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Bloodforge - review

Il bianco e nero si tinge di rosso... sangue.

Far uccidere con l'inganno la propria donna a un tizio muscoloso e armato di una spada più lunga di lui non è una buona idea, e questo è proprio ciò che accade all'inizio del gioco. Il protagonista è infatti un guerriero celtico di nome Crom (esatto, lo stesso nome del dio dell'universo di Conan il Barbaro), che torna al suo villaggio e lo trova in fiamme. Si avvicina alle capanne ormai distrutte e proprio davanti a lui si parano alcuni energumeni mascherati che minacciano la sua amata.

Il gioco non è tecnicamente mostruoso ma i colori molto saturi e il design di alcune creature creano un piacevole mix.

Il combattimento con questi primi nemici rappresenta una sorta di mini-tutorial che spiega i fondamentali del gioco, tutti piuttosto semplici e senza particolari novità per chi mastica da tempo pane e azione. Alla fine di questa breve fase di gioco un filmato mostrerà il primo colpo di scena, dal quale scaturirà un viaggio carico di voglia di vendetta.

Crom è grosso, cattivo e arrabbiato (immaginatelo come una sorta di incrocio tra il suddetto Conan e Kratos e avrete un'idea di chi vi troverete di fronte) e se la storia e i personaggi di Bloodforge non spiccano certo per originalità, il gameplay non è da meno e si rifà a tutti gli action usciti negli ultimi 5 anni, primo fra tutti ovviamente God of War, del quale però non possiede neanche metà del carisma.

Il problema maggiore risiede infatti nella ripetitività dell'azione: dopo la prima ora di gioco avrete visto più o meno tutto quello che questo titolo può offrire e anche gli scontri con i boss, per quanto epici e di effetto, non riescono a risollevare più di tanto la situazione.

È forse brutale da dire, ma sembra quasi che il team di sviluppo abbia spremuto al massimo tutte le sue potenzialità nella realizzazione della grafica, che si fa notare per uno stile simile a quello del film "300" e per delle chicche come i menù dinamici, che cambiano "orientamento" ogni volta che li si sfoglia.

"Sembra quasi che il team di sviluppo abbia spremuto al massimo tutte le sue potenzialità nella realizzazione della grafica"

Tolto questo, ciò che rimane è un doppiaggio (in Inglese) discreto ma a volte un po' troppo cupo e alcuni problemi tecnici che rendono le fasi più concitate un po' troppo "nervose". I movimenti delle telecamere durante i combattimenti sono molto scenografici, ma a volte i repentini cambi d'inquadratura finiscono per confondere il giocatore, che improvvisamente si ritrova girato dalla parte opposta rispetto a quella a cui pensava.

Bloodforge inoltre è a dir poco lineare e non lascia spazio alcuno all'esplorazione delle ambientazioni. Vi troverete davanti a numerosi muri invisibili e spesso il protagonista si "incaglierà" in parti di scenario senza alcun motivo.

Bloodforge è uno dei primi giochi Xbox Live Arcade a garantire ben 400 punti di Gamerscore invece dei soliti 200.

Un vero peccato perché le potenzialità per qualcosa di realmente buono si intravedono di tanto in tanto. Il gioco è estremamente cruento nelle sue fasi di combattimento e dispensa ettolitri di sangue dall'inizio alla fine, facendo di esso un vero e proprio elemento di gameplay. La quantità di mosse e combo a disposizione è buona e a tratti non mancano piacevoli gratificazioni per il giocatore. Peccato che il tutto sia a volte sprecato dai problemi tecnici descritti poche righe fa.

Anche il design dei nemici e dei mostri non è male. In alcuni casi sembra di trovarsi di fronte ad uno zoo di creature partorite dalla fantasia di Clive Barker, e i primi paragoni che vengono in mente sono con Cabal ed Hellraiser... con tanto di Supplizianti e Cenobiti!

"In alcuni casi sembra di trovarsi di fronte ad uno zoo di creature partorite dalla fantasia di Clive Barker"

Per quanto riguarda le modalità, oltre alla campagna principale, che dura all'incirca sei ore, ci sono le sfide, che possono essere affrontate scegliendole da un apposita lista. Stesso discorso per il multiplayer denominato Duello di Sangue, che mette di fronte due giocatori con l'obiettivo di raccogliere la maggior quantità possibile di plasma... indovinate in che modo?

Passando dunque alla conclusione, nonostante uno stile grafico decisamente accattivante e le suddette potenzialità, che di tanto in tanto affiorano nel ripetitivo gameplay, Bloodforge non è purtroppo uno di quei titoli per cui valga la pena spendere 1.200 Punti Microsoft e per un motivo piuttosto semplice: non è divertente se non per le prime, poche manciate di minuti.

In giro ci sono action decisamente più avvincenti ed ispirati e giochi che ad un prezzo inferiore (vedi Fez) intrattengono molto più a lungo e in maniera migliore. Nel caso in futuro doveste trovarlo in offerta a metà prezzo, fateci un pensiero…

5 / 10