor balzava addosso al suo bersaglio è stato possibile intuire la presenza di quella lama celata che in molti si sono chiesti se sarà ancora disponibile in AC3.

Perché si potrà vantare il ciclo di sviluppo più lungo mai registrato dalla realizzazione dal primo episodio e il doppio delle capacità produttive (leggasi, sviluppatori) rispetto alla trilogia di Ezio, ma rinunciare a quello che è il marchio di fabbrica della serie sarebbe una scelta avventata che, ancorché non ufficialmente, Ubisoft non pare intenzionata a fare.

Assassin's Creed III sarà disponibile il 31 ottobre 2012 per Xbox 360, PlayStation 3 e PC.