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Burnout Crash! - review

Asfalto, lamiere ed esplosioni a portata di iPad!

L'esordio di Burnout Crash! su Xbox Live Arcade, lo scorso anno, riscosse pareri piuttosto tiepidi: l'idea di estrapolare dalla serie principale la sua componente "da incrocio" era sicuramente valida, ma al di là di una realizzazione tecnica altalenante, l'impressione principale che ne derivò fu quella di un titolo destinato a riscuotere maggior successo in un eventuale revisione touch, iPad in primis, piuttosto che nella canonica versione da salotto.

Dopo un lungo interminabile anno, i ragazzi di Criterion hanno fatto tesoro dei numerosi feedback ricevuti, approdando alle floride sponde di casa Apple con un'applicazione universale compatibile con i vari iPad e gli iPhone/iPod di terza e quarta generazione. Meglio tardi che mai!

Rispetto alla controparte domestica, Burnout Crash! per iOS non offre differenze così significative. Ogni cosa rimane al proprio posto in un porting accurato e fedele, che si limita ad introdurre una serie di tweak correlati al sistema di controllo touch - unica vera novità dell'App in esame. E che ci crediate o no, pulsanti e leve analogiche finiscono rapidamente per diventare un brutto ricordo.

Burnout Crash! offre 3 modalità di gioco diverse, accumunate però dallo stesso obiettivo: fare un casino inimmaginabile!

Le azioni richieste al giocatore si esauriscono nella pressione dello schermo per impartire la direzione del veicolo sino al raggiungimento dell'incrocio e in una serie di swipe e "colpetti", rispettivamente, per far detonare il nostro bolide o scagliarlo contro l'obiettivo di turno. Semplice, intuitivo ed immediato.

Qualora non abbiate avuto modo di cimentarvi nelle versioni PS3 e Xbox 360, vi basti sapere che l'obiettivo di Crash si esaurisce nello stesso titolo: dare vita all'incidente perfetto. Si guida per un breve tratto di strada che conduce ad un trafficato raccordo e oplà, l'inferno è servito, con una catena di incidenti pirotecnici che investe qualsiasi cosa si affacci nel raggio di centinaia di metri, e che viene premiata con dei dollaroni sonanti in base al grado di devastazione raggiunto.

Il tutto attraverso un'azzeccata inquadratura a volo d'aquila che, oltre a regalare una visuale ideale e omnicomprensiva del traffico, soprattutto nello schermo capiente del nostro iPad 2, sembra quasi voler smorzare la "violenza su quattro ruote" del titolo conferendogli un appeal in perfetto stile Micro Machines.

"L'azione di gioco è quanto di più immediato disponibile nell'App Store"

L'azione di gioco è quanto di più immediato disponibile nell'App Store, tanto da rendere superflua anche l'introduzione di un tutorial: del resto, basta davvero una manciata di minuti per prendere dimestichezza con i vari tap & swipe e trasformare lo schermo del nostro mela-dispositivo in un guazzabuglio infuocato di macerie e lamiere.

L'after-touch è fondamentale per spedire il nostro rottame contro le altre vetture, rallentando il flusso di traffico nell'incrocio.

L'ultima fatica portatile di Criterion offre tre modalità di gioco, rispettivamente Road Trip, Rush Hour e Pile-Up, che nei livelli più avanzati riusciranno a mettere seriamente alla prova le capacità di distruzione del giocatore più navigato: il fine di queste resta immutato ma cambiano le modalità d'azione.

In Rush Our, ad esempio, avremo a disposizione 90 secondi per inanellare catene di incidenti chilometriche, cercando di bloccare come meglio possibile l'incrocio per poi rimbalzare da un'auto all'altra. Tutto questo si traduce in un Crash Meter infuocato che ci permetterà di detonare maestosamente, devastando i nostri sventurati vicini con annessa pioggia di denaro.

Pile-Up, invece, sostituisce il vincolo temporale con una sorta di catena incendiaria, destinata ad aumentare (e a moltiplicare il nostro punteggio) man mano che si procede imperterriti con l'elargizione di fuoco e fiamme ma, allo stesso modo, impietosamente pronta ad esaurirsi - portando dunque alla conclusione del livello - qualora tra una e l'altra esplosione passi troppo tempo.

Rush Hour, infine, è la modalità più bastarda dell'intera produzione, che punisce il giocatore non appena cinque vetture riescono a uscire illese dall'agguato stradale. Se dopo una quindicina di tentativi sentirete crescere in voi l'impulso di scagliare il vostro iPad contro la parete urlando desuete maledizioni azteche, state tranquilli, siete in ottima compagnia.

Burnout Crash offre 54 livelli suddivisi in sei aree, contenenti una serie di incroci partoriti dagli ingegneri civili più malati e psicotici mai apparsi e affrontabili in ciascuna delle tre modalità appena esposte. Ciascuna sezione viene premiata con un quantitativo variabile di stelle (fino ad un massimo di cinque), assegnate ogniqualvolta il giocatore porti a termine specifiche sfide quali, ad esempio, la distruzione di tre macchine sportive o di una vettura dorata o, perché no, l'abbattimento di un grattacielo o del terminal di un aeroporto.

"Burnout Crash offre 54 livelli suddivisi in sei aree, contenenti gli una incroci partoriti da degli ingegneri malati e psicotici"

David Hasselhoff ci mostra come si gioca a Burnout Crash su iPad.

Ebbene sì, nemmeno il cemento è poi così solido. Guadagnare stelle, ovviamente, significa poter accedere a nuovi "circuiti" stradali e , cosa più importante, arricchire il proprio garage con bolidi ancor più performanti e distruttivi.

Proprio questi ultimi rivestono un ruolo tutto tranne che secondario nella strategia di gioco. A seconda della tipologia di sfida che si intende affrontare, infatti, può essere più utile optare per un mostro su 4 ruote, lento ma dannatamente abile nel seminare danni a destra e a manca, oppure per un gioiellino leggero e veloce, più maneggevole nel controllo in after-touch dopo le varie esplosioni.

Qualsiasi sia il vostro approccio, l'obiettivo resta comunque invariato: raggiungere livelli epocali di casino creando catene chilometriche di distruzione. Più sono i danni, più veloce sarà la ricarica del crash meter e, quindi, maggiore sarà il numero di deflagrazioni a nostra disposizione. Per raggiungerlo, tuttavia, si fa importante un inaspettato approccio tattico, che investe non solo la selezione del veicolo più opportuno ma, e soprattutto, quella sottile relazione causa-effetto che permette di mantenere attiva la combo o, allo stesso modo, di coinvolgervi mezzi speciali.

La nebbia, una delle trovate più fastidiose e geniali dell'intero gioco. Oltre che la responsabile principale dei vostri retry.

A tal riguardo, vale la pena sottolineare la fantasia malata dei designer, sbizzarritisi nel riempire i livelli dei bonus più impensabili, celati sotto le spoglie di innocui veicoli: la macchina della polizia, ad esempio, permette di erigere posti di blocco nel cuore dell'incrocio, rallentandone drasticamente il flusso. Distruggere il camion dei gelati significa congelare ogni cosa nelle vicinanze per un breve lasso di tempo, mentre far esplodere il camioncino della pizza darà il via ad un round di Ruota della Fortuna - con tanto di premio bonus garantito.

"Crash pullula di eventi al limite dell'inimmaginabile"

Non dovesse ancora bastarvi, Crash pullula di eventi al limite dell'inimmaginabile come enormi camion di gas infiammabile che misteriosamente appaiono lungo la strada, e piattaforme lanciamissili su quattro ruote che scorrazzano con nonchalance per la città a fianco bulldozer mastodontici.

I giocatori più abili, capaci di creare catene di incidenti così epiche da radere al suolo l'intera arteria stradale, verranno ulteriormente premiati con "super eventi" di fine livello, qualcosa dell'ordine di un Boeing 747 che atterra in mezzo alla carreggiata, uno tsunami o una navicella aliena dedita allo sterminio umano.

Sul fronte modalità di gioco, spiace assistere alla mancanza di un comparto multiplayer analogo a quello presente nelle vecchie incarnazioni console del franchise (dove più giocatori convergevano verso il medesimo raccordo, cercando di racimolare più punti dell'avversario a suon di esplosioni e after-touch). Se l'unico aspetto multi, da un lato, viene rappresentato dalle immancabili classifiche online suddivise per singolo tracciato, dall'altro quello più social trova degna incarnazione nel celebre Autolog, introdotto dagli stessi Criterion nel loro ultimo Need for Speed, che suggerisce al giocatore sfide, inviti o raccomandazioni appoggiandosi alla relativa lista amici.

Un Boeing 747 che atterra nel cuore di una metropoli non è proprio quel genere di cose che si vede tutti i giorni.

Dal punto di vista schiettamente tecnologico, la resa visiva dell'ultimogenito targato Criterion appare ottimale nei dispositivi più recenti, seppur l'utilizzo di uno schermo "grande" (leggasi iPad) goda di evidenti vantaggi rispetto alle ristrettezze dei pollici di iPhone. La prova su iPhone 3GS ha evidenziato cali di frame rate e rallentamenti piuttosto evidenti, specie negli incidenti più elaborati e nelle scene ad alto quantitativo di esplosioni.

Nulla di tutto questo su iPad 2, dove Crash sfreccia liscio come l'olio senza il minimo intoppo. Buono anche l'impianto sonoro, preso in prestito dalla controparte console, con una track list accattivante e ispirata che ben si addice all'atmosfera adrenalinica di ogni "gara".

Missione compiuta, quindi? Assenza del multiplayer a parte, Burnout Crash! rappresenta una delle App più interessanti disponibili sul market di casa Apple: "facile da giocare, arduo da padroneggiare", questo porting iOS incarna alla perfezione quella filosofia dell'"ancora una e poi smetto" che tanto successo ha regalato a molti illustri colleghi.

Raggiungere l'ultimo incrocio e sbloccare l'intero set di veicoli disponibili non ruberà più di 8 ore anche ai giocatori meno avvezzi all'universo Burnout, ma il desiderio viscerale di accaparrarsi tutte le stelline, completando anche le più sadiche delle sfide offerte, finirà per allungare sensibilmente la caccia al sinistro perfetto. E al costo di 3.99 Euro, lasciarsi sfuggire questa opportunità sarebbe un incidente imperdonabile.

9 / 10

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In this article

Burnout Crash!

iOS, PS3, Xbox 360

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Alberto Destro

Contributor

Eterno Peter Pan intrappolato nel corpo di un trentenne, ha barattato la propria ombra per tastiera e controller. Il tutto per la gioia dell'adorata moglie, che si chiede cos'ha fatto per meritarsi un tale nerd.
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